Review
Mostra dal titolo “Review”, così intitolata in quanto intende ripercorrere l’attività espositiva della galleria tra l’inizio del 2010 e la primavera del 2015.
Comunicato stampa
Sabato 23 aprile alle ore 18 sarà inaugurata negli spazi della Galleria Giraldi, in piazza della Repubblica n. 59, la mostra dal titolo “Review”, così intitolata in quanto intende ripercorrere l’attività espositiva della galleria tra l’inizio del 2010 e la primavera del 2015.
E’ stato scelto questo periodo temporale perché si è rivelato essere stato caratterizzato dall’intreccio e dall’alternanza, certo non programmata bensì rispondente al “sentire” artistico e culturale del momento, di mostre dedicate ad artisti che già da lungo tempo facevano parte della galleria con mostre che hanno presentato artisti con i quali la collaborazione è iniziata più recentemente.
Nonostante ciò, visitando la mostra, non si riconosce alcun distacco tra i due gruppi, anzi si può dire di avvertire, pur nella diversità dei vari linguaggi poetici, una sorta di complementarietà che offre quasi una segreta sintesi, certo non esaustiva, della ricerca e delle proposte artistiche che in questi cinque anni sono state oggetto di approfondimento e valorizzazione da parte della critica e del mercato.
Ne deriva quindi una sorta di bilancio ed una lettura oggettiva della proposta artistica e culturale che la galleria ha portato avanti in quest’ultimo periodo, sia con le mostre tenute nei propri spazi sia con quelle organizzate presso alcune sedi museali pubbliche.
Gli artisti presenti in questa rassegna sono sedici ed esattamente (in ordine alfabetico): Asdrubali, Campus, Corpora, Crippa, Griffa, Guarneri, Marchegiani, Pinelli, Querci, Scanavino, Schifano, Simeti, Sonego, Spagnulo, Tessadri e Uncini.
Alcuni (Corpora, Crippa, Scanavino, Schifano) collaborarono a lungo con la galleria, anche con contratti di esclusiva e sono scomparsi da tempo, ma è attuale la forte attenzione della critica e del pubblico alla “riscoperta” del loro vero valore (questo vale anche per Uncini, l’altro artista scomparso, ma più di recente). Con gli altri undici artisti viventi la collaborazione, in alcuni casi iniziata negli anni sessanta (Campus, Guarneri, Marchegiani, Simeti) continua, spesso in modo molto stretto; ciò consente la presentazione sia di opere storiche, testimonianza del valore dei loro linguaggi in rapporto all’epoca in cui furono espressi, sia di opere recenti, che offrono riprova di una ricerca tutt’altro che esaurita, anzi fortemente stimolante.