ten more ten_#8 – Eugenio Tibaldi
Una performance di Eugenio Tibaldi concepita in occasione della 12ma Biennale de La Havana, a cura di Jorge Fernandez Torres, in collaborazione con Giacomo Zazza e Margarita Gonzalez Lorente (2015).
Comunicato stampa
La Galleria Umberto Di Marino è lieta di presentare, venerdì 19 febbraio 2016, all'interno del programma ten more ten, una performance di Eugenio Tibaldi concepita in occasione della 12ma Biennale de La Havana, a cura di Jorge Fernandez Torres, in collaborazione con Giacomo Zazza e Margarita Gonzalez Lorente (2015).
L'invito rivolto all'artista dagli organizzatori era quello di forzare i confini protetti del sistema dell'arte per ingaggiare una relazione diretta e partecipata con la città. In Cuba Casino il visitatore è incoraggiato a tentare un approccio immersivo nell'opera per diventarne pienamente parte: il cortile del centro Wilfredo Lam viene trasformato in una sala da poker improvvisata (Informal Poker Room, come poi è stato modificato il titolo originale, per via della censura, nel programma della Biennale). Tra oggetti trovati sul posto da Eugenio Tibaldi e sedute d'occasione introdotte nello spazio dal pubblico e dagli abitanti del quartiere, si compongono quattro tavoli in competizione tra loro per la finale, che si presentano già come prima restituzione della storia del luogo da cui provengono. Sulle carte, invece, sono raffigurati i miti della storia cubana per i semi rossi (cuori e quadri) e i personaggi che, nel bene e nel male, ne hanno segnato la realtà politica, sociale e culturale per i semi neri (fiori e picche).
L'artista assume il ruolo di croupier, le regole restano quelle tradizionali. Come nella vita, per vincere in un qualunque sistema di riferimento bisogna unire calcolo razionale delle probabilità e lucida analisi della realtà ad una buona dose di utopia. Cuba è un caso esemplare di questa negoziazione, un alternarsi continuo tra mito e verità storiche.
Allo stesso modo, l'esperienza del lavoro in Biennale è passata attraverso un compromesso, per raggiungere il quale sono stati impiegati sei mesi di trattative. Riprendere il poker, un gioco dimenticato perché vietato dall'embargo, sottolinea il momento di transizione vissuto dal paese. Eugenio Tibaldi non esprime alcun giudizio, ma constata lo scostamento tra l'utopia sociale e le reali conseguenze dovute alla determinazione nel perseguirla. Ne risulta un'iconografia, frutto della censura applicata dagli organi di controllo, in cui le figure originali sono schermate dalle maschere tradizionalmente presenti sulle carte francesi (J, Q, K). In galleria, invece, verranno esposti a parete i progetti originali delle carte, a testimonianza di tutto il processo che ha portato a compimento l'opera finale.
Nicolas Guillén, il poeta allineato alla politica, la ballerina di salsa, simbolo della cultura popolare, Alex Castro, figlio del generale Fidel e fotografo di stato, simboleggiano il mito di Cuba così come il regime ha voluto trasmetterlo al resto del mondo. Khrushchev e Eisenhower, responsabili dell'embargo, Carlos Franqui, poeta in esilio, Alina Fernandez, simbolo dell'emancipazione femminile, invece, espongono i segni lasciati dall'esercizio del potere e dal controllo del dissenso. Particolarmente significativa è la carta di Tania Bruguera, artista detenuta per provocazione contro la rivoluzione a seguito di un'azione artistica proprio al centro Wilfredo Lam, sottoposta a censura due volte (per il viso e per la maglietta con la scritta "Estado de excepciõn").
Sullo sfondo delle carte da parati delle case chiuse americane, il retro mostra il tabacco, simbolo ufficiale del potere, e la canna da zucchero, sostentamento della popolazione. Fidel Castro, infine, appare nei panni di jolly, essendo l'unico personaggio appartenente sia alla leggenda che alla realtà.
In occasione della performance a Napoli, la galleria sarà trasformata in sala da poker, recuperando e rifunzionalizzando materiali di allestimento provenienti dal magazzino, immergendo così i visitatori/giocatori in un nuovo sistema di riferimento con cui confrontarsi. Oltre alle carte originali, quindi, resteranno in esposizione per la settimana successiva le tracce di quanto accaduto durante la serata d'inaugurazione.