Andrea Famà – Il Linguaggio sensoriale dei luoghi

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MOITRE
Via Santa Giulia 37 bis 10010, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal mercoledì al sabato, dalle 16 alle 19
(o su appuntamento)

Vernissage
01/04/2016

ore 18,30

Artisti
Andrea Famà
Generi
arte contemporanea, personale

“Il Linguaggio sensoriale dei luoghi” si configura come un lavoro processuale di documentazione, tramite il quale l’artista immortala l’istante, quello fisico del calco scultoreo e quello soggettivo, relativo alla percezione spazio-temporale racchiusa nella memoria. Le sculture diventano contenitori della stessa, immortalano e danno forma allo spazio ed al tempo vissuto, manifestano ciò che si presentava in quel momento.

Comunicato stampa

“Alla sera lo sguardo della luna m’inquieta, mi rallegra, sfugge/la chiesa laggiù, muta nella sonnolenza, respiro il silenzio/a piedi scalzi sull’erba, sul cemento, sull’asfalto il mio corpo diventa tutt’uno con esso… Fin dalla notte dei tempi così remoti e lucidi della nostra esistenza i polmoni hanno iniziato a respirare; il tutto ha permesso lo scambio più intimo e

velato della nostra esistenza attraverso lo spostamento e la generazione di elementi aleatori,leggeri e fluttuanti che oggi riportiamo e chiamiamo vuoti. Fermiamoci, nella notte così silenziosa, nell’essenza immaginifica nel mistero audace, nell’incubo prolifero, ed ecco che il mio pensiero prende vita, si materializza in foglia, albero vita e morte. Attraverso queste effimere sensazioni scaturire dalla percezione dei luoghi, vivendoli ed entrando in sinergia con esse; evidenzio/immortalo/custodisco, le memorie, l’invisibile l’immateriale, l’immutabile; ingabbio i suoni delle piante, il silenzio delle chiese, il gusto della terra, attraverso un semplice gesto: calco e rielaboro le superfici inserendo dei buchi-fori che consigliano una realtà vissuta, ricercata, scavata fino a divenire pura concentrazione materiale di motivi enigmatici, tavole disvelatrici sulla quale è impressa la rappresentazione più intima della natura dei luoghi, dimensioni spazio-temporali che consacrano una nuova vita; oggetti sulla quale poter meditare, estrapolare, pregare. Il linguaggio sensoriale dei luoghi verrà impresso nelle sculture-calchi-positivi, come fossero delle matrici vecchio”.

“Il Linguaggio sensoriale dei luoghi” si configura come un lavoro processuale di documentazione, tramite il quale l’artista immortala l’istante, quello fisico del calco scultoreo e quello soggettivo, relativo alla percezione spazio-temporale racchiusa nella memoria. Le sculture diventano contenitori della stessa, immortalano e danno forma allo spazio ed al tempo vissuto, manifestano ciò che si presentava in quel momento.

Fondamentale è, dunque, il luogo, che è il soggetto dello scatto calcareo, raccolto e archiviato attraverso un approccio diaristico.