If Arte Povera Was Pop
If Arte Povera Was Pop: artisti e cinema sperimentale in Italia negli anni ’60-’70. Rassegna cinematografica al Teatrino di Palazzo Grassi in occasione della mostra IMAGINE. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969 alla Collezione Peggy Guggenheim.
Comunicato stampa
In occasione della mostra IMAGINE. Nuove immagini nell’arte italiana 1960-1969 a cura di Luca Massimo Barbero, alla Collezione Peggy Guggenheim fino al 19 settembre 2016, l’11 e il 12 maggio sarà presentata, al Teatrino di Palazzo Grassi, Venezia, la rassegna If Arte Povera Was Pop: artisti e cinema sperimentale in Italia negli anni ’60-’70. Il ciclo di film, già proiettato nell’ottobre 2015 presso la Tate Modern di Londra con lo stesso titolo, è organizzato con il Centro Sperimentale di Cinematografia, la Cineteca Nazionale e Archivio Nazionale Cinema Impresa e Tate Modern. If Arte Povera Was Pop è una provocazione. Certamente l’Arte Povera non era Pop, ma la rassegna ha fra i suoi obiettivi anche indagare le radici e la trasmissione di un movimento indubbiamente interdisciplinare che ha attraversato tanto il cinema quanto la performance. Insieme a rari film d’artista, documentazioni di mostre seminali e avventurosi film d’avanguardia, la rassegna esplora tanto il contesto eterodosso dell’Arte Povera a Torino, quanto anche il cosmopolitismo e l’eccentricità della scena di Roma, associata storicamente all’Arte Pop e segnata dall’esperienza della Cooperativa del Cinema Indipendente, fondata nel 1967. Le voci fuori dal coro di autori come Tonino De Bernardi, Carmelo Bene, Alberto Grifi e, fra gli artisti, di Ugo Nespolo e Mario Schifano, così come le incursioni nelle commissioni pubblicitarie di Pino Pascali, testimoniano l’effervescenza di un momento unico nella storia dell’avanguardia europea, che la rassegna esplora, interroga ed espande.
Il ciclo If Arte Povera Was Pop è curato da Annamaria Licciardello (Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale), Sergio Toffetti (Direttore Archivio Nazionale Cinema d’Impresa - CSC) con Andrea Lissoni (Tate Modern), rientra nei progetti educativi collaterali alla mostra alla Collezione Peggy Guggenheim ed è realizzato con il sostegno della Fondazione Araldi Guinetti, Vaduz. Si ringraziano Museo Nazionale del Cinema di Torino e Cittàdellarte - Fondazione Pistoletto e Fondazione Baruchello.