Gianbattista Bertolazzi – Fotografie dalla Gipsoteca Troubetzkoy

Informazioni Evento

Luogo
SALA ESPOSIZIONI PANIZZA - IL BRUNITOIO
Corso Belvedere , Ghiffa, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da giovedì a domenica 16-19

Vernissage
02/04/2016

ore 17,30

Artisti
Gianbattista Bertolazzi
Curatori
Vera Agosti
Generi
fotografia, personale

Nella nuova mostra compaiono circa 25 scatti dei gessi del Museo del Paesaggio di Verbania dello scultore Paolo Troubetzkoy (1866-1938), artista di origine russa e di nobile famiglia che nacque e visse a Intra sul Lago Maggiore e del quale quest’anno ricorre il 150° anniversario della nascita.

Comunicato stampa

L’Associazione Il Brunitoio è lieta di ospitare presso la Sala Esposizioni Panizza di Ghiffa, in provincia di Verbania, sul Lago Maggiore, la personale di Gianbattista Bertolazzi Fotografie dalla Gipsoteca Troubetzkoy, a cura di Vera Agosti, dal 2 al 24 aprile 2016.
Bertolazzi (1937-2015), che abitava a Ceredo di Ghiffa, è stato un appassionato di fotografia e un socio del Brunitoio, che ha già esposto nel 2009 nella sede dell’associazione le sue foto dedicate a Giacomo Bisiach, maestro liutaio, che ha aperto soltanto per lui il suo laboratorio inacessibile ai più. Viene ricordato soprattutto per la pubblicazione di due importanti libri fotografici sulle camelie antiche del Lago Maggiore, con Piero Hillebrand, per l’Editore Alberti.
Nella nuova mostra compaiono circa 25 scatti dei gessi del Museo del Paesaggio di Verbania dello scultore Paolo Troubetzkoy (1866-1938), artista di origine russa e di nobile famiglia che nacque e visse a Intra sul Lago Maggiore e del quale quest'anno ricorre il 150° anniversario della nascita. Le fotografie sono state selezionate su oltre 400, realizzate tra il 2012 e il 2013 e potrebbero essere il materiale di una futura pubblicazione che vede impegnato il gruppo di lavoro costituito dallo stesso Betolazzi e oggi composto da Elisabetta Giordani e Gianni Pizzigoni, responsabili delle ricerche sull'identificazione dei personaggi ritratti da Troubetzkoy, e Roberto Troubetzkoy, discendente del maestro che, per l’occasione, ha assistito Bertolazzi nelle riprese fotografiche. La rassegna sarà arricchita da una serata dedicata al lavoro di Elisabetta Giordani e Gianni Pizzigoni sui diversi personaggi immortalati. Gli scatti, a colori, ma costruiti su una ristretta gamma cromatica, sono spesso su fondo nero. Essenzialmente documentari, testimoniano la varietà dei soggetti e registrano la bellezza d'insieme e l'armonia delle sculture di Troubetzkoy, vicine ai palpiti della Scapigliatura. Tra queste, i busti di Gabriele D'Annunzio, Arturo Toscanini, Giovanni Boldini e Giovanni Segantini; Pellerossa con il suo cavallo; I giocatori di polo; Ragazzo con levriero; il bozzetto del Monumento ai caduti; Angeline (Troubetzkoy) con il lupo Waska, in cui la ragazza accosta la mano destra al muso dell’animale: si racconta che l'artista, possedesse anche un orso nel suo studio di Mosca, animale leggendario in Russia quanto il lupo delle steppe; uno splendido nudo femminile, di cui a differenza di tante modelle delle quali conosciamo il nome e il cognome (Helen Hay Whitney, Gertrude Vanderbilt, Germaine Besnard, Tina Gardi Orsini...) si sa ben poco, se non che sembra ispirarsi alla pratica del nudismo diffusa all'epoca sul territorio dal Monte Verità e Brissago in Svizzera, a Cannobio in Italia.