Andrea e Stefano Cozzi – Pl>ytime
Un progetto site specific che diventa una vera e propria mostra, allestita all’interno di uno spazio privato a Venezia, vicino all’Arsenale, a Castello: l’abitazione del direttore artistico della Galleria Massimodeluca, Marina Bastianello.
Comunicato stampa
Un progetto site specific che diventa una vera e propria mostra, allestita all’interno di uno spazio privato a Venezia, vicino all’Arsenale, a Castello: l’abitazione del direttore artistico della Galleria Massimodeluca, Marina Bastianello. Pl>ytime, di Andrea e Stefano Cozzi, sviluppa e declina ulteriormente, in una serie di opere inedite, il concept dell’intervento omonimo che gli artisti presentano nel Padiglione Italia alla 15. Mostra Internazionale di Architettura - la Biennale di Venezia: un breve video che documenta le attività di Noivoiloro, centro polifunzionale di Erba (Como) rivolto all’assistenza di persone diversamente abili. La mostra sarà visitabile da venerdì 27 a domenica 29 maggio 2016 compresi, solo su appuntamento al 338.7370628.
L’intero progetto dialoga a distanza con l’opera Secondo tentativo di immortalità (l’universo è immobile che Gino De Dominicis presentò alla Biennale del 1972, con la famigerata e fugace presenza di Paolo Rosa, affetto da sindrome di Down, nella sala 26 del percorso, e si collega all’attualità della riflessione di De Dominicis sul tempo e i suoi limiti.
L’atrio d’ingresso al piano terra è dedicato alla reminiscenza dell’opera di De Dominicis. A segnare l’ingresso nello spazio domestico si trova uno zerbino riportante la scritta ‘Cos’è una vita migl...’ che fa eco e riformula la domanda di De Dominicis ‘Che cosa c’entra la morte?’, e interroga lo spettatore sulla propria tensione a migliorare la vita modificando il reale.
Conclude la prima parte della mostra la proiezione del video Untitled (2016), ritratto di un ragazzo disabile che dal palco della sala polifunzionale del centro Noivoiloro contempla il salone vuoto. Il video conserva la traccia audio originale registrata al momento della ripresa, quando uno degli artisti e l’operatore commentano il proprio lavoro con un misto di entusiasmo e perplessità, dicendo che “la ripresa è meravigliosa” e che il ragazzo disabile ‘‘sembra un quadro”. Untitled guarda alle problematicità della spettacolarizzazione della disabilità e rievoca, proprio per la scelta del medium del video, Terza soluzione di immortalità. De Dominicis vi vede, autoritratto video che De Dominicis allestì nella sua sala alla Biennale riaprendola al pubblico dopo lo scandalo del ‘mongoloide’.
Al piano superiore gli artisti si pongono invece in continuità con la riflessione di De Dominicis sull’immortalità e sul tempo, e sul rapporto tra questi due costrutti: il ripetitivo eccesso di tempo, lo spreco improduttivo di tempo, sono l’unica possibilità di scappare dalla moderna ideologia dell’efficienza. Pl>ytime è un’installazione che comprende una proiezione video e nove tracce sonore sincronizzate e riprodotte su nove canali ascoltabili da auricolari diversi, con cui coincidono altrettante postazioni dette ‘playtime stations’. L’opera si concentra sul tempo libero, il tempo del gioco e del divertimento di chi usufruisce delle strutture e dei servizi del centro Noivoiloro.
Il salone deserto del video Untitled è qui animato dalla presenza di persone di ogni età che si dedicano ad attività ricreative (laboratorio musicale, karate, ginnastica, piloxing, danza). I visitatori sono invitati a guardare il video più volte da postazioni diverse; a ogni postazione riceveranno informazioni precise sulla playtime station in cui si trovano e ascolteranno ogni volta un diverso accompagnamento sonoro.
Completano l’allestimento due interventi site specific senza titolo: una colonna portante delle travi del soffitto è avvolta da un materasso da palestra, degli stessi che si vedono ritratti nel video; un microfono shotgun è posizionato sotto il flusso d’acqua che fuoriesce da un rubinetto e ne amplifica il rumore, producendo un’alterazione costante dello spazio sonoro. A lato, due fotoritratti in CGI degli artisti che, rappresentati come se fossero invecchiati, sembrano aver subito gli effetti di questa amplificazione.
Il video al Padiglione Italia, Pl>ytime, si concentra sul tempo libero, quello chi usufruisce delle strutture e dei servizi del centro Noivoiloro, e facendo questo si confronta anche con altri aspetti meno ricordati dell’opera di De Dominicis, interrogandosi anche sulle possibilità di riflessione che in questo senso offrono le moving images.
“In questo dialogo a distanza con l’opera scandalosa, constatiamo che non è più fruttuoso credere nella fuga. Non crediamo sia appropriato sviluppare un’alternativa alla condizione contemporanea negandola - spiegano Andrea e Stefano Cozzi - A quell’opera del passato e a chi in questi giorni discute di architettura e delle sue nuove frontiere, rivolgiamo piuttosto una domanda su che cosa sia, in fondo, una vita migliore”.