Tutorials. Immagini in movimento e istruzioni per l’uso dalla Cina

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE MUSEO PINO PASCALI
Via Parco Del Lauro 119 (70044), Polignano a Mare, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì alla domenica ore 11-13 / 17-21. Lunedì chiuso.
Visite su appuntamento

Vernissage
21/05/2016

ore 19

Biglietti

(La biglietteria chiude mezz’ora prima del museo – biglietto 2 euro più eventuali riduzioni a chi ne ha diritto).

Artisti
Liu Chuang, Ma Qiusha, Lin Ke, Xu Zhen, Li Ming, Guan Xiao, Li Ran, Fang Lu, Liu Shiyuan, Lu Yang, Tao Hui, Ye Linghan
Curatori
Mariagrazia Costantino
Generi
video

Un progetto sulla video arte cinese, a cura di Mariagrazia Costantino che coinvolge tredici artisti e altrettanti modi di inquadrare il quotidiano.

Comunicato stampa

Continua alla Fondazione Pino Pascali il percorso all’insegna dell’intercultura cominciato con la mostra in corso “Convivium”. Il 21 maggio alle 19 inaugura TUTORIALS, un progetto sulla video arte cinese, a cura di Mariagrazia Costantino che coinvolge tredici artisti e altrettanti modi di inquadrare il quotidiano: Guan Xiao, Fang Lu, Li Ming, Li Ran, Lin Ke, Liu Chuang, Liu Shiyuan, Lu Yang, Ma Qiusha, Tao Hui, Ye Linghan, Yu Honglei e Xu Zhen (MadeIn Company)

A partire dal 21 maggio alle ore 19, è la video-arte cinese a essere messa sotto la lente con un progetto espositivo a cura di Mariagrazia Costantino, critica e curatrice indipendente, dal 2012 al 2015 direttore artistico dell’OCAT di Shangai, intitolato Tutorials – Immagini in movimento e istruzioni per l’uso dalla Cina, che coinvolgerà gli artisti Guan Xiao, Li Ming, Li Ran, Lin Ke, Fang Lu, Liu Chuang, Liu Shiyuan, Lu Yang, Ma Qiusha, Tao Hui, Ye Linghan, Yu Honglei e Xu Zhen (MadeIn Company) con tredici modi diversi, ironici e ludici di trasferire e spiegare il mondo e la realtà, anche attraverso la provocazione, ma con l’obiettivo di intercettare e rendere partecipe l’interlocutore.

Il “tutorial” è tecnicamente una lezione on-line che utilizza determinate strategie e convenzioni per trasferire contenuti specifici. Una delle più note modalità di realizzazione dei tutorials o guide consiste nel filmarsi mentre si sta compiendo l’azione in cui “si è maestri” per poi produrre un video che sarà caricato su YouTube e condiviso con i propri follower sui diversi social network.

I più bizzarri “tutorial” online spiegano “Come tornare a essere bambini; come essere graziosamente folli; come essere carine e popolari alle scuole medie; come mangiare molto velocemente; come essere “quella ragazza”; come far credere alle persone che sei un alieno; come farsi ossessionare da qualcosa” e così via.

Gli artisti in mostra applicano lo stesso principio e tecniche simili ma, ironizzando sul concetto di ‘tutorial’, giungono a esiti differenti e spesso molto critici.

‘Nati in un paese che, culla del Confucianesimo, ha attribuito un valore assoluto alla relazione discepolo-insegnante’ – spiega la curatrice Mariagrazia Costantino – ‘sono cresciuti nell’era delle informazioni a portata di mano, comprese quelle di tipo pratico ma nella forma endemica di tutorial. Eppure la Cina, che per millenni si è affidata all’educazione confuciana fondata sul rispetto assoluto dei maestri, oggi fa fatica a trovare modalità adeguate di successione del sapere… Ma il punto è: quale sapere? la corsa a nuovi target di crescita impone l’azzeramento ciclico di ciò che valeva “prima” e il ricorso sistematico ai tutorial che, pur non avendo nessuna apparente o immediata utilità pratica, per un pubblico giovanile svolgono una funzione di modello e di guida.

Gli artisti, nati per la maggior parte nella metà degli anni ’80, sono tra i più interessanti nel panorama cinese contemporaneo con al loro attivo mostre in Europa, Stati Uniti, Asia.

Con questo progetto la Fondazione Pino Pascali prosegue nella sua collezione di “sguardi sul mondo”, esposizioni che nel corso della sua programmazione hanno portato a Polignano a Mare mostre di arte americana, israeliana, iraniana, giapponese e cinese.

