Attilio Forgioli – Natura Luce
Terzo capitolo di un percorso che ha visto protagonista la natura del Garda, la mostra di Attilio Forgioli (nato a Salò nel 1933, vive e lavora a Milano) regala un nuovo sguardo sugli elementi paesaggistici di questi luoghi, dando rilievo alle indagini esperienziali dell’artista che, esplorando e conoscendo in primis e in prima persona il territorio, ha dato vita alle creazioni documentate.
Comunicato stampa
Con la mostra Natura Luce di Attilio Forgioli, che sarà inaugurata sabato 9 aprile alle ore 18.00 al Museo di Riva del Garda alla presenza dell'artista e del curatore, il MAG prosegue il percorso di ricerca artistica sul paesaggio gardesano attraverso la sua interpretazione da parte di autori contemporanei, iniziata nel 2014 con gli sguardi di Tullio Pericoli e seguita nel 2015 dalle visioni di Mario Raciti.
Terzo capitolo di un percorso che ha visto protagonista la natura del Garda, la mostra di Attilio Forgioli (nato a Salò nel 1933, vive e lavora a Milano) regala un nuovo sguardo sugli elementi paesaggistici di questi luoghi, dando rilievo alle indagini esperienziali dell'artista che, esplorando e conoscendo in primis e in prima persona il territorio, ha dato vita alle creazioni documentate.
Nel corso del 2015, dopo alcuni sopralluoghi in loco, l'artista si è apprestato a interpretare diversi aspetti del paesaggio dell’Alto Garda realizzando un ciclo di pastelli su carta – una settantina le opere esposte – con sensibile adesione a un’identità diversa, ma non lontana da quella esplorata nei suoi costanti soggiorni gardesani, in special modo a Salò, dove è nato e dove si è formato il suo sguardo sulla natura.
«Immerso per alcuni mesi nel pensiero dei luoghi dell’Alto Garda, osservati e interiorizzati attraverso un lento esercizio di trascrizione pittorica, l’artista ha trasformato i referenti naturalistici in immagini dotate di nuova visibilità. Ne è scaturito un racconto fluente e arioso, condotto con la qualità del sapere pittorico a cui Forgioli ci ha abituato, il filo narrativo dei titoli indica il piacere di camminare tra i luoghi come fonti di svelamento di altre soglie, atmosfere che s’incarnano nella vita del colore, tra le pieghe e le vene sottese del paesaggio. Di fronte alle forme del visibile naturale, l’artista ama fantasticare, vestire la natura con i propri colori, entrare e uscire dai margini di verità che i luoghi offrono, suscitando umori sensoriali che sorprendono le attese del lettore, sempre più attirato dalle mutazioni del suo volto, dalle trasformazioni della luce in atto.»
Claudio Cerritelli, 2016
Questo nuovo progetto espositivo dedicato all'iconografia del paesaggio gardesano va ad arricchire di un prezioso tassello il patrimonio culturale del MAG, che sarà implementato dall'acquisizione di un gruppo di opere dell'artista e dalla pubblicazione di un catalogo introdotto da un saggio critico del curatore Claudio Cerritelli, docente di Storia dell’Arte Contemporanea all’Accademia di Belle Arti di Brera, il quale curò anche i precedenti progetti dedicati agli sguardi sul paesaggio dell'Alto Garda di Tullio Pericoli (Areonatura, 2014) e Mario Raciti (Natura Oltre, 2015).