Egle Picozzi – SM

  • EXMA'

Informazioni Evento

Luogo
EXMA'
Via San Lucifero 71, Cagliari, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

orario di apertura dal martedì alla domenica:
dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20

Vernissage
15/04/2016

ore 18

Artisti
Egle Picozzi
Uffici stampa
CAMU\'
Generi
fotografia, personale

L’artista utilizza la fotografia come terapia, attraverso il medium fotografico gioca con la malattia, impara a conoscerla, ad accoglierla, a studiarla e, in una dimensione intrisa di utopia, cerca di guarirla.

Comunicato stampa

SM è il nome del progetto artistico della fotografa Egle Picozzi che sarà presentato al pubblico a partire dalle ore 18 di venerdì 15 aprile, nella Sala della Terrazza dell'EXMA, a Cagliari.
SM è un acronimo ambiguo che, tuttavia, una volta sciolto, rivela la sua doppia natura, ironica e drammatica al contempo. Prende il nome, infatti, dalla malattia che da circa un anno condiziona i suoi stati d'animo e le sue condizioni fisiche: la Sclerosi Multipla.

L’artista utilizza la fotografia come terapia, attraverso il medium fotografico gioca con la malattia, impara a conoscerla, ad accoglierla, a studiarla e, in una dimensione intrisa di utopia, cerca di guarirla.

Egle Picozzi reinterpreta la figura cara a certa avanguardia novecentesca, Joseph Beuys in primis, dell’artista-sciamano, nella fattispecie, sciamano di e per se stessa. Allestisce ironici teatrini nei quali invita la malattia a giocare con dolcezza, palesandone icasticamente le evoluzioni che coinvolgono tutte le funzioni del suo sistema nervoso. Ne ripercorrono, in chiave tragicomica, le fasi di ricaduta che, nell'ultimo anno l’hanno costretta a combattere con una compagna di viaggio imprevedibile e bizzarra. che, di volta in volta, si manifesta in episodi di diplopia, di infiammazione ai nervi facciali, di emiparesi e di iperacusia, di fasi di rigidità o improvvise scosse che, a momenti alterni, attraversano il suo corpo dalla testa ai piedi. Più che un’utopia necessaria si tratta, dunque, di un’ironia necessaria, e la fotografia è lo strumento indispensabile per istituire un dialogo silenzioso con questa invadente compagna di viaggio: un esorcismo estetico mediante un rito apotropaico tecnologico e contemporaneo, impertinentemente kitsch. (Ivo Serafino Fenu)