Jessica Brooke Anderson / Nina Gilbert
Le artiste presentano due gruppi di lavori pensati e realizzati a Torino durante la loro residenza in galleria nel mese di gennaio.
Comunicato stampa
“A chi mi domanda perchè viaggio, rispondo che so bene da cosa fuggo. Ma non quello che sto cercando.”
M. de Montaigne
La Fusion Art Gallery presenta nell’ambito del FUSION AIR / Artist-In-Residence program, la mostra bipersonale di Jessica B. Anderson (USA) e Nina Gilbert (AUS). Le artiste presentano due gruppi di lavori pensati e realizzati a Torino durante la loro residenza in galleria nel mese di gennaio.
In “Within the Way - Linear Studies of a Sacred Path // Entro la Via – Studi Lineari di un Sentiero Sacro” è l’esplorazione del viaggio di 46 giorni di Jessica Brooke Anderson lungo il Camino de Santiago nel nord della Spagna. L’artista combina la testimonianza visiva del Camino con disegni/linee di meditazione, mappature del territorio, e studi del cielo notturno allo scopo di unificare i componenti fisici, mentali e spirituali dell'antico sentiero. Credendo che la linea tracciata sia il segno più onesto che un corpo possa eseguire, Anderson fonde ai gesti meditativi i segni fisici del sentiero per suggerire agli spettatori una contemplazione personale. Mentre l'esperienza interiore di ogni pellegrino del Camino è unicamente intima e incommensurabile, Anderson utilizza la narrazione astratta della linea sulla carta per aprire/svelare il suo percorso personale al pubblico. Quanto può essere letto/detto in/con una sola linea? Quali relazioni emergono tra le linee del sé, le linee della terra, e le linee delle stelle? Così come il Camino è una trasformazione, le opere in mostra cercano di comunicare questa stessa trasformazione attraverso la semplicità giustapposta, la specificità gestuale e la testimonianza personale.
In “Associations / Associazioni” di Nina Gilbert le immagini sono frammenti o indizi di un tutto espanso. Sono scorci di luoghi, di movimenti e di cose/strutture/oggetti in movimento. Sono impressioni di corpi dinamici che si muovono attraverso uno spazio pubblico o privato. Lo scatto coglie e suggerisce un “qualcosa”, che sia un colore, una forma o una linea, un piede, un gesto o un’azione impetuosa cercando di giocare con la familiarità dello spettatore relativa al soggetto immortalato (o a una parte di esso). Gli scatti diventano al tempo stesso dettagli e lacune, certezze e possibilità, varchi immaginari che catturano l’astante, attraverso l’immedesimazione e la “libera associazione”, in una visione speculare di Sé. Le immagini vogliono essere “penetrate”, dentro o oltre la loro superficie per proiettarci in un altrove privato. Nel loro allestimento d’insieme, questi momenti immaginari ricostruiscono un ambiente fratturato entro cui muoversi e “spaziare”. Essi sono i ricordi, le memorie e i pro-memoria di una condizione contemporanea.
La mostra sarà inaugurata martedì 26 gennaio. Le artiste saranno presenti.
La Fusion Art Gallery coglie l’occasione di mostrarsi nella sua rinnovata veste, con una nuova direttrice, Barbara Fragogna (artista, ex curatrice della KunstHaus Tacheles di Berlino e fondatrice del progetto editoriale Edizioni Inaudite) e un nuovo programma che include e punta sullo scambio internazionale attraverso il progetto di residenze Fusion AIR e l’obiettivo di esporre/proporre artisti italiani e stranieri nella sua sede di Piazza Peyron. La Fusion Art Gallery non si propone come galleria prettamente commerciale bensì come spazio indipendente di sperimentazione e ricerca che vuole interagire con le altre realtà, spazi, istituzioni presenti nel territorio e oltre.
Con il supporto di Edizioni Inaudite.