Triplani: volo su Venezia
Il triplano è un aereo equipaggiato con tre ali, ognuna di uguale dimensione e montate una sopra l’altra. Qui però non si fa riferimento ad una esposizione di velivoli ma ad opere d’arte e su ciò che ha a che fare con il volo, a livello simbolico, metaforico e metafisico.
Comunicato stampa
Triplani: volo su Venezia
Franco Cimitan, Roberto Fontanella, Tobia Ravà, Pain Azyme (Guerrino Pain), Cesare Vignato
Inaugurazione mercoledì 16 marzo alle ore 18.00 presso Art Factory di Tobia Ravà, Dorsoduro 2324 (Fondamenta dell’Arzere), Venezia
mostra a cura di Maria Luisa Trevisan
allestimenti Tobia Ravà
grafica Cesare Vignato
Organizzazione PaRDeS - Laboratorio di Ricerca d’Arte Contemporanea in collaborazione con Antonella Crosera
La mostra è aperta fino al 25 aprile. Orari da mercoledì a domenica 15.30-19.00 (in altri orari telefonare al 328 4586636).
Triplani: volo su Venezia
Solo gli uccelli volano, e gli angeli, e gli uomini… quando sognano.
(José Saramago)
Il triplano è un aereo equipaggiato con tre ali, ognuna di uguale dimensione e montate una sopra l'altra. Qui però non si fa riferimento ad una esposizione di velivoli ma ad opere d’arte e su ciò che ha a che fare con il volo, a livello simbolico, metaforico e metafisico. Le opere sono quelle del gruppo Triplani, gruppo fondato nel 1993 da Tobia Ravà, Franco Cimitan, Roberto Fontanella, Pain Azyme (Guerrino Pain) e Cesare Vignato da un’idea del critico e storico dell’arte Umberto Daniele. I “magnifici 5” sono tornati ad esporre insieme come gruppo, a vent’anni di distanza dalle storiche mostre di Vicenza, Strasburgo, Pordenone, Este, Padova, Riva del Garda, Finale Ligure, Venezia e tante altre, tra le quali la collaterale alla 53a Biennale di Venezia dal titolo Immaginodromo tenuta nel 2009 a Forte Marghera, quale sezione di Krossing e presentati come in questa occasione da Maria Luisa Trevisan e prima ancora esposti alla collaterale della Biennale del 1995, la 46°, che si chiamava Memorie ed attese 1895-1995, allestita a Villa Pisani di Strà (VE), a cura Luigina Bortolatto. In modo particolare però vogliamo ricordare quella dell’estate 1997 allestita alla Galleria San Pantalon di Venezia, quando venne in visita Umberto Eco insieme alla moglie Renate, l’avevamo intitolata Triplani “terzo livello”, in riferimento all’aggiunta della componente simbolica alla semiologia biplanare di Greimas-Calabrese, come nel biplano a cui viene aggiunta la terza ala per aumentarne la portata. Eco rimase molto colpito dai dipinti del gruppo dei cinque artisti per il fatto che trattavano un tema a lui congeniale: la semiologia.
Il nome Triplani, fin dalla sua nascita - avvenuta nell’ambito delle Collettive della Fondazione Bevilacqua la Masa (1990 e 1992, di cui la 77a allestita al Padiglione Italia dei Giardini della Biennale di Venezia) - fa riferimento all’aggiunta di un terzo livello, quello dell'aura simbolica. Il loro nome prende ispirazione dalla linguistica, e più precisamente dalla semiologia biplanare di Algirdas Julien Greimas e Omar Calabrese, basata sulla forma ed il contenuto del significante e del significato: ad essi viene aggiunto un terzo livello, quello dell’aura simbolica, come in quegli aerei a cui fu aggiunta una terza ala per aumentarne la superficie portante.
Il loro progetto creativo sconfina in un’ideale umanitario: incidere in maniera profonda sugli animi, dimostrando che attraverso i sincretismi culturali è possibile superare qualsiasi barriera. L’aspetto simbolico e metafisico caratterizza la produzione del gruppo, che sviluppa un discorso artistico principalmente sul livello poetico dell’opera d’arte con l’idea di allargarne gli orizzonti. ..."Lo scopo del gruppo non è 'violentare il fruitore', ma portare il mondo verso un miglioramento: illuminare il cammino verso il quale l'umanità possa elevarsi spiritualmente" (M.L.T)
Dedichiamo questa mostra al “grande Umbero”, come ama definirlo uno dei Triplani (Tobia Ravà, l’altro è sicuramente meno famoso, ma non meno importante di lui per i nostri artisti, Umberto Daniele teorico del gruppo), che sicuramente è provvisto di quella terza ala per volare più in alto, buon volo dunque con l'augurio di trovare anche là verso dove sta volando nuove suggestioni in grado di soddisfare il suo spirito curioso ed eclettico.