Silvia Mariotti / Moe Yoshida – A Radio play

  • MARS

Informazioni Evento

Luogo
MARS
Via Guido Guinizelli 6, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
02/03/2016

ore 18

Artisti
Silvia Mariotti, Moe Yoshida
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Nel lavoro presente a Mars si interfacciano due linguaggi differenti di due artiste che, in una dimensione familiare, riflettono sul senso del tempo, dell’illusione e sulle improvvise suggestioni.

Comunicato stampa

Silvia Mariotti
Moe Yoshida

A RADIO PLAY

Embers (Ceneri), è il secondo dramma radiofonico che Samuel Beckett scrisse nel 1959 per la BBC Radio. I soggetti sono il monologo e il mare, mentre le voci e i suoni diffondono un’intensa qualità musicale e scolpiscono la complessa e sfuggente struttura del mondo interiore del protagonista.

Beckett ha trasmesso una sua intima forma di dialogo attraverso la radio, un dispositivo inventato per comunicare informazioni, attivando le immagini collettive che aleggiano dentro di noi. Questo dispositivo così popolare ritorna ancora oggi all’interno dei luoghi quotidiani della nostra vita, creando uno spazio intimo in cui convergono diversi livelli di coscienza.

Nel lavoro presente a Mars si interfacciano due linguaggi differenti di due artiste che, in una dimensione familiare, riflettono sul senso del tempo, dell’illusione e sulle improvvise suggestioni.

La radio tenuta spenta, come il lavandino di Mars, costruiscono lo spazio accessibile del quotidiano in cui aprirsi ai luoghi dell’immaginario e anche oltre. All’interno del lavandino un bicchiere, con al suo fondo l’immagine di un mare mosso (esplicito riferimento a Embers), esprime un pensiero figurato sulla superficie dell’acqua, mossa a sua volta da un lento gocciolio. Nell’interstizio, dietro al pannello bianco si disvela una fotografia notturna di ambiente naturale, quasi a ricreare un prolungamento dello spazio quotidiano e una diversa cognizione del tempo. (Silvia Mariotti)

Nello spazio centrale, un grande segno, un profilo-orizzonte, una catena montuosa, contiene in sé quattro articolazioni come un righello pieghevole. Un oggetto/scultura che descrive un’immagine ma al tempo stesso uno strumento per misurare metaforicamente la durata di un evento e reinterpretare a sua volta il senso del tempo. (Moe Yoshida)

In mostra sarà presente un contributo testuale di Gabriele Tosi.