Annibale – io non sono qui
“io non sono qui”, titolo della mostra, è un’analisi dei lavori portati a termine, che coinvolge le debolezze dell’animo umano di un individuo proprio partendo da sè.
Comunicato stampa
Per Annibale, questa del Magazzino del Sale Torre di Cervia, è una esposizione che reca in sè quella riflessione che l'artista va approfondendo nell'ultimo periodo.
“io non sono qui”, titolo della mostra, è un'analisi dei lavori portati a termine, che coinvolge le debolezze dell'animo umano di un individuo proprio partendo da sè.
L'allestimento sarà costituito da un corpus di opere che avrà come partenza la ricerca su “Identità e Immagine” per chiudersi con quelle odierne sul tema della presenza-non presenza.
In questi mesi, chiuso negli spazi ristretti della sua casa/studio, ha lavorato scarnificando l'immagine fin quasi a distruggerla per lasciare sullo sfondo solo l'ombra del suo fantasma.
Con una gestualità istintuale e selvaggia, a volte riciclando oggetti del consumo quotidiano sono nate le nuove opere che verranno presentate.
Ad un mondo raffinato ma decadente e spesso grottesco, Annibale scava l'anima; piccoli ritratti bruciati da un turbamento interiore. Il senso di incertezza per un futuro tutto da costruire attanaglia figure dense di colore con grandi occhi stupiti.
C'è qualcosa che placa il “male di vivere”? Ancora una volta Annibale ci pone di fronte a tanti interrogativi; quelle problematiche esistenziali che cerchiamo di nascondere nel nostro profondo.
...”So che quello che cerco di realizzare e trasmettere, dichiara l'artista, ha solo a che fare con la verità e con l'impossibilità di accettarla da parte del genere umano.
L’unico modo per sopportare l'orrore è fingere che non esista. Questo è quello che facciamo di solito. Mi piacerebbe farlo comprendere con la mia opera”.
Di nuovo l'artista cesenate si mette in gioco, mostrando quella temperatura notturna che fa parte della sua personalità.
Filippo Annibale nasce a Cesena nel 1976. Dopo il diploma conseguito al Liceo Classico della sua città, frequenta all’Università' di Ravenna prima, di Roma poi, la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali.
Negli anni successivi si dedica in maniera discontinua al “fare arte”, sperimentando attraverso un linguaggio informale diverse tecniche pittoriche utilizzando varie tipologie di materiali fino a focalizzare la propria attenzione sulla plastica e sui suoi derivati.
Con l’utilizzo di teli di plastica che avvolge e riavvolge intorno a telai vuoti cerca una embrionale forma, che andrà poi a “scolpire” col becco di bunsen e/ o cristallizzare con la fiamma ossidrica.
Nascono così i plastex, quadri di grandi dimensioni dai colori brillanti e invitanti che catturano l’attenzione, seguiti dalle sculture da appendere, per approdare infine ad elementi scultorei di dimensioni maggiori come la Venus,scultura fusa e plasmata a caldo in materiali plastici pubblicata nel volume della Giorgio Mondadori, quale opera selezionata del premio Cairo 2011.
Le sue manipolazioni sui materiali sintetici nascono dal desiderio di trasformare un elemento industriale inanimato, scevro da qualsivoglia poesia in una nuova forma di vita.
Quell’embrionale forma che Annibale ricercava fra le pieghe morbide dei teli di plastica del passato, ha assunto la consistenza del volto, immagini sofferte e sofferenti provenienti dal profondo della propria anima.
Negli ultimi anni, dopo diverse mostre collettive italiane, ha affrontato il collezionismo europeo e, dal 2012 ha esposto in molteplici Paesi, fra i quali Cina, Olanda, Inghilterra, solo per citarne alcuni.
Con una mostra del 2013, Annibale ha affrontato il tema dell’identità, scavando nelle profondità del come siamo e di come gli altri ci vedono e identificano.
Continua la sua ricerca su questo argomento che di volta in volta suggerisce nuove interpretazioni ed innesca conflitti.
Organizzazione: Comune di Cervia Assessorato alla Cultura in collaborazione con L'Immagine Arte