Sumi Zura – Urban Flowers
Un inventario caleidoscopio dei fiori architettonici di Milano, grazie a un designer e a un fotografo.
Comunicato stampa
URBAN FLOWERS
Mentre tutti si lamentavano del cielo grigio, un designer e un fotografo salivano sulla vespa per cogliere le bellezze architettoniche nelle peggiori giornate di Milano.
Amici da tempo Filippo Lambertenghi Deliliers, un portfolio tra ricerca personale e scatti nel mondo del lusso, e Michele Menescardi, designer di prodotto con collaborazioni Made in Italy e internazionali, si sono trovati più volte a lavorare insieme e a confrontarsi sul quel terreno comune che è la creatività, accorgendosi che le loro professioni non sono altro che due voci che possono integrarsi dando vita a un racconto evocativo ma concreto.
Per questo progetto Filippo e Michele hanno deciso di concentrarsi su Milano, sospesa tra la sua storia e i grandi cambiamenti architettonici degli ultimi anni. Nasce così la loro collaborazione artistica ribattezzata Sumi Zura, pseudonimo che, in modo irriverente, esprime gli impulsi di uno scenario culturale sempre più fluido e l'esigenza di trovare il proprio spazio in un mondo dove i punti di riferimento sono sempre più instabili.
Molti sono gli edifici storici che non siamo più abituati a vedere, ma che hanno molto da dire. Da qui l'idea di un inventario quasi enciclopedico delle torri di Milano, da quelli degli anni Trenta di San Babila, a quelle degli anni Cinquanta di piazza Repubblica fino al presente del Bosco Verticale.
Il cielo piatto e lattiginoso tipico delle brutte giornate milanesi è diventato la pagina bianca perfetta per gli scatti, grazie alla sua luce senza ombre che ha regalato dettagli definiti, tinte uniformi e un effetto pittorico particolare, quasi onirico.
Il progetto gioca sui punti di vista; a partire da quello dello scatto fotografico, che sorprende con linee e particolari, fino alla manipolazione che ha giocato sulle specchiature sugli assi cartesiani e sui collage, creando un caleidoscopio inaspettato. Gli edifici così rivissuti diventano oggetti a sé, in una dimensione dalla scala indefinibile. Se gli autori li chiamano "Urban Flowers" come fossero parte di un archivio botanico della città, lo spettatore può dare nuovi significati e interpretazioni, trasformandoli ora in pietre preziose ora in navi fluttuanti.
Il primo soggetto è stata la torre Velasca, affascinante per la sua austerità e il suo stile neogotico e molto riconoscibile. Con l'incoscienza della novità, i Sumi Zura hanno ribaltato questo simbolo milanese, privandola dell'altezza con cui domina la città e conferendole una nuova prospettiva.
A completare le fotografie non è da sottovalutare la tecnologia di stampa, ad alta qualità e sublimata nei dettagli e nei contrasti grazie particolare supporto fotografico selezionato, che trasforma ogni scatto in un oggetto monolitico, rendendolo tutt'uno con la cornice. Sebbene Filippo e Michele abbiano dato un personale senso di lettura ad ogni fotografia, la scelta di predisporre il retro di ogni opera con quattro punti per il fissaggio a parete permette ad ognuno di deciderne l'orientamento, secondo il proprio personale punto di vista.
Il progetto è un'esclusiva della Galleria Rossana Orlandi che ha subito intuito il potenziale e l'interesse delle tematiche affrontate dalla ricerca fotografica di Sumi Zura.
Chi volesse vedere in anteprima una parte degli scatti può recarsi presso lo Spazio Rossana Orlandi in via Matteo Bandello 14/16 20123 Milano.