Marco La Rosa – Apoteòṡi
In Apoteòṡi Marco La Rosa indaga le possibilità nascoste di oggetti nati per una necessaria funzione costruttiva ed abitativa. Le opere, realizzate tecnicamente da colate in piombo e cemento, appaiono come luogo di confine tra naturalità della materia e principio di realtà.
Comunicato stampa
In Apoteòṡi Marco La Rosa indaga le possibilità nascoste di oggetti nati per una necessaria funzione costruttiva ed abitativa. Le opere, realizzate tecnicamente da colate in piombo e cemento, appaiono come luogo di confine tra naturalità della materia e principio di realtà.
Per la sua seconda mostra personale da A+B l’artista ha prodotto due nuove serie di lavori. Le opere nascono come calchi di materiali edili: mattoni e tubature idrauliche. Il vuoto è un elemento necessario ed è gestito tecnicamente in modo puntuale e nascosto. Marco La Rosa lo ha indagato come incognita, lavorando con fusioni e versamenti, senza attenzione alle proporzioni, ai rapporti volumetrici o al mimetismo come dato reale.
Al centro della recente pratica scultorea di Marco La Rosa risiede l’interesse per il processo che conduce alla produzione ed all’apparizione di immagini e forme. L’artista si concentra sull’organicità dei materiali, li libera all’interno di involucri e vengono restituiti grazie alla vitalità che li caratterizza.
Marco La Rosa Brescia 1978. Vincitore nel 2012 del Premio Arti Visive San Fedele di Milano e nel 2011 vincitore del Premio Rigamonti. Tra il 2013 e 2015 espone in mostre collettive presso il PAV, Parco Arte Vivente di Torino, nel Museo del Territorio Biellese, nella collettiva "Infinito Presente, elogio della relazione" al Museo Diocesano Tridentino di Trento e presso il RISO, Museo arte contemporanea di Palermo. Quattro le mostre personali presso gallerie in Italia ed all'estero, oltre che a breve presso il Museo d’arte contemporanea Paolo VI. Vive e lavora a Brescia.