Andrea Fogli – Il Fantasma della Storia
La mostra di Fogli inaugura una rassegna, “Resistenza/1”, ideata dallo stesso artista e condivisa con l’ANPI, dedicata a tutte le battaglie civili in difesa dei diritti dell’uomo. Il fulcro centrale dell’esposizione è composto da un ciclo di 59 sculture di teste.
Comunicato stampa
Cosa ha a che fare la Resistenza che oggi celebriamo con il dolore e la tragedia che vivono quotidianamente profughi, migranti, popoli esclusi, bombardati, massacrati? Tutto.
È la dichiarazione di “guerra” dell'artista romano Andrea Fogli all'indifferenza, alla distanza e all'idea che “quel problema” non ci riguardi. Nell’anniversario della Liberazione non possiamo limitarci ai riti celebrativi di un pur eroico passato che ha gettato le basi dell’Italia Repubblicana e della sua Costituzione, ma dobbiamo assumere quei valori ed ideali come impegno presente ed onnicomprensivo. Inutile celebrare la Resistenza - questo dice il lavoro di Fogli in mostra dal 25 aprile a Porta San Paolo - se non assumiamo sotto la stessa bandiera quella tragedia, quelle morti, quei massacri e quel dolore che ci viene sbattuto in faccia ogni giorno e al quale stiamo imparando ad assuefarci.
La mostra di Fogli inaugura una rassegna, “Resistenza/1”, ideata dallo stesso artista e condivisa con l’ANPI, dedicata a tutte le battaglie civili in difesa dei diritti dell’uomo contro ogni forma di discriminazione razziale, politica, religiosa e sessuale: ogni anno, sempre in questo luogo e in occasione della manifestazione organizzata dall’ANPI, verrà inaugurata una mostra che coinvolgerà non solo noti artisti italiani, ma anche studenti, istituti di ricerca, musei e associazioni.
Il fulcro centrale della mostra “Il Fantasma della Storia” è costituita da un ciclo inedito di 59 sculture di volti in terracotta dipinta realizzato tra il 2013 e il 2014, ciclo che dal prossimo autunno sarà esposto a Pechino e Singapore nella rassegna “The Artist’s Voice” in cui saranno presentate grandi installazioni realizzate da 25 tra i più noti artisti internazionali.
Come scrive l’artista nella lettera che introdurrà l’esposizione, “ non ho mai avvertito i miei volti come sculture, come forme, ma come persone, esseri viventi, da scovare, riconoscere ed accogliere innanzitutto dentro di me”. Questo ciclo di volti vuole per prima cosa riportare al centro empatia e immedesimazione, in aperto contrasto la distanza e l’indifferenza che contraddistingue sempre più non solo l’arte contemporanea, ma anche le società occidentali e i nostri comportamenti quotidiani; allo stesso tempo è espressione della volontà di testimoniare tutto ciò che viene nascosto sotto il tappeto magniloquente della Storia: “da Auschwitz a Lampedusa, dal carcere di Via Tasso alle prigioni argentine, dall’Africa al Medio Oriente, un solo grande Fantasma della Storia è emerso dall’argilla, e da oggi 25 aprile in forma di scultura è ora davanti a voi”.
Prima che il visitatore possa scoprire l’impressionante gruppo delle 59 teste in terracotta, Andrea Fogli ha voluto predisporre una serie di interventi che aiuteranno a contestualizzare il lavoro scultoreo e il messaggio che ha ispirato questa rassegna: delle teche con immagini fotografiche di un eterogeneo gruppo di “desaparecidos” di ogni tempo e paese, 3 frasi manoscritte sui vetri imbiancati delle finestre (del partigiano Pietro Benedetti, Etty Hellisum e Malala Yousafzai), dei rami di ulivo trovati per terra la mattina dopo la Domenica delle Palme, e un piccolo diario in cui l’artista ha raccontato l’apparizione di ognuna di queste 59 “persone senza nome”, 59 come i grani di un Rosario.
…………………………………………………………………………………………………………
Museo della Via Ostiense presso Porta San Paolo, via Raffaele Persichetti 3, Roma
Dal 25 Aprile 2016 al 24 maggio 2016
Tutti i giorni da martedì a domenica, dalle 9.00 alle 13.30 (ultimo ingresso alle 13)
*
Andrea Fogli è nato a Roma il 25 dicembre 1959, città dove vive e lavora.
Dopo studi classici al liceo Torquato Tasso, nel 1983 si laurea in Filosofia all'Università "La Sapienza" di Roma con una tesi sulla “Filosofia dell’Arte” di Alberto Savinio.
Parallelamente alla sua attività artistica ha ideato e curato mostre, simposi, workshop e progetti culturali e dato ampio spazio alla riflessione teorica pubblicando i suoi scritti su libri, riviste e cataloghi e poi, dal 2010 al 2013, sul settimanale “Gli Altri” diretto da Piero Sansonetti.
Dal 2006 al 2008 ha insegnato alla International Summeracademy di Salisburgo, la prestigiosa “Libera Accademia” fondata da Oskar Kokoschka nel dopoguerra che ha avuto come docenti molti tra i più noti artisti internazionali tra i quali, unici artisti italiani fino ad ora invitati, Giacomo Manzù, Emilio Vedova, Giulio Paolini, Mario Merz, Sandro Chia e Liliana Moro.
Nel mese di aprile 2016 ha ricevuto l’incarico come docente della cattedra “Metodi e tecniche della scultura sacra” all‘Accademia di Belle Arti di Roma.
Ha tenuto mostre personali Rupertinum-Museum Moderner Kunst di Salisburgo (2000), alla Galleria d'Arte Moderna di Bologna (2002), entrambe a cura di Peter Weiermair, e nel 2006, su invito di Jan Hoet, al MARTA di Herford in Germania. Nel 2013 una sua ampia antologia di opere è stata esposta, a cura di Claudia Terenzi, al Casino dei Principi, Musei di Villa Torlonia a Roma.
Tra le più recenti esposizioni collettive in sedi museali ricordiamo: Intrigantes Incertitudes, cur. L.Hegyi, Musée d'Art Moderne, Saint-Etienne 2016; The drawing room, cur. P.Weiermair, Ursula Blickle Stiftung. Kraichtal/Galerie in Taxispalais, Innsbruck 2014; Middle gate Geel, cur. J. Hoet, Geel 2013/2014; Roma, ritratto di una città, cur. B.Carpi, MACRO, Roma 2013; Visions , MARTA Museum, Herford 2013; Hareng Saur/James Ensor and the contemporary art, SMAK e MSK, Gent 2010/2011; Unsichtabar Schatten, MARTA, Herford 2010; Fragile, cur. L. Hegyi, Musée d'Art Moderne, Saint.Etienne / Daejon Museum of Art, Korea , 2009-10…
Sue opere sono presenti nelle Collezioni di vari Musei italiani ed europei: MART, Rovereto; Galleria d'Arte Moderna, Bologna; MARTA, Herford; MACRO, Roma; Ursula Blickle Stiftung, Kraicthal....
“ Non ho mai avvertito i miei volti come ‘sculture’, come ‘forme’,
ma come persone, esseri viventi, da scovare, riconoscere ed accogliere innanzitutto dentro di me.
Durante i 18 mesi in cui mi sono dedicato esclusivamente ad allevare volti, ho avvertito sempre più la necessità di opporre empatia ed immedesimazione alla distanza e all’indifferenza che contraddistingue sempre più non solo l’arte contemporanea, ma le società occidentali e i nostri comportamenti quotidiani.
Poi, testa dopo testa, ho compreso che questo piccolo popolo di “anime” voleva ricordarci non solo ciò che abbiamo rimosso dalla nostra psiche, ma anche nascosto sotto il tappeto della Storia. Tutti questi esseri accorsi ad abitare il mio studio sono diventati così tutti dei desaparecidos, dei perseguitati, degli internati, provenienti da ogni luogo e tempo: da Auschwitz a Lampedusa, dal carcere di Via Tasso alle prigioni argentine, dall’Africa al Medio Oriente, un solo grande Fantasma della Storia è emerso dall’argilla, e da oggi 25 aprile in forma di scultura è ora davanti a voi…
…Volti ci guardano, volti che si risvegliano,
per sottrarsi al buco nero della memoria, alla cancellazione dello stesso volto dell’uomo.
Volti che ci vogliono scuotere soprattutto da quello che è il più insidioso Fantasma della Storia : l’indifferenza”
"L'indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia fare, lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada può tagliare, lascia promulgare leggi che poi solo la rivolta farà abrogare, lascia salire al potere gli uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare....
Non possono esistere solamente uomini, gli estranei alla città.
Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare…"
Antonio Gramsci 1917