lux 02 – Thomas Köner – Topografia Del Vuoto
lux 02. Il Museolaboratorio di Città Sant’Angelo (Pescara, Italia) inaugura con questa mostra il secondo appuntamento del progetto lux, piattaforma d’indagine fra musica contemporanea e videoarte.
Comunicato stampa
lux 02. Il Museolaboratorio di Città Sant’Angelo (Pescara, Italia) inaugura con questa mostra il secondo appuntamento del progetto lux (luxmuseum.com), piattaforma d’indagine fra musica contemporanea e videoarte.
Topografia del Vuoto. Siamo esseri convenzionalizzati alla scrittura, alla semiotica sovrastrutturale delle nostre civiltà, al suo regolamentarsi e codificarsi, al semplificarsi e rivelarsi. Persone, che per indolenza e superficialità hanno rifiutato il proprio sguardo, rimettendosi a più confortanti percezioni collettive. Siamo paure dell’ignoto, della coscienza del non essere. Ora, neghiamolo.
Navigare l’opera di Thomas Köner richiede pacificazione ed auto-coscienza, una forte volontà di perdersi in uno spazio altrui, esperienziato e vissuto, interpretato in visioni riemergenti dal vuoto, quasi come proustiane memorie nel trascorrere di un infinito tempo interiore. Le epifanie di Topografia del Vuoto sono echi dal profondo, rifrazioni di risonanze umane ed artistiche, ritrovamenti di un esploratore in viaggio, dentro se stesso, verso mete incognite.
Il lavoro dell’artista tedesco è appunto topografico nella sua negazione, un atto di rimozione del confini fra l’Io e lo spazio dell’opera, di ricerca di una non-geografia dove lo spettatore è evento metafisico nel non-luogo dell’arte.
Il Museolaboratorio, attraverso Köner, diviene connessione di percorsi sensoriali, di relazioni ‘armoniche’ fra vissuto e non-vissuto. Paesaggio mentale, dove il tempo verticale dell’opera interseca quello orizzontale della fruizione, dove lo spettatore, solo, nel vuoto, esplora memorie indelebili. C’è continuità fra sale e spettatore, fra realtà ed artista, fra ambiente, interpretazione ed espressione: Topografia del Vuoto è rilucenze circolare, radiante testimonianza di vita, un grande mandala percettivo che dipinge sentieri ai limiti di territori inesplorati.
Marco Marzuoli
Thomas Köner (Bochum, 1965) è un musicista e artista tedesco. Il suo maggiore interesse consiste nel combinare esperienze visive e uditive. È divenuto noto per l’utilizzo delle frequenze basse nella sua musica. Nella sua carriera ha esposto nelle più prestigiose gallerie del mondo (vincendo importantissimi premi come: IFFR Rotterdam FilmFestival 2005, International Media Art Festival Berlin 2005, GOLDEN NICA Prix Ars Electronica Linz 2004, Filmwinter Stuttgart 2004).
Se c’è un musicista che più di ogni altro ha elevato la contemplazione a verbo sonoro, quello è Thomas Köner.
Campione della drone music in senso totale e fra i primi capiscuola dell’ambient come forma di sound art (e non più, dunque, di “musica” in senso stretto), il veterano tedesco ha festeggiato il traguardo dei venticinque anni di carriera. Un’avventura nel corso della quale ha affinato e aggiornato costantemente il suo concetto di sonorizzazione: l’elaborazione di un suono che sia in grado di descrivere nella maniera più fedele e veritiera possibile un paesaggio, le sue componenti spaziali e temporali e le sensazioni da esso evocate. Il tutto passando dalle meravigliose istantanee prolungate dei primi anni - saggi indelebili di purezza sonora che rispondono ai nomi di Teimo e Permafrost – alle sperimentazioni, in solitaria e in vari side-project, a cavallo fra i due millenni, per arrivare alla manciata di gemme regalata dai Duemila in poi. Proprio queste ultime rappresentano un capitolo particolare della carriera di Köner, dedicato interamente alla ricerca sul vuoto: temporale (nella crociera indefinita di La Barca), fisico (nelle field recordings post-atomiche di Novaya Zemlya) o vitale (come nell’inchino organico dell’ultimo, splendido Tiento De Las Nieves), ma mai emotivo o sensoriale.
Matteo Meda