Juan Caiza – Killa Pacchuri il figlio della luna

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA HERNANDEZ
Via Copernico, 8, Milano, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 19.00 (sabato e domenica su appuntamento)

Vernissage
12/05/2016

ore 19

Artisti
Juan Caiza
Curatori
Marta Lock
Generi
arte contemporanea, personale

Killa Pacchuri, figlio della luna in lingua quechua, nasce dalla volontà dell’artista di rendere note al pubblico le tradizioni e le simbologie del popolo natio.

Comunicato stampa

L'associazione Un Nuevo Mundo, con il patrocinio del Consolato dell'Ecuador a Milano, ed in collaborazione con la Hernandez Art Gallery, è orgogliosa di presentare l'artista Juan Caiza, in occasione della sua personale "Killa Pacchuri, il figlio della luna" a cura di Marta Lock.

Con questo progetto l'associazione vuole far conoscere al pubblico milanese il talento dell' artista ecuatoriano Juan Caiza, dal 2003 trasferito a Milano, città che lo ha accolto e adottato e nella quale ha già partecipato ad alcune mostre collettive.
Killa Pacchuri, figlio della luna in lingua quechua, nasce dalla volontà dell'artista di rendere note al pubblico le tradizioni e le simbologie del popolo natio.
Attraverso opere su tela e su carta ci accompagna in un percorso alla scoperta di simboli, riti magici, culti e culture che, per noi occidentali, risultano sconosciute e lontane, ma che, al tempo stesso, hanno il potere di affascinarci e di attirarci.
Scene di caccia, guerrieri ed eremiti, questi i protagonisti delle sue opere avvolti da sfondi scuri, impenetrabili e nebbiosi, che ricreano l'atmosfera dei fitti boschi delle montagne andine, che si schiariscono con l'utilizzo di colori pastello per accogliere e far da sfondo a sciamani e fedeli impegnati in rituali magici e segreti che trovano radici nelle antiche tradizioni inca.

Ciò che emerge a una prima analisi delle opere di Juan Caiza è sicuramente il senso di meditazione e contemplazione che le avvolge, protagonista è anche la solitudine dell'essere umano che è alla costante ricerca di qualcosa che vada oltre la realtà, indipendentemente dalla sua natura, se divina o terrena.
Inoltre affiora come forte sia il legame dell'artista con la sua patria, ma soprattutto con le tradizioni e le simbologie del suo popolo che ritroviamo, nascoste o evidenti, all'interno delle sue raffigurazioni. Osservando le opere esposte possiamo dunque intravedere un calendario Maya, peperoncini nascosti e tanti altri segni e allegorie che Caiza inserisce per tenere vivo e costante il legame inscindibile con il suo popolo, soprattutto ora che la vita lo ha portato a vivere a chilometri di distanza.