Mario Rizzi – BAYT (Casa)
L’Accademia di Belle Arti di Roma presenta l’incontro con l’artista Mario Rizzi e la proiezione dei primi due film della trilogia BAYT (Casa), Al Intithar e Kauther, quest’ultimo per la prima volta a Roma, che riflettono sugli eventi rivoluzionari delle cosiddette “Primavere Arabe” attraverso due storie di donne comuni: una vedova siriana e un’attivista tunisina.
Comunicato stampa
Mario Rizzi - BAYT (Casa)
Al Intithar (HDCAM film, 29 min 54 sec, 2013); Kauther (DCP, 29 min, 2014)
Roma, Accademia di Belle Arti, Aula Colleoni, giovedì 19 maggio 2016 ore 15.00
L’Accademia di Belle Arti di Roma presenta l’incontro con l'artista Mario Rizzi e la proiezione dei primi due film della trilogia BAYT (Casa), Al Intithar e Kauther, quest’ultimo per la prima volta a Roma, che riflettono sugli eventi rivoluzionari delle cosiddette “Primavere Arabe” attraverso due storie di donne comuni: una vedova siriana e un'attivista tunisina. Moderano l’incontro Cristiana Perrella, Critica d'arte e curatrice, che segue la ricerca dell’artista da molti anni e ne ha curato alcune mostre, e Francesca Romana Morelli, professore di Storia dell’Arte Contemporanea che ha organizzato l’evento.
Da oltre quindici anni Rizzi ha focalizzato la sua ricerca artistica sul mondo arabo, sulla sua cultura e sulla sua civiltà, e sul mondo turco. Il suo interesse verso il mondo islamico si è sviluppato a partire dai suoi primi progetti con la popolazione palestinese alla fine degli anni 90 e nasce dalle sue esperienze di volontariato a Sarajevo e Mostar durante la guerra di Bosnia.
Nel 2012 Rizzi ha vinto il prestigioso Production Programme Grant della Sharjah Art Foundation con il progetto della trilogia filmica BAYT. Il titolo della trilogia è ispirato dal racconto autobiografico “La casa di pietra” di Anthony Shadid, dove lo scrittore libanese, nel suo personale viaggio alla ricerca della propria identità, sottolinea la centralità e la sacralità della casa e della famiglia nella cultura araba, capace di resistere ai conflitti epocali e agli esodi forzati che ne conseguono. Protagoniste di entrambi i film sono due donne, perché è stata la componente femminile del popolo arabo che in questi eventi straordinari ha mostrato forza e coraggio, capacità di adeguamento e di confronto con le necessità del reale. Il primo film, Al Intithar (2013), è girato nel campo profughi siriano di Zaatari nel deserto giordano al confine con la Siria, dove Rizzi ha vissuto per nove settimane alla fine del 2012. Protagonisti sono Ekhlas Alhlwani, una vedova di Homs, ed i suoi tre figli. Il secondo film, Kauther (2014) è incentrato sulla prima attivista tunisina, Kauther Ayari, che a Tunisi dette voce alla protesta popolare l'8 gennaio 2011. In una stanza spoglia della sua casa, la giovane donna, oggi madre di quattro figli, ci racconta, con un senso di quieta tristezza, i giorni della rivoluzione prima e dopo la caduta di Ben Ali, la sua delusione nel vedere disattese le speranze rivoluzionarie, la posizione della donna nel mondo arabo.
Mario Rizzi (Barletta, 1962) artista e filmmaker, vive a Berlino. I suoi film sono stati presentati a: Ankara Film Festival, Heiligenkreuzer Hof di Vienna e Badischer Kunstverein di Karlsruhe (2016), Museo