Candida Luciano – Immobile Indifferenza
L’indifferenza delle cose abbandonate dall’uomo e relegate a ruoli di ingombro materiale. L’indifferenza degli uomini che convivono inerti con una innaturale assenza dei sentimenti.
Comunicato stampa
Fototeca Siracusana inaugura Venerdì 8 gennaio alle ore 18,30, presso i locali di galleria Roma – piazza San Giuseppe, 3 -, la mostra di fotografia “Immobile Indifferenza”, dell’artista Candida Luciano.
Undici lavori realizzati in stampa black – light (simile alla vecchia “pellicola”) oltre a una video installazione sul tema dell’indifferenza. L’indifferenza delle cose abbandonate dall’uomo e relegate a ruoli di ingombro materiale. L’indifferenza degli uomini che convivono inerti con una innaturale assenza dei sentimenti.
Molto influenzata dal mondo che la circonda, Candida Luciano si interseca nei vari stili artistici descrivendo tramite il suo surrealismo, le vite, gli episodi e l'esistenza di personaggi proiettati in luoghi in cui si svolge o si è già svolto un itinerario emotivo.
Nelle opere in mostra i riferimenti iconici non lasciano dubbi sul senso di questo lavoro improntato sulla presenza–assenza dei sentimenti–azioni, quale concetto sommario, e sullo svuotamento spirituale mostrato attraverso l’immobilità del corpo o dello stesso inserito e percepito nella precarietà dei meccanismi fisici dell’abbandono e della decomposizione strutturale. Le immagini di Candida Luciano sono la fotografia dell’invisibile, la narrazione per immagini dei sentimenti dell’artista, una sequenza di fotogrammi che non mostrano ma dimostrano una teoria di emozioni, in un progetto artistico proprio dell’arte concettuale più pura, modulata nel complesso gioco di rimandi simbolici per confluire nell’unicum fotografico di uno scatto.
L’artista esplora l'immobile indifferenza, statica artefice di ruderi dimenticati e invisibili, dove sono celate ombre di vite passate, presenze superstiti, luoghi in rovina che emanano fascino e racchiudono un' anima, benché abbandonati all'incuria ed agli inesorabili rintocchi della dimensione temporale che l'indifferenza di una umanità poco sensibile ha portato alla morte. E’ il gioco dell’arte ed è il gioco della fotografia nell’estremo tentativo, in questo caso, di salvare il salvabile mentre tutto il mondo intorno sembra voler precipitare nel buio di una primordialità riaffiorante dopo secoli di storia che sembrano, a questo punto, trascorsi invano, senza che abbiano lasciato alcun utile lezione.