Concept Home
Undici artisti italiani e internazionali si confrontano sul tema dell’abitazione, oggetto di analisi anche della prossima Biennale di Architettura. Attraverso fotografie, sculture, opere digitali e collage, ognuno di loro espone la propria interpretazione della tematica.
Comunicato stampa
Dal 15 al 29 aprile Made In.. Art Gallery ospiterà la mostra collettiva “Concept Home”, a cura di Anna Mola. Undici artisti italiani e internazionali si confrontano sul tema dell'abitazione, oggetto di analisi anche della prossima Biennale di Architettura. Attraverso fotografie, sculture, opere digitali e collage, ognuno di loro espone la propria interpretazione della tematica.
Opere di: Meral Agar, Giulia Bacchetta, Iraceia De Oliveira, Emanuela Gregolin, Virpi Leinonen, Lili Mascio, Sara Moiola, Florian Mueller, Marianna Paternoster, Marco Randazzo, Sejkko.
Comunicato stampa
Il progetto di mostra “Concept Home” prende spunto dalle parole di Alejandro Aravena, curatore della 15a Biennale di Architettura: “Vorremmo imparare da quelle architetture che, nonostante la scarsità di mezzi, esaltano ciò che è disponibile invece di protestare per ciò che manca.”.
La collettiva si propone lo scopo di illustrare il tema dell'abitazione attraverso stili e forme d'arte diverse. Undici autori sono i protagonisti di questo evento.
L'architettura, inserita in un contesto urbano, è il soggetto scelto dal fotografo tedesco Florian Mueller. Interessante è il fatto che le due immagini siano così simili pur appartenendo a due realtà geograficamente molto lontane: Hong Kong e Manhattan. Entrambe comunicano un senso di sovraffollamento e mancanza di privacy, di cui la casa sarebbe, invece, l'emblema. Un po' fuori contesto sembrano invece i “Ritratti di case” realizzati da Sara Moiola, che descrivono alcuni prefabbricati modulari, attraverso inquadrature d'insieme e close up sui dettagli. Soprannominate “villette finlandesi”, si trovano nella periferia a sud di Milano e mostrano quanto la casa possa essere “personificata”. Che gli oggetti usati quotidianamente facciano conoscere aspetti del carattere degli abitanti è il tema su cui si concentra Emanuela Gregolin. Con le sue quattro fotografie in bianco e nero, entriamo all'interno di un appartamento, alla scoperta di una realtà intima e vissuta, che però riusciamo solo a intravedere e quindi a immaginare.
Quella raccontata da Marianna Paternoster è la storia di qualcuno che la casa d'origine l'ha abbandonata e ora vive in un rifugio nascosto; un clandestino probabilmente, che ha trovato un riparo provvisorio nel magazzino abbandonato di un cantiere. Per mezzo del suo obiettivo riusciamo ad entrare in punta di piedi in questa realtà abitativa precaria e difficoltosa ma sempre più frequente.
Due vere e proprie casette in miniatura sono quelle presentate da Iraceia De Oliveira, scultrice brasiliana. La prima, bianca e stilizzata, rappresenta un punto di partenza, qualcosa che deve essere costruito, mantenuto e riempito. La seconda, invece, coloratissima, è la concretizzazione di sogni e desideri, alcuni ancora inespressi.
Espresso ma segreto è il giardino dipinto da Lili Mascio, architetto e artista slovena. I suoi lavori sono realizzati con strisce di carta, legno, a volte impreziositi con cristalli e colori acrilici. In mostra espone un collage dove un giardino – parte integrante di molte abitazioni – traspare frammentato, attraverso la sovrapposizioni di ritagli di pagine di giornali e libri. Restiamo nel regno dell'immaginario, che diventa surreale, attraverso l'emergente fotografo portoghese Sejkko. I suoi scatti, prodotti con l'IPhone e inizialmente condivisi su Instagram, ritraggono frontalmente abitazioni sullo sfondo dell'orizzonte libero. In essi si fondono: i suoi ricordi di bambino, i panorami con cui è cresciuto, i sogni che lo contraddistinguono. Altrettanto irreali e creative sono le fotografie di Giulia Bacchetta, giovanissima autrice piemontese. I suoi lavori risultano dall'unione di più immagini, in cui parti della casa o oggetti facilmente reperibili in essa diventano teatro di scene fantastiche, a volte irreali.
Molto concettuale – in linea con il titolo dell'esposizione – è la composizione proposta da Marco Randazzo: si tratta di 15 opere digitali di piccolo formato, prodotte da fotogrammi di video in cui è stato inserito un errore di decodifica. Nascono quindi dallo schermo della tv, elemento decisamente casalingo, e vanno poi a formare sulla parete la sagoma di una casa di pensieri.
Concludono la mostra due autrici che si rivolgono al collage per esprimere la loro visione del tema proposto: Virpi Leinonen e Meral Agar. La prima è un'artista finlandese; per questa esposizione ha preparato una stampa con immagini assemblate, in cui elementi naturali e primitivi si uniscono ad altri più contemporanei, alla ricerca di un'ipotetica dimora collettiva di junghiana memoria. Meral, infine, autrice turca, propone una serie di situazioni diverse, accomunate dallo svolgersi in ambienti domestici, in cui si riflette sulle condizioni della donna e i suoi diversi stili di vita.
Curatela: Anna Mola, critica e curatrice indipendente, insegnante di storia della fotografia. Realizza e collabora a progetti dedicati all'arte contemporanea e alla fotografia. Ha collaborato con l'Università degli Studi di Milano e organizzato e curato in Italia, oltre 20 esposizioni personali e collettive di fotografia, pittura e scultura. annamola.wordpress.com
Location: Made in.. Art Gallery è un nuovo spazio espositivo veneziano. La struttura sorge nei pressi di Piazzale Roma, riuscendo così a coniugare il fascino antico della città lagunare con la praticità della vicinanza alle linee di trasporto via terra. I principi che informano l’apertura di Made in.. Art Gallery sono liberamente ispirati alla struttura della Biennale di Venezia. Made in.. significa arte originale dal mondo, con un focus sulla selezione nazionale per ogni singola esposizione, portando così in Italia interessanti esperienze estetiche di artisti provenienti da diversi paesi dell’area mediorientale ed asiatica. www.madein-artgallery.com