Non chiederci la parola
ENEA-Energie Artistiche presenta: Non chiederci la parola. Poesia e teatro al Fondo Verri di Lecce.
Comunicato stampa
Non chiederci la parola è un progetto innovativo e d’avanguardia, creato dall’Associazione ENEA-Energie Artistiche, in cui la protagonista è la poesia italiana. Lo scopo è quello di riavvicinare giovani e meno giovani alla poesia, facendo capire quanto essa sia parte integrante della vita quotidiana e non un semplice esercizio retorico dal sapore antico.
Giovedì 28 gennaio, nel suggestivo ed intimo scenario del Fondo Verri di Lecce, si inaugurerà un ciclo di spettacoli itineranti nei quali si riproporranno alcuni dei versi più famosi della poesia fra Otto e Novecento.
Attraverso una selezione di brani da Leopardi alla Merini – dando ampio spazio anche a esponenti cosiddetti “minori” ma di fatto autori di versi altrettanto intensi quali Corazzini e Gatto –, i giovani attori Francesco Del Sole e Tiziana Renni reinterpreteranno pezzi di straordinaria bellezza accompagnati da musiche d’autore, allestimenti coreografici e performance artistiche. Si cercherà così di far riemergere ciò che di più intimo esiste nei versi d’autore oltre agli aspetti tecnici della metrica, vale a dire il puro sentimento e l’eterna attualità del messaggio poetico, come ci ricordano le parole di Quasimodo.
Verranno inoltre proiettati, alternandosi alla recitazione dei versi, anche dei brevi filmati storici in cui sono gli stessi autori (da Ungaretti a Montale, da Benigni ad Alda Merini) a dare una loro visione intima della poesia e a trasmettere allo stesso tempo domande, indecisioni e dubbi.
Per l’occasione sarà dunque allestito uno spettacolo teatrale multimediale dove recitazione, video e performance artistiche si alterneranno fra momenti di riflessione amara, di spiccato romanticismo e di piacevole allegria.
Il titolo, Non chiederci la parola, è un palese omaggio al brano di Eugenio Montale le cui parole sintetizzano un messaggio ben preciso: i poeti non inventano “formule che aprono mondi” ma fanno riflettere sulle piccole cose, sul modo di intraprendere la vita comunicando solo “ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”.