Alice Marinoni – E voleva le ali ai piedi
Art brut, certo, immediata ed espressiva, senza mediazioni culturali, suggerimenti, dipendenze…
Comunicato stampa
La Galleria Mosaico è particolarmente lieta di invitarvi all’inaugurazione di questa mostra di Alice
che riprende in parte, con varianti e aggiunte, l’importante personale tenutasi due anni fa al
ContemporArt Ospitale d’Arte di Villa Piaggio, Genova, a cura di Marco Ercolani.
Il suggestivo titolo deriva da un rito, da un’ossessione quotidiana che Alice Marinoni ripete ogni
mattina: appena alzata, raccoglie diverse sue paia di scarpe, le porta nei diversi locali della casa di
Obino, da un piano all’altro, per poi riporle nella sua camera, da dove le aveva prese. Lo stesso fa
con i suoi capi d’abbigliamento. Cosa significhi questo rituale è difficile dire.
Da questa ossessione comunque nascono disegni colorati, dipinti perlopiù su carta, che
rappresentano scarpe di ogni tipo, dall’infradito allo stivale; e capi di biancheria, anch’essi colorati,
a fiorellini, graziosi e allegri.
È il modo che Alice, sorda profonda fin dalla nascita e quindi incapace anche di parlare, ha scelto
per comunicare, stimolata dalla costante, attenta presenza della madre, la pittrice Mirella Marini,
cui si deve il miracolo di aver fatto uscire cosi la figlia dal suo isolato silenzio e di averle permesso
di rivelare le sue straordinarie doti.
Art brut, certo, immediata ed espressiva, senza mediazioni culturali, suggerimenti, dipendenze...
Che Alice pratica gioiosamente e con passione ormai da una trentina d’anni.