Gerardo Marazzi – Dinamica Evocativa
Una scelta d’esposizione che permette di seguire l’evoluzione pittorica dell’artista partendo dall’orientamento figurativo-simbolico adottato nei primi anni di lavoro, caratterizzato da una pittura dalle campiture nette e piatte, per arrivare alla sua ultima ricerca espressiva, legata ad un approccio onirico-informale.
Comunicato stampa
Sabato 19 dicembre 2015 alle ore 18 presso Spazio Veneziano, sarà inaugurata la mostra personale di Gerardo Marazzi, Dinamica Evocativa. L’esposizione presenterà ai visitatori una selezione delle opere dell’artista dal 1989 al 2014, esposte in occasione delle precedenti personali: “La seduzione del drago, Cina”, “Segni Scoperti”, “Il Nome di Dio”, “Oniro” e due opere inedite realizzate nel 2015: “Fruscio tra i bambù, Primavera” e “Fruscio tra i bambù, Autunno”. Dinamica Evocativa prevede un ordine di allestimento cronologico delle opere, sequenza che presenta i temi e i soggetti elaborati da Marazzi considerando i diversi periodi di creazione. Una scelta d’esposizione che permette di seguire l’evoluzione pittorica dell’artista partendo dall’orientamento figurativo-simbolico adottato nei primi anni di lavoro, caratterizzato da una pittura dalle campiture nette e piatte, per arrivare alla sua ultima ricerca espressiva, legata ad un approccio onirico-informale, che si realizza in una pittura permeata di brillanti cromatismi e nebulose evanescenze offerte dalla sovrapposizione del colore. E’ possibile anche notare come, nonostante la trasformazione tecnica del linguaggio pittorico, Marazzi mantiene costante la rappresentazione riconoscibile di almeno un elemento simbolico in ogni tela, immagine attorno alla quale basa l’intera costruzione del quadro. Il simbolo ritratto è l’elemento significante, la sua resa pittorica e l’immersione dello stesso nel colore che determina l’ambientazione del quadro, accompagnano lo spettatore nell’interpretazione dell’opera. Gerardo Marazzi definisce questo ricercata tecnica espressiva: Dinamica Evocativa.
“La mia pittura segue il tema: "dinamica evocativa” fin dall’inizio del mio operare e nasce come percorso "ideale". Obbliga l'osservatore a leggere come in un racconto le sensazioni dei colori ed i simboli dell’opera: coinvolgendolo e attraendolo all'interno, poiché le immagini evocate sono le stesse che ognuno cela nel profondo cosmo mentale, i simboli. Il dinamismo delle opere crea continui capovolgimenti dei piani prospettici d'osservazione, diminuendo ed aumentando la tensione psicologica che in talune tele, sfocia nell'ansia esasperata; in altre, le forze contrapposte e bilanciate si misurano in un “divenire" sensuale ed etereo, un equilibrio che porta alla tranquillità. La lettura del quotidiano attraverso il filtro, non del sogno ma dell'immaginario, porta una notevole liricità alle mie opere, sicuramente più difficili da comprendere in quelle datate fino al 2009 … La ricerca è il colore, che diventa forma, tensione, figure, spazi, architetture ma soprattutto sentimento, sfruttando la grande potenzialità emotiva della luce … il quadro dipinto non è altro che la parte di un discorso più ampio, un fotogramma con le proprie connotazioni ed il suo divenire, così l'opera può essere letta in una molteplicità globale … La stessa luce in cui si colloca il quadro cambia la sensazione della percezione … ” Gerardo Marazzi.