Zaven Karapetyan – Retrospettiva
Il lungo percorso artistico dell’artista armeno Zaven Karapetyan è presentato per la prima volta a Milano con una retrospettiva personale, in Brera, nel cuore artistico e pulsante della città milanese.
Comunicato stampa
Il lungo percorso artistico dell'artista armeno Zaven Karapetyan è presentato per la prima volta a Milano con una retrospettiva personale, in Brera, nel cuore artistico e pulsante della città milanese.
Da un passato figurativo: miniature, icone, disegni e dipinti, giunge a una pittura espressionista, materica, quasi magmatica, grazie a una maturazione pittorica e del tutto personale.
Un sentiero che ha sicuramente una matrice comune, quella di una profonda spiritualità.
In bilico tra una figurazione iniziale e un informale ricco di profonda gestualità e sensibilità, Zaven Karapetyan si è posto sul limitare di un'astrazione dove gli intensi legami alla forma figurativa scompaiono nel corso degli ultimi anni, dando più ampio respiro al “gesto” che nasce da una riflessione che l'artista ha con il suo “Io” più profondo.
Lo studio e l'amore dei grandi maestri del '900 ( osservando le opere di Zaven Karapetyan si denota una sana influenza di Marc Chagall e Henri Matisse) sono intensi, tanto quanto la percezione che si avverte delle origini armene e russe che sono insite nel DNA dell'artista fino a guidarlo, anche inconsciamente, verso una magia e un mistero che sono tipici di quella “classicità” russa.
Le opere di Zaven Karapetyan non sono mai inclini al “vero naturalistico”, bensì sono gravide di quella lirica introspettiva nella quale l'energica poetica vitale sa predominare addirittura sui supporti, con l'ausilio di quella matericità figlia dei pigmenti scelti con cura.
Invero l'equilibrio compositivo e dei colori è sapientemente armonizzato, da quell'artista maturo, elegante e fecondo anche nell'ultimissima produzione artistica che trascende il razionale per dare spazio ad una voce ancor più espressionistica; risultato di una profonda esperienza di vita e di grandi sofferenze attraverso le quali, Zaven artista e uomo, ha suo malgrado dovuto confrontarsi, senza mai tralasciare la propria libertà interiore.