Leila Vismeh – La Caccia

Informazioni Evento

Luogo
MAJA ARTE CONTEMPORANEA
Via di Monserrato 30, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

sabato h. 11-13 / 15-19,30
chiuso lunedì e festivi
altri orari su appuntamento

Vernissage
06/05/2016

ore 17

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Leila Vismeh
Generi
arte contemporanea, personale

I dieci dipinti in mostra – di medio e grande formato – fanno parte del ciclo The Hunting (La Caccia) che l’artista inizia a dipingere nel 2015 e che espone nello stesso anno, con grande successo, alla galleria Etemad di Teheran.

Comunicato stampa

La MAC Maja Arte Contemporanea (via di Monserrato 30, Roma) è lieta di inaugurare, venerdì 6 maggio 2016 alle ore 17, la prima personale in Italia dell’artista iraniana Leila Vismeh (Arak, 1979).
I dieci dipinti in mostra - di medio e grande formato - fanno parte del ciclo The Hunting (La Caccia) che l’artista inizia a dipingere nel 2015 e che espone nello stesso anno, con grande successo, alla galleria Etemad di Teheran.
Il lavoro si ispira alla favola di James Thurber The Rabbits who caused all the Trouble (1939). Protagonisti del racconto di Thurber sono gli animali, in particolare i lupi e i conigli, che vengono accusati dai primi di essere la causa di tutti i mali della terra. Lo scrittore americano allude metaforicamente agli eventi della Seconda Guerra Mondiale, rappresentando con i conigli gli Ebrei e le altre minoranze perseguitate dai nazisti/lupi nell’indifferenza degli altri animali (“le altre nazioni”) spettatori muti degli eventi che condussero alla tragedia dell'Olocausto.
Nelle sue tele, Leila Vismeh sostituisce la figura del lupo con quella del gallo da combattimento, che nell’antica Persia incarna il principio maschile, la virilità e l’aggressività del combattente.
L’allegorico racconto di Thurber viene trasposto dall’artista alla situazione politica della sua terra. Partendo dagli accadimenti del suo paese, l’Iran, Leila Vismeh evoca diversi periodi storici in cui il popolo ha dovuto accettare guerre, bombardamenti, le donne hanno dovuto togliere il velo per poi rimetterlo obbligatoriamente dopo la rivoluzione del 1979.
Scrive Helia Hamedani nel testo critico che accompagna la mostra:
“La storia metaforica scelta dalla pittrice iraniana rispecchia con ironia l'eterno contrasto tra il potere, i diversi e il popolo. [...] Lo scontro concettuale tra i protagonisti viene accompagnato con la scelta tecnica e cromatica; il più delle volte bianco, nero e rosso. Gli animali sono raffigurati in modo fortemente espressivo, colorato, a tratti drammatico. Le figure umane invece, frequentemente rappresentate in bianco e nero, indicano gli episodi storici del conflitto. Sono prive del movimento, come congelate in una messa in posa fotografica.”
LEILA VISMEH. Nasce nel 1979 a Arak (Iran). Nel 2009 si laurea in Pittura presso l'Università d'Arte di Teheran. Dal 2009 partecipa a numerose collettive (Iran, Dubai, Germania) e vince diversi premi e concorsi (First Place of Illustration in Culture and Art Competitions in Central Province; First Place of Designing and Painting in Culture and Art Competitions in Central Province; First Prize, Statuette, and Appreciation Tablet in 11th International Festival of Puppet Theatre of Iranian Students, etc). Del 2011 la sua prima personale (Day Gallery, Teheran). Nel 2015 la prestigiosa Etemad Gallery di Teheran organizza la sua seconda personale. E’ membro dell'Associazione iraniana Pittori e del Centro iraniano per lo Sviluppo delle Arti Visive.