Essere è tessere. 100 fili d’artista dalla collezione Canclini

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE STELLINE
Corso Magenta 61, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

martedì-domenica dalle 10.00 alle 20.00

Vernissage
16/12/2015

ore 18,30

Patrocini

Con il patrocinio della Regione Lombardia, Comune di Milano, Città Metropolitana di Milano, la Camera Nazionale della Moda Italiana, Sistema Moda Italia e Fondazione Industrie Cotone e Lino.

Editori
SILVANA EDITORIALE
Artisti
Jannis Kounellis, Alighiero Boetti, Christian Boltanski, Hermann Nitsch, Yayoi Kusama, César, Christo, Maria Lai, Jorge Eielson
Curatori
Chiara Gatti
Generi
arte antica, arte contemporanea, arte etnica

La mostra presenta 80 opere che, fra arte antica e contemporanea, intrecciano una grande storia del tessuto eletto a forma d’arte.

Comunicato stampa

Nella cornice del Palazzo delle Stelline, dal 17 dicembre 2015 al 14 febbraio 2016, si terrà la mostra ESSERE È TESSERE 100 fili d’artista dalla collezione Canclini.

Con il patrocinio della Regione Lombardia, Comune di Milano, Città Metropolitana di Milano, la Camera Nazionale della Moda Italiana, Sistema Moda Italia e Fondazione Industrie Cotone e Lino.

L’esposizione promossa dalla Fondazione Stelline, con il supporto di Canclini Tessile spa, offre attraverso un’attenta selezione di opere di arte antica e contemporanea, un viaggio evocativo nel mondo dell’arte tessile, in grado di spiegare come l’intreccio, la trama, l’ordito o la materia prima, come seta, lana e cotone, siano diventati protagonisti di un vero e proprio linguaggio espressivo.

La mostra, curata da Chiara Gatti, affianca 40 esemplari di arte antica, tribale o esotica, legati a civiltà di epoche e geografie diverse, precolombiane, mediorientali, asiatiche o africane, a 40 opere di contemporanea, firmate da artisti come Alighiero Boetti, César, Christo, Christian Boltansky, Maria Lai, Jannis Kounellis, Jorge Eielson, Hermann Nitsch, Lucy+Jorge Orta o Yayoi Kusama. Lo scopo è indagare e raccontare per tappe quel legame innato, dai risvolti antropologici, che sembra fluire in sottotraccia fra passato e presente, dimostrando un amore condiviso dagli artisti per la trama e l'ordito come elementi di un linguaggio espressivo parallelo.

Giochi di geometrie, ritmi alternati, labirinti di colore, motivi, sequenze, scacchiere, fasce, nodi e ricami tornano come tracce di un pensiero inconscio nelle tessiture primitive così come nelle riflessioni estetiche del Novecento. È la storia di una sintonia, di una vocazione istintiva per la composizione, la materia, la tecnica, frutto di un ordine mentale, che agisce da sempre, fuori del tempo e dei luoghi. Universale.

Basti accostare i reticoli di Piero Dorazio, degli anni Sessanta e Settanta, ai famosi “molas”, i quadri di tessuto ricamati dalle donne indios Kuna di Panama, per capire l'affinità. Oppure i fagotti di Kimsooja, l'artista di origine coreana che porta avanti da anni una ricerca sul tema del viaggio, inteso come processo migratorio, con i bauli di lana e cotone Shahsavand dell'Azerbaijan, usati dai pastori nomadi d'Oriente fra Sette e Ottocento.

Celebre il caso delle sequenze di parole cucite, per Alighiero Boetti, dalla bottega di ricamatrici afgane della sua factory mediorientale, abbinate qui alle stesse sfumature dei Kelim Golbarjasta o dei tubeteika, i copricapi dell’Asia Centrale, indossati nel Turkestan occidentale. I nodi in tessuto di jeans del peruviano Jorge Eduardo Eielson ci riportano alla simbologia del “quipu” nell'impero Inca: il nodo come lingua, metodo di scrittura e contabilità, per misurare il tempo nei calendari, stilare censimenti. Stimolante, ancora, è il raffronto fra le tele di juta grezze attraversate dai segmenti ritmici di Giorgio Griffa e gli Ikat dell'Uzbekistan; essi spartiscono la medesima scansione, un senso analogo di gestione dello spazio, cadenzato dai colori, come fossero frequenze del suono, battiti del cuore.

“Questa mostra presenta e unisce il meglio delle eccellenze italiane, dall’impresa al design, dall’artigianato all’arte. – dichiara PierCarla Delpiano, Presidente della Fondazione Stelline – “L’arte contemporanea, da sempre centrale nelle scelte espositive della Fondazione Stelline, incontra la storia reinterpretandola e dandole una forma espressiva unica, “Essere è tessere” quindi, presente e passato che generano futuro. Una mostra unica che ci offre l’emozione di uno straordinario viaggio intorno al mondo, alla scoperta di nuovi approfondimenti culturali”.

La collezione Canclini è ricca di opere come queste ed è stata costruita, in novant'anni di storia familiare e aziendale, attorno al dialogo assoluto fra opere antiche e contemporanee, a caccia di intrecci ideali.
Arricchiscono il percorso espositivo documenti d’archivio, rari esemplari di campionari d’epoca, oggetti e strumenti di lavoro divenuti icone di un mestiere radicato nella storia dell'uomo fin dalle origini.
Il titolo della mostra è la citazione di un progetto ambientale di Maria Lai, ideato per il paese di Aggius.

La Canclini Tessile S.p.A., è una storica azienda familiare, che festeggia i 90 anni di attività.
L’azienda produce e commercializza tessuti in puro cotone per camiceria, esporta circa il 75% del suo fatturato, vende in oltre 100 paesi in tutto il mondo.