Papi Teodori y Los mamasitos de la cumbia – I’m just a Pecorò
ARTCORE inaugura il progetto I’m just a Pecorò del collettivo italiano Papi Teodori y Los Mamasitos de la Cumbia, una mini-residenza animata da eventi, performance e incontri.
Comunicato stampa
Un collettivo italiano fuori dagli schemi, una mostra che non è una mostra, questo è I'm just a Pecorò, l’evento che occuperà la galleria ARTCORE da venerdì 8 Aprile.
Papi Teodori y Los mamasitos de la cumbia, è il nome che raccoglie tre giovani artisti di diverse nazionalità: Stefano Teodori Italia, Isabel Mirallas Pindado "La Ruman" Spagna e José Manuel Guasco Vital Messico, un gruppo formatosi per caso, dalla forte componente critica, e satirica che mette in video e in mostra senza filtri e pudori la situazione attuale.
Il kitch impera in tutte le sue forme, nei testi, nelle immagini, nella pittura di Isabel, nella scelta degli eventi. Maniere basse, spicciole, senza alcuna raffinatezza pervadono le diverse forme pseudo-artistiche che i tre sfruttano a seconda dei temi e delle esigenze, un tripudio di colori e culture che si mescolano in una estetica unica, estremamente riconoscibile e priva di qualsiasi educazione.
Più volte banditi per la forma sboccata, più volte bloccati dalla rete per i contenuti provocatori, saranno loro ad animare la serata di inaugurazione e il periodo di esposizione per i prossimi mesi, e senza alcun limite metteranno in mostra quelle che sono le loro modalità di fare arte, di abbassare la cultura e la critica al livello dell’intrattenimento, del divertimento, della derisione fastidiosa e sconcertante.
Oltre all'esposizione dei lavori pittorici e scultorei di Isabel, alcuni realizzati su commissione per volontà del pubblico barese, il progetto prevede una serie di interventi dentro e fuori dallo spazio della galleria, che indagheranno il tessuto cittadino, le sue dinamiche, i luoghi di aggregazione e le persone che li abitano, eventi danzanti, vendite di prodotti improbabili e video promozionali che richiederanno la presenza attiva dello stesso pubblico troppo spesso abituato alla canonica fruizione contemplativa e passiva dell’arte.
Un progetto che la galleria ospita con coraggio e determinazione nonostante la sua distanza rispetto alla consueta attività espositiva, proprio per riflettere su una modalità differente, partecipata, divertita e coinvolgente di vivere gli spazi dedicati alla cultura, e promuovere giovani talentuosi nonostante la loro “inadeguatezza” rispetto al riconosciuto sistema culturale.