Paolo Assenza – Del corpo senza peso

Informazioni Evento

Luogo
TRALEVOLTE
Piazza Di Porta San Giovanni 10, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì 17 - 20

Vernissage
09/12/2015

ore 18

Artisti
Paolo Assenza
Generi
arte contemporanea, personale

Negli spazi dell’Associazione Culturale TRAleVOLTE, si inaugura “DEL CORPO SENZA PESO” di Paolo Assenza con i testi critici di Anne Lepoittevin e Paolo Balmas.

Comunicato stampa

“DEL CORPO SENZA PESO” di Paolo Assenza
con testi critici di Anne Lepoittevin e Paolo Balmas

9 Dicembre 2015 ore 18.00 | Associazione Culturale TRAleVOLTE | Roma

Il giorno 9 Dicembre 2015 alle ore 18.00, negli spazi dell’Associazione Culturale TRAleVOLTE (Piazza di Porta S. Giovanni, 10 Roma), si inaugura “DEL CORPO SENZA PESO” di Paolo Assenza con i testi critici di Anne Lepoittevin e Paolo Balmas.

“(...) Più che un semplice gioco d’arte, la scala di Paolo Assenza è una copia simbolica della Scala Santa. Ma, sia nella lunga storia delle riproduzioni dei luoghi santi che nella non meno lunga storia della copia d’arte, di rado la «copia» nasce per essere collocata accanto all’origin ale. Quando succede, essa può dialogare col modello senza doverlo «descrivere». (...) Paolo Assenza si sofferma sull’idea di memoria, della traccia che l’individuo preso nella ripetizione dei gesti collettivi lascia di sé – due temi al centro di tutta la sua arte, pittura, video o installazione. Sulla scala di luce prendono corpo i biglietti volanti cui i pellegrini affidano nomi e speranze lasciandole un po’ a caso tra le aperture della Scala Santa, sia come tracce di contatto che come voti. Effimeri e babelici minimi ritratti riuniti in un’immensa Roma che nella Scala Santa, percorsa da ortodossi, protestanti, anglicani e cattolici, si libera dal peso degli scismi. Tracce di umanità precarie quanto le loro precise speranze e quanto la stessa nuova scala poiché non c’è forma d’arte più eloquente dell’installazione per evocare la fragilità.” (Anne Lepoittevin)

“(...) I pellegrini sulla Santa Scala perseguono il loro ideale di penitenza per riavvicinare Dio mortificandosi attraverso il dolore che nega la carne nel riaffermarne la pesantezza. L’artista e chi vorrà seguirlo dovrà invece salire sin da subito su di una scala immateriale perché solo da ciò che è idea dell’immagine, e non immagine pienamente aderente alla singolarità dell’autore, può partire un processo di condivisione non puramente tautolgico, ma legato alla pienezza del sentire di tutti. Per questo sulla scala senza gradini calpestabili, posta in simmetria inversa sulla parete che separa la galleria “Tra le Volte” dalla venerata reliquia, sono poste, come incollate e pienamente dispiegate nello spazio, delle copie di alcuni dei biglietti esaminati, liberate dalle loro tracce più pesantemente legate ai drammi dell’individuo e tradotte simbolicamente nel sogno luminoso (e leggero) di tanti singoli orizzonti da raggiungere con la speranza che siano già pronti ad unificarsi in un’unico traguardo.” (Paolo Balmas)