Gli artisti:

Fang Lu (1981) è la co-fondatrice del Video Bureau, un archivio video indipendente con sede a Pechino e Canton. Nella sua pratica converte fenomeni sociali e politici in performance teatrali, sublimando il dato reale e isolandone il significato per giungere a un nucleo simbolico primario, in cui tutto diventa rituale.

Guan Xiao (1983) è conosciuta per i suoi lavori multimediali che integrano materiale web, ma anche installazioni e sculture. Usa spesso la sua voce per interpellare direttamente lo spettatore e ricorre a video multicanale per evocare le modalità della visione umana nel suo separare e ricomporre le immagini di fronte a noi. Vanta presenze in kermesse europee come la Biennale di Lione, L’ICA di Londra, la Jeu de Paume a Parigi.

Ye Linghan (1985) ha studiato pittura murale e disegno. La sua ricerca artistica mostra una costante preoccupazione per gli aspetti degenerativi della società, nell’evocazione del potere monetario e dei suoi legami con la costruzione dello spazio.

Li Ming (1986), uno degli artisti concettuali più attivi nel panorama artistico asiatico, mette in scena azioni assurde e situazioni tragicomiche. Nei due video in mostra l’artista esprime la sua fascinazione per oggetti apparentemente insignificanti come le pellicole degli schermi per gli smartphone o un megafono di plastica per mostrare come questi agiscano da interfaccia tra i nostri occhi (e mani) e il mondo.

Li Ran (1986) ha presentato il suo lavoro in prestigiosi musei a Berlino, New York, Ginevra, Houston e San Francisco. La sua pratica è incentrata sul video e sulla performance, cui l’artista ricorre per analizzare i motivi ricorrenti della modernità. Il video in mostra pone sotto una lente critica il ‘documentario televisivo’ generalista mettendone in luce tutti la prevedibilità e il tono paternalistico.

Lin Ke (1984) contamina e ibrida linguaggi e supporti multimediali partendo dal suo computer – usato come studio e archivio – per arrivare al video inteso come evento performativo, il tutto mutuato dall’universo di software e applicazioni al fine di creare una nuova estetica globale.

Liu Chuang (1978) è un artista concettuale che cerca di destabilizzare le norme sociali con oggetti mondani, studiando le convenzioni per poi smantellarle. Nel video in mostra concentra la sua attenzione sulle manipolazioni cui la natura viene sempre più spesso sottoposta a opera dell’uomo per essere piegata a errati concetti di ‘bellezza’.

Liu Shiyuan (1985) opera con la fotografia, il video, la performance e il collage, manipolando oggetti quotidiani e utilizzando immagini preesistenti che si situano tra fiction e realtà. Ha presentato il suo lavoro con successo alla Fondazione Louis Vuitton a Parigi, al Guggenheim di New York e in Asia.

Lu Yang (1984) combina discipline eterogenee tra loro come la biologia, la neurologia e la religione per creare un immaginario distintivo che oscilla tra l’iconografia religiosa (come nel video in mostra), l’estetica dei videogiochi e i colori acidi dell’universo elettronico.

Ma Qiusha (1982) mette il corpo, la vita e la sofferenza a essa inerente al centro del suo lavoro. Il video qui presentato mostra il legame personale dell’artista con uno dei simboli per eccellenza della Cina moderna – Piazza Tian’anmen, senza però soffermarsi su scorci esplicitamente politici, ma su dettagli meno appariscenti come il suono dell’orologio che scandice l’ora nazionale e i lampioni della Chang’an Avenue.

Tao Hui (1987) orchestra attraverso il video vicende stranianti e allegoriche per mettere in discussione il pensiero egemone. Nel video girato in Iran durante una residenza affida la confessione di una famosa popstar cantonese a un’attrice iraniana, provocando un cortocircuito tra fiction e realtà.

Xu Zhen (MadeIn Company) (1977) è un noto artista il cui lavoro assume spesso la forma di sculture provocatorie, installazioni e interventi che affrontano con taglienteumorismo tabù sociali e politici della società contemporanea, sia cinese che occidentale. Il video in mostra “imita” i tutorial di ginnastica online, ma è finalizzato al raggiungimento di un’elevazione spirituale anziché della perfetta forma fisica. Xu ha esposto il suo lavoro in giro per il mondo, ottenendo anche il premio ‘Best Artist’ al China Contemporary Art Award.