Tiziana Pers – Elephant Song

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO CIVICO DI STORIA NATURALE
via dei Tominz 4 , Trieste, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Aperto ogni giorno tranne il martedì
dalle 10.00 alle 17.00

Vernissage
04/03/2016

ore 18

Artisti
Tiziana Pers
Curatori
Leonardo Caffo, Martina Peruch
Generi
arte contemporanea, personale

Personale di Tiziana Pers al Museo Civico di Storia Naturale di Trieste: uno sguardo sul rischio dell’imminente scomparsa degli elefanti, anticipando il convegno dell’Università di Udine La vera ricchezza delle nazioni, e l’edizione Vicino/lontano 2016.

Comunicato stampa

Presso il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, venerdì 4 marzo alle ore 18, inaugura la mostra personale di Tiziana Pers, dal titolo Elephant Song, curata da Leonardo Caffo e Martina Peruch.
La mostra prende vita nellʼambito del convegno internazionale La vera ricchezza delle nazioni organizzato da ALL (Associazione Laureati/e in Lingue dell’Università degli Studi di Udine) in collaborazione con l’Università degli Studi di Udine, il Museo Civico di Storia Naturale di Trieste, Vicino/lontano - Premio Terzani, Trieste Contemporanea, Waiting Posthuman, il Menocchio, e gode del patrocinio e contributo della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Con gli antichi reperti, gli animali tassidermizzati e le teche del Museo, dialogano nuovi dipinti, installazioni audio e testi incentrati sul rischio dell’imminente scomparsa degli elefanti, prevista entro il 2025 se il bracconaggio continuerà con i ritmi attuali.
Come in un caleidoscopio di prospettive, l’artista ha invitato cinque voci diverse a interagire con la propria mostra e le nuove serie pittoriche, insieme agli spazi del Museo. E così la storica dell’architettura e dell’arte Valentina Sonzogni, il ranger antibracconaggio Davide Bomben, la poetessa sudafricana della spoken word Natalia Molebatsi, l’artista visivo e cantautore Sasha Vinci, unitamente al filosofo Leonardo Caffo che anche cura la mostra, si faranno portavoce di un fragoroso barrire, diventato nel nostro quotidiano ormai quasi impercettibile.
Il Museo Civico di Storia Naturale è un luogo oggi deputato alla scienza e alla conoscenza: dell'alterità animale per eccellenza, della nostra storia e anche della storia del mondo come noi lo esperiamo. Ma al suo interno, a cominciare dalla wunderkammer, leggiamo anche la testimonianza di un’umanità che ha fatto della propria forza vessillo di superiorità. E con tale convinzione, esplicitata in ogni aspetto nei periodi coloniali, si è dato inizio alla ricerca dell'esotico, del raro, dell'unico, da uccidere e possedere, sino al rischio estinzione che stiamo vivendo oggi.
Come scrive Valentina Sonzogni, storica dell’arte e dell’architettura: ‘L’Occidente è quasi sempre Soggetto con la “S” maiuscola ed è quasi impossibile cancellarne la forte identità fatta di Rinascimenti e Surrealismi, di uomini e donne e animali domestici profumatissimi, tirati fuori dall’eterogeneità del mondo animale nel cui terriccio pre-golemico si agitano insonni milioni e milioni di senza nome di soggetti con la “s” minuscola’.
Elephant Song s’interroga su cosa comporti perdere una specie, su quali siano le dinamiche che hanno prodotto la situazione presente, su cosa significhi l’uccisione di ogni singolo animale, sia nei confronti della singolarità della vita stessa (secondo una visione biocentrica), sia nello scotto che l’umanità stessa paga, mediante il finanziamento del terrorismo da parte del bracconaggio (anche secondo una visione antropocentrica).
Scriveva Caffo su La lettura del Corriere della Sera, nell’estate 2015: ‘...Se si vive nella consapevolezza che ogni esistenza dipende dalle altre, e che questi altri spesso hanno più di due zampe, allora specie diventa sinonimo di ‘comunità dei viventi’ - e ogni mondo che scompare, come una cicatrice, lascia il segno nei nostri corpi come una traccia: ma forse è ancora troppo presto per capirlo fino in fondo...’
E così il Museo stesso muta prospettiva: non più solo spazio di divulgazione, ma centro di difesa della vita collegato a biodiversità geograficamente molto lontane, identità capace di attuare azioni interconnesse mediante una serie di meccanismi, inizialmente quasi impercettibili, di rinnovamento di prospettiva in favore di un’altra specie e un altro continente, in precedenza predati e depredati da un colonialismo che ora ha solo cambiato pelle, ma non sostanza.
Il convegno internazionale La vera ricchezza delle nazioni, che si terrà il 15 aprile aprile presso l’Università degli Studi di Udine, nasce dalla pubblicazione dell’ultimo libro di Riane Eisler sulla necessità di mutare il presente anticipando un’economia di cura, dove gli attuali paradigmi economici sono rovesciati in favore di un modo nuovo di intendere il vero valore di ogni azione di cura che attraversa il nostro quotidiano.
Così, se da un lato ogni azione di attenzione e protezione acquisisce un valore non solo morale, dall’altro lato è necessario aprire dei quesiti sulle situazioni e i meccanismi che fanno sì che vi siano dei soggetti più vulnerabili.
Il convegno si pone quindi in continuità con il Festival Vicino/lontano - Premio Terzani. La dodicesima edizione della manifestazione (Udine, 5-8 maggio) ancora una volta intende riflettere sulle trasformazioni profonde che attraversano e condizionano le nostre vite di cittadini globali, per portare all’attenzione e alla consapevolezza del pubblico i mutamenti che sono destinati a condizionare in modo significativo il nostro futuro.
La mostra stessa quindi apre uno sguardo sul rischio dell’imminente scomparsa degli elefanti e di altre specie, anticipando il convegno dell’Università di Udine La vera ricchezza delle nazioni, e l’edizione Vicino/lontano 2016.

‘Non dimenticarti di co - e inter - esistere / Nella tua esistenza / Non dimenticarti di desistere da questa solidarietà da penitenziario // Non dimenticarti di ricordare la lotta delle nostre madri / Non dimenticarti / Las Madres de la Plaza de Mayo, le Madri di Beslan, Mama Emily Lengolo / Qana, Sabra e Chatila frantumano le mie notti / in mille pezzi di vetro / A luta continua / La nostra lotta continua ...’
‘ ... Siamo come la terra, il fango / Il fuoco / Siamo come i nostri semi / Figli del mare nostrum / Terra di mezzo / Madre delle nostre civiltà / In te ci incontriamo / Da te partiamo // Perché siamo gente comune nel mondo / Lasciati soli, abbandonati, ci rincontriamo / Incontramo nuove tracce.’
Natalia Molebatsi, poetessa e cantante, esponente della spoken word.
Brani tratti da Non dimenticarti e da Gente comune nel Mondo

‘...La prospettiva—che ci viene offerta dallo sguardo sull’alterità, sia animale, sia postcoloniale, sia femminista, e si potrebbe continuare a lungo con questa lista—è quella di una molteplicità di sguardi e di narrazioni, normalmente nascoste sotto il mito della linearità della storia, delle “magnifiche sorti e progressive”...’
Valentina Sonzogni, storica dell’architettura e dell’arte

‘...Organizzazioni criminali come Al Shabaab, Boko Haram e Lord Resistance Army utilizzano gli introiti derivanti dal bracconaggio per alimentare le loro attività ed azioni terroristiche. (...)
La vendita illegale delle zanne degli elefanti e delle corna dei rinoceronti è un business che può far fruttare diversi milioni di dollari ogni anno. Si pensa che il 40% dei fondi di queste organizzazioni derivi proprio dal commercio illegale di animali e parti di essi.
Con questi soldi sono stati commessi crimini importanti come l’attacco terroristico al centro commerciale di Westgate Mall a Nairobi, Kenya, dove hanno perso la vita oltre 70 persone....’
Davide Bomben, Presidente AIEA, Direttore Formazione African Field Guides Association, Istruttore Capo Poaching Prevention Academy

‘.... Quale sarà l’eredità del mio tempo? / Il mio tempo così stanco, / il mio tempo indeciso / Il mio tempo dove il tempo è un inganno / Spezza la corazza viaggia oltre il suono / Fluttuano sovrane lingue di fuoco / In cerca di spazio, di terra e pensiero / Nuova identità per questo medioevo...’
‘Stelle d’avorio, aria lunare / Occhi verdi in una sera d’estate / Teschi di rame osservano il vuoto e la notte...’
Sasha Vinci, artista visivo, compositore e cantautore
Brani tratti dalle canzoni Sento le maree e Oltre il verde il silenzio