Marco Lombardo – Di luce e d’ombra
Il suo lavoro si presenta come una tela su cui dipingere, un velo che nasconde ma fa intuire le forme, si può dire una garza medica per proteggere una realtà ferita dalla freddezza di occhi che non sanno più penetrare il senso delle cose, fermandosi ad una superficie patinata che soddisfa solo criteri di un’estetica effimera.
Comunicato stampa
Il mondo fotografato da Marco Lombardo incentra il suo sguardo intorno al nudo femminile.
Il suo lavoro si presenta come una tela su cui dipingere, un velo che nasconde ma fa intuire le forme, si può dire una garza medica per proteggere una realtà ferita dalla freddezza di occhi che non sanno più penetrare il senso delle cose, fermandosi ad una superficie patinata che soddisfa solo criteri di un'estetica effimera.
La fotografia di Marco Lombardo viene prima della fotografia, si sviluppa nella fotografia e ne supera poi i limiti. Prima perché utilizza la tela e un evidente gusto per la rappresentazione pittorica della realtà, con una certa predilezione per inquadrature classiche; vive nella fotografia perché tale è l'immagine di partenza da cui prende il via il suo lavoro; supera i confini della macchina fotografica perché grazie al ricorso ad una tecnica semplicissima e pertanto estremamente efficace concentra l'attenzione, indica un percorso di sguardo, sottolinea il nucleo dell'evento raccontato.
Alessandro Baito