A place beyond walls
È dedicato ai temi della terra e dell’inclusione il programma di iniziative culturali promosse da L’Altro Spazio, locale interamente ideato e costruito a misura di persone con disabilità, aperto a Bologna nell’ottobre 2015 come progetto dell’Associazione Farm.
Comunicato stampa
Progetto a cura di: Jascha Blume
Promosso da: L'Altro Spazio È dedicato ai temi della terra e dell'inclusione il programma di iniziative culturali promosse da L'Altro Spazio, locale interamente ideato e costruito a misura di persone con disabilità, aperto a Bologna nell'ottobre 2015 come progetto dell'Associazione Farm. In occasione di ART CITY Bologna 2016 l'attenzione verso i valori di inclusione e accoglienza che animano questa esperienza unica in Italia trovano nella sfera artistica, da sempre spazio di confronto e sintesi tra idee e visioni differenti, un'opportunità per invitare il pubblico a riflettere sui concetti di identità e appartenenza, e a modificare il proprio sguardo superando i pregiudizi verso l'altro da sé. Durante il weekend dell'arte, gli spazi del locale vengono resettati per trasformarsi in una “colonia” dove costruzioni artistiche di diversa fattura e attori coinvolgono il pubblico in una performance esplorativa dello spazio e dell'identità. Proiezioni video e una musica realizzata appositamente in linea con il tema completano l'esperienza multidisciplinare, articolata in tre momenti distinti curati da Jascha Blume, artista e filmmaker olandese non udente. Claim a piece of terrority è un progetto artistico accompagnato da una video proiezione che indaga come una linea di confine possa plasmare pensieri collettivi e reazioni. Un momento multidisciplinare per riflettere sull'identità della nostra cultura e per creare emozioni capaci di sciogliere schemi e pregiudizi sui legami di appartenenza, oltre i confini geografici, sociali e culturali. In accompagnamento alla proiezione, una performance con il pubblico, guidato da alcuni artisti, ricrea la "presa" del video. Exposition #1 prevede la realizzazione di un video ispirato da un'esperienza di isolamento da parte di un gruppo di artisti. Chiusi in una stanza per tre giorni sotto l'occhio di una telecamera, un musicista e due performer teatrali abbandonano le proprie convinzioni e abitudini per trasformarsi. Costretti a ricominciare da zero, come una tribù abbigliata e decorata con i rifiuti del mondo civilizzato, gli artisti creano un nuovo linguaggio, un credo, una musica, degli artefatti. I "reperti" artistici creati nel corso del periodo di isolamento sono esibiti durante i tre giorni di ART CITY Bologna 2016, mentre al termine dell'esperienza il girato verrà rielaborato da Jascha Blume. Exposition #2 fotografia racconta come ogni cosa alla quale siamo legati custodisca una storia. Attuando una pratica di colonizzazione, otto persone portano gli oggetti simbolici che li rappresentano negli spazi adibiti. Vengono così marcate non solo la loro identità e le loro storie ma anche la location stessa in cui luoghi e oggetti si amplificano a vicenda. Dall'unione delle fotografie che li ritraggono, qualcosa di nuovo prende vita.