Carlo Scarpa. L’arte di esporre
Johan & Levi Editore e il Circolo dei Lettori di Torino
presentano il volume Carlo Scarpa L’arte di esporre di Philippe Duboÿ.
Comunicato stampa
Architetto, designer e accademico, fra i maggiori del XX secolo, Carlo Scarpa fu autore di allestimenti museali ed espositivi rimasti memorabili, sottesi alla sua filosofia fortemente legata al concetto di armonia. Ad ogni opera, nei suoi innovativi progetti, era destinata quella perfetta collocazione studiata nel dettaglio, necessaria per esprimere se stessa e per comporre un insieme in cui luci, misure, spazi si trovassero in equilibrio, mai sopraffatti neppure dall’imponenza di sedi e musei. Johan & Levi gli dedica un saggio che in ordine cronologico presenta i suoi principali allestimenti mettendo in luce le novità espositive. Ne è autore Philippe Duboÿ, che gli fu assistente e successivamente ha organizzato e sistemato il suo archivio.
Il nome di Carlo Scarpa (1906-1978) è intrinsecamente legato alla storia dell’arte, al gusto e alla museografia del xx secolo, tanto che negli anni settanta lo storico dell’arte francese André Chastel scriveva: «Molti di coloro che viaggiano in Italia lo conoscono senza saperlo: è il più grande allestitore di mostre d’arte lì e forse in tutta Europa». Ancora oggi occupa un posto d’onore nel pantheon di quanti – nonostante le forti resistenze e il provincialismo diffusi all’epoca – hanno rivoluzionato i musei nel dopoguerra trasformandoli in avamposti dell’avanguardia.
Dopo il successo clamoroso dell’impianto concepito per ospitare l’opera di Paul Klee alla Biennale del 1948 se ne succedono molti altri, in rapida sequenza. Le mostre monografiche di Piet Mondrian e di Marcel Duchamp, le collaborazioni con Lucio Fontana e Arturo Martini e gli interventi su numerosi monumenti storici tracciano il percorso di un architetto originale che ha saputo svecchiare il modo di esporre imponendo un modello che, con libertà quasi insolente e incomparabile poesia, si affranca dalla magniloquenza dei luoghi preesistenti favorendo uno stile spoglio e leggero. La sua carriera abbonda di leggendarie soluzioni trovate in situ, sempre nell’urgenza e nonostante una grande parsimonia di mezzi, in simbiosi con la maestria degli artigiani che lo circondano.
Come orientarsi fra la moltitudine di mostre e di musei di cui Carlo Scarpa è, in toto o in parte, l’autore? Philippe Duboÿ, che ha collaborato con lui e ha avuto accesso ai numerosi archivi, è la guida ideale per introdurci alla comprensione delle piante, dei rilievi, degli schizzi, delle fotografie che arricchiscono il dossier di ogni opera scarpiana. Per questo volume, pensato secondo il principio del sincronismo tra immagine e parola caro a Le Corbusier, ha raccolto anche i rari testi autografi di Carlo Scarpa. L’autore ci svela il personale dialogo che questa grande figura della cultura europea ha intrattenuto con l’opera d’arte.
Philippe Duboÿ è architetto, storico dell’arte e professore di Storia dell’architettura e Urbanistica a Parigi. È stato assistente di Carlo Scarpa nel 1976 in occasione del concorso per la trasformazione dell’Hôtel Salé in Musée Picasso, e alla sua morte ne ha gestito gli archivi insieme a Massimo Giacometti. Ha scritto su Jean-Jacques Lequeu, Le Corbusier, Edoardo Detti; ha iniziato la collana “Histoires et Théories de l’Architecture” per la casa editrice svizzera Infolio.