Aldo Spoldi – Dal Teatro di Oklahoma al Circolo Pickwick 1976-1978

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ANTONIO BATTAGLIA
Via Ciovasso 5, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da lunedì a venerdì, 15.30 - 19.30 (sabato su appuntamento)

Vernissage
02/12/2015

ore 19

Artisti
Aldo Spoldi
Generi
arte contemporanea, personale

Dopo il successo ottenuto all’ultima edizione di Artissima – Torino, nella sezione Back to the Future 1975 – 1985, dedicata a mostre personali dei grandi pionieri dell’arte contemporanea da riscoprire, la Galleria Antonio Battaglia ripresenta nei suoi spazi una selezione di opere, esposte in fiera, della mostra di Aldo Spoldi “Dal Teatro di Oklahoma al Circolo Pickwick, 1976 – 1978”, ricostruzione a cura di Loredana Parmesani, con un testo di Serena Maccianti.

Comunicato stampa

Dopo Artissima il Teatro di Oklahoma in galleria

TALK IN GALLERIA > mercoledì 2 Dicembre, ore 19
Interventi di:
Giampaolo Prearo, Prearo Editore
Antonio d'Avossa, docente di Storia dell'arte contemporanea all'Accademia di Brera

Dopo il successo ottenuto all'ultima edizione di Artissima - Torino, nella sezione Back to the Future 1975 - 1985, dedicata a mostre personali dei grandi pionieri dell'arte contemporanea da riscoprire, la Galleria Antonio Battaglia ripresenta nei suoi spazi una selezione di opere, esposte in fiera, della mostra di Aldo Spoldi “Dal Teatro di Oklahoma al Circolo Pickwick, 1976 - 1978”, ricostruzione a cura di Loredana Parmesani, con un testo di Serena Maccianti.

In quest'occasione saranno presentati tre gruppi di opere in uno spazio temporale che va dal 1968 al 1978, che rappresentano i lavori di tre bande, la Banda del Marameo, il Teatro di Oklahoma e il Circolo Pickwick, tre bande reali e metaforiche: le fotografie, di fine anni Sessanta e inizio anni Settanta, tratte dalla cartella Aldo Spoldi “Ben venga maggio...” (Ed. Diagramma, 1978), che testimoniano le perfomance e l’atteggiamento irriverente della Banda del Marameo, composta dall'artista e dai suoi compagni di Accademia ed amici; le fotografie del 1976 di Met Levi, fotografo virtuale, de “Il Teatro di Oklahoma”, banda più composta e ben vestita, raccolta sotto l’invito di Franz Kafka, tratto dal suo libro “Amerika”, ad essere artisti per un giorno, ed infine i quadri, del periodo 1978 -'79, nati dalle suggestioni de “Il Circolo Pickwick”, banda di aristocratici, come racconta Charles Dickens, in cerca di avventure nell’Inghilterra dei primi anni dell’Ottocento. Opere quest'ultime di grandi dimensioni e composte da più elementi, matite su carta singolarmente incorniciate, che installati sulla parete danno vita, come in un puzzle, ad un unico disegno.
Tre cicli di opere che testimoniano e raccontano tre diversi atteggiamenti della società in un decennio cruciale per la storia, non solo politica, ma anche culturale, del nostro paese, un periodo nel quale in arte si abbandona gradualmente il concettuale per tornare alla pittura.

2 - 23 dicembre 2015
da lunedì a venerdì, 15.30 - 19.30 (sabato su appuntamento)

Note biografiche

Aldo Spoldi (Crema, 1950) si forma all'Accademia di Brera a Milano. È pittore e scultore, le cui opere sono fin da subito caratterizzate da ironia e teatralità. All'inizio degli anni Settanta si accosta all'arte concettuale e alle performance, organizzando azioni nello spazio pubblico urbano.
Nel 1974 Spoldi fonda uno dei primi collettivi italiani, Il Teatro di Oklahoma, prendendo ispirazione dal romanzo incompiuto di Franzk Kafka Amerika. Nel libro, Il teatro di Oklahoma è un luogo di spettacolo che accoglie tutti coloro che aspirano a divenatre artisti, senza distinzioni di età, genere, esperienza. Con questo nome collettivo, Spoldi coordina un gruppo di giovani artisti, poeti e critici, tra cui Loredana Parmesani, delvio Crespiatico, Marco Ermentini, Enrico Guenzi e Pio Capodiferri. Nella seconda metà degli anni Settanta il gruppo realizza una serie di progetti espositivi ed editoriali, tra cui un libro-catalogo in cui ognuno dei partecipanti ha a disposizione alcune pagine per pubblicare il suo intervento. Centrale nell'attività di questo collettivo è la mostra “Teatro di Oklahoma: Whisky Quiz” che si tiene nel 1977 alla galleria Diagramma/Luciano Inga Pin a Milano, luogo di intensa sperimentazione soprattutto nell'ambito della body art e della perfomance. Il tema della mostra è il corpo umano, non considerato come attivo e carnale, bensì analizzato come posa, vestito, maschera. Trattati alla stregua di oggetti da ritrarre in una natura morta, segmenti di corpo abbigliato vengono composti in immagini fotografiche. Alla mostra collaborano Luciano Inga Pin, Elio Fiorucci per gli abiti e Giorgio Colombo per le foto.
Nel 1988 Il Teatro di Oklahoma si trasforma in La Banca di Oklahoma, che nel 1990 viene costituita in società col nome di Oklahoma S.r.l. Dei quattro soci fondatori, l'unico artista è Spoldi. In alcuni casi la società espone se stessa mettendo in mostra i documenti che sono la traccia della sua esistenza reale e burocratizzata; in altri, il prodotto artistico è un'operazione progettata e portata a compimento dalla società con l'aiuto di collaboratori esterni, come nel caso del conio dei “brunelli”, monete d'artista di ceramica disegnate alla fine degli anni Ottanta da, fra gli altri, Spoldi stesso, Piero Gilardi e il gruppo Plumcake. Con Il Teatro di Oklahoma Spoldi mette in scena un attacco alla figura classica dell'autore come singolo soggetto creativo. Questa pratica analizza il modo in cui la cultura popolare crea delle rappresentazioni visive standardizzate del corpo e delle emozioni che esso dovrebbe ancora poter esprimere all'interno di una società tendente all'omogeneità comportamentale.
(tratto dal catalogo di Artissima 2015, sezione Back to the Future, a cura di Eva Fabbris)

Lorerdana Parmesani, critico e storico dell’arte, docente universitario e autrice di numerose pubblicazioni sull’arte contemporanea, tra cui I colori della notte (Politi, 1987), Arte & Co (Politi, 1993), L’arte del secolo (Skira, 1997), L’arte del XX secolo e oltre (Skira, 2012) tradotti in svariate lingue, oltre che di numerosi saggi su libri e riviste.
Ha organizzato e collaborato alla realizzazione di numerose mostre in Italia e all’estero tra cui: “Registrazione di frequenze”, Bologna, “XI Quadriennale”, Roma, “Take Over”, Milano, Los Angeles, “Business Art-Art Business”, Groningen, Padiglione italiano “XLV Biennale”, Venezia, “Milano anni novanta”, Milano, “Critica in opera”, Castel San Pietro, “Arte per tutti”, Codogno.
Insegna Storia dell’arte moderna e contemporanea presso l’Istituto Europeo di Design, Sociologia dei processi culturali presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e Estetica presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi”. Tiene corsi e seminari in numerose università italiane.