RAP / Franny Thiery

Informazioni Evento

Luogo
B17 ILLUSTRATIONS
Via Agostino Bertani, 17 , Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
14/04/2016

ore 18,30

Artisti
Franny Thiery, Rap
Generi
doppia personale, disegno e grafica
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A B17 Illustrations si incontrano le opere di Chiara Rapaccini “RAP” e Franny Thiery.

Comunicato stampa

A B17 Illustrations si incontrano le opere di Chiara Rapaccini “RAP” e Franny Thiery.
Essere Donna Oggi: la citazione di Elio contestualizza subito lo spirito di questo confronto, generazionale ma non solo.
Da una parte la satira di RAP, con le sue donne che vivono un mondo dalle tinte feroci, intente a fare maldestramente l'amore con uomini inesperti, alle prese con odio, amore perverso e amori sfigati, donne impietose e donne che vogliono illudersi, perché viva l'amore che rende ridicoli.

Dall'altra le donne di Franny, “tutte a mollo nello stesso mare”, donne migranti la cui unica speranza è continuare a muoversi, donne a tre zampe che cercano una nuova vita in un bosco popolato da figure animalesche, forse amiche.
Cosa hanno in comune? Sono reali, non c'è scampo, nessuna favoletta.
Nessuna di queste donne atterra col paracadute nel giardino di casa, per poi muoversi “sicura e fresca come in un mattino di primavera” ( Essere Donna Oggi. Elio e le Storie Tese).

In mostra, nello spazio trasteverino, RAP propone le sue tele coloratissime, tra il fumetto, l'illustrazione e la pittura. Donne mamme minacciate da coltelli infantili, donne sadiche che portano al guinzaglio fidanzati indifesi, donne goffe, uscite da un disegno di prima elementare, immobili e imbambolate come nei dipinti bizantini. Nulla è sacro, nelle storie di Rap, nulla si salva (il maschio, meno che mai) se non l'allegra sfiga delle donne, sempre pronte a ridere di sé.
Il tratto di Chiara è secco, tutto angoli e punte. Le figure senza prospettiva e senza ombre, sono schiacciate tra larghe cornici sgargianti. I volti triangolari imitano religiosamente i ritratti etruschi di Campigli, il suo idolo conterraneo. Che Rap sia toscana (e dunque "maledetta"), infatti, si sente..
Franny si concentra su piccole dimensioni, lavorando con cartapesta, acrilico e acquerello su tavolette di legno. Qui racconta due storie parallele: “Tutte a Mollo” e “Woods Moods” : i personaggi si trovano ora in acqua ora in un bosco, talvolta intrecciando il loro cammino, come nuove sirene sventurate che incontrano fauni perplessi. Il richiamo alle tragedie in corso nel Mediterraneo e presso i confini Europei è inevitabile, come il color fango che impregna le opere.
Chiara e Franny si sono conosciute sui banchi dello IED, una come insegnante l'altra come allieva. Dopo più di 20 anni, si sono rincontrate a Roma allo studio RAP.

Chiara Rapaccini, in arte RAP, è nata a Firenze ma vive da tempo a Roma, dove ha la cattedra universitaria di Illustrazione per bambini presso l’Istituto Europeo di Design.

Pittrice, scultrice, designer, illustratrice e scrittrice per grandi e piccoli.

Ha collaborato con i principali quotidiani italiani e attualmente pubblica vignette e articoli su L'Espresso, L'Espresso online e Linkiesta.

Sue mostre personali sono state allestite a Roma, Milano, Venezia, Torino, Napoli, Osaka, Parigi, NewYork, Bruxelles, Tokyo.

Il suo progetto “MARIO MONICELLI E RAP, 100 ANNI DI CINEMA”, è stato presentato a New York, Buenos Aires, La Havana e, in Europa, a Porto.

In Italia è stato esposto a Napoli e a Venezia, alla Biennale del Cinema 2015.

Franny (Francesca Irene Thiery) è nata a Roma, città a cui è legatissima e dove lavora come grafica e illustratrice collaborando con associazioni, studi grafici e web agency.

Nel 1998 inizia a dipingere acrilici su legno, dando vita a PAPADAM, un progetto pittorico e narrativo con cui porta avanti il suo racconto.

Come illustratrice ha pubblicato alcuni libri per l'infanzia.

Ha partecipato a diverse esposizioni personali e collettive, soprattutto nella sua città.

L'ultima apparizione pubblica di Papadàm è stata al Villaggio Globale nel 2015, con l'opera muraria La Fonte, dedicata alle vittime del Mediterraneo, e l'installazione WELCOME ANYWHERE YOU COME FROM, composta da vecchie panche di ferro illustrate.