Arc#ive Volume 2 – Gabriele Devecchi
La rassegna si apre con un primo ciclo di quattro esposizioni, a cura di Lorenzo Respi e Simona Santini, organizzato da All Around Art. Seconda tappa del per-corso è la mostra dedicata all’Archivio Gabriele Devecchi.
Comunicato stampa
Impegnati nell’organizzazione, conserva-zione e aggiornamento sia delle opere sia dei documenti degli artisti, gli Archivi svolgono un importante ruolo nel sistema dell'arte. Fondamentali non soltanto per la loro funzione di catalogazione, tutela e promozione artistica, gli Archivi incentivano ricerche a fini di studio o di pubblicazione, impegnandosi altresì nella orga-nizzazione di seminari ed esposizioni. A conferma del ruolo e dell’attività da loro svolta, il MAC intende divulgare la cono-scenza di questi Archivi presso il grande pubblico. Il progetto, nato da un’idea di Alberto Zanchetta, permetterà di consul-tare tutta una selezione di documenti, carteggi, foto, cataloghi o “ephemera” afferenti a un particolare periodo o evento connesso alla vita di un artista. La disponibilità di questo materiale non costituirà quindi un semplice corollario all’interno di un percorso espositivo ma diventerà esso stesso il perno di una serie di mostre che si protrarranno nel corso dell’anno.
La rassegna si apre con un primo ciclo di quattro esposizioni, a cura di Lorenzo Respi e Simona Santini, organizzato da All Around Art. Seconda tappa del per-corso è la mostra dedicata all’Archivio Gabriele Devecchi.
Nato a Milano nel 1938, dove ha vissuto sino alla sua scomparsa, sopraggiunta nel 2011, Gabriele Devecchi è stato uno dei protagonisti dell’arte cinetica e program-mata. Nel 1959 ha fondato, insieme a Gio-vanni Anceschi, Davide Boriani e Gianni Colombo, il celebre Gruppo T, cui presto aderisce anche Grazia Varisco. Ha realiz-zato opere cinetiche, ambienti interattivi, multipli e interventi integrati al contesto urbano. Tra le opere più note ricordiamo La scultura da prendere a calci (1959), le diverse declinazioni della Superficie in vibrazione (1959), l’Ambiente a linee lu-minose (1969), il Grande oggetto pneu-matico (1959) realizzato con il Gruppo T e la Camera distorta (1970) in collabora-zione con Davide Boriani. Laureato in ar-chitettura, Devecchi, oltre che artista, è stato designer e imprenditore-artigiano. Per il proprio laboratorio di argenteria, ereditato dal padre Piero nel 1962, ha creato oggetti entrati nella storia del de-sign italiano. A queste attività ha affian-cato nel corso degli anni l’insegnamento presso l’Accademia di Brera, il Politecnico di Milano e lo IUAV di Venezia.
L’Archivio Gabriele Devecchi è nato nel 2015 e si propone di promuovere, svilup-pare e coordinare le attività inerenti l’ar-tista, realizzando e fornendo assistenza per la realizzazione di mostre, pubblica-zioni e altre iniziative culturali. Conserva, oltre alle opere, i documenti relativi al suo lavoro, progetti, disegni, cataloghi e docu-mentazioni fotografiche.
La mostra al Museo di Lissone presenta una selezione di materiali originali, spes-so inediti, tra cui i pieghevoli delle mostre Miriorama (che danno avvio all’arte cine-tica italiana), alcuni cataloghi “cinetici”, corrispondenze varie (come quelle con Palma Bucarelli, allora Soprintendente al-la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma), fotografie dell’artista, disegni di oggetti e gioielli cinetici.