Shakespeare in Rome
La Galleria Russo celebra con una mostra i quattrocento anni dalla morte di William Shakespeare.
Comunicato stampa
Nell’anniversario dei quattrocento anni dalla morte di William Shakespeare, la Galleria Russo di Roma celebra il più grande drammaturgo di tutti i tempi con la mostra “Shakespeare in Rome”: un omaggio contemporaneo al suo genio e all’influenza che egli ancora oggi esercita sui linguaggi artistici.
La mostra, che sarà inaugurata il 16 aprile e durerà fino al 7 maggio, si avvale del saggio in catalogo del giornalista e critico britannico Andrew Dickson, è patrocinata dal British Council in Italia (l’organizzazione internazionale del Regno Unito per le relazioni culturali) e si colloca nell’ambito del più ampio progetto Shakespeare Lives: un programma annuale globale di eventi e attività per celebrare l’influenza di William Shakespeare nella ricorrenza del quattrocentesimo anniversario della sua morte, in collaborazione con i GREAT Britain campaign partners.
Grazie ai sette giovani artisti Enrico Benetta, Diego Cerero Molina, Roberta Coni, Manuel Felisi, Michael Gambino, Massimo Giannoni e Tommaso Ottieri opere, luoghi, atmosfere e personaggi di William Shakespeare rivivranno negli spazi della Galleria Russo attraverso una reinterpretazione inedita ed originale.
Enrico Benetta rende omaggio a Il mercante di Venezia con un’installazione site specific che esalta la drammaticità degli scritti di Shakespeare attraverso i colori del nero e del rosso ed una composizione in metallo e vetro di Murano che combina complessità e semplicità.
La natura ambivalente dell’uomo, l’ambizione, la sottile differenza tra bene e male e tra la vita e la morte sono evocati invece nelle due opere dell’artista Diego Cerero Molina Macbeth e William Shakespeare.
L’artista romana Roberta Coni presenta tre ritratti femminili di grandi dimensioni raffiguranti le più celebri eroine delle opere di Shakespeare: lady Macbeth, Giulietta e Ofelia.
Si ispira a Sogno di una notte di mezza estate la vertigine a tecnica mista su tela di Manuel Felisi, in cui gli strati di ornamenti floreali e lettere si fondono con la fotografia finale per ricreare l’atmosfera romantica e sognante dell’opera di Shakespeare. A questa si accompagna Caducità, opera nella quale rielabora l’idea della memoria, del pentimento e del perdono.
L’artista italoamericano Michael Gambino interpreta Shakespeare e le sue opere nelle sue poetiche composizioni di farfalle e libri, aggiungendo alle proposte in mostra un inedito ritratto del drammaturgo e una mappa del Regno Unito.
Un inedito William Shakespeare si affaccia poi tra le masse dei libri e dei volumi di una delle caratteristiche librerie dell’artista toscano Massimo Giannoni.
Tommaso Ottieri è presente in mostra con quattro opere su tavola: due grandi interni del teatro Colon DI Buenos Aires allestito con le scenografie de La tempesta e due inedite composizioni ispirate alle figure di Lady Macbeth e di Yorick, nelle quali l’artista napoletano riflette rispettivamente sulla dolcezza e sulla parte malvagia e oscura che ognuno di noi ha in sé e sul disperato tentativo dell’uomo di conservare e difendere la propria materialità senza ammettere né riconoscere la propria mortalità.
Andrew Dickson è un autore, giornalista e critico inglese. Arts editor al “Guardian” su cui scrive regolarmente; i suoi saggi e articoli sono pubblicati anche su “New Yorker” e “New Statesman”. Il suo ultimo libro sull’influenza globale di William Shakespeare, Worlds Elsewhere: Journeys Around Shakespeare's Globe, è stato pubblicato nel 2015. Collabora regolarmente con la BBC e con il blog worldselsewhere.com.
Il catalogo della mostra, in italiano e inglese, è edito da Manfredi Edizioni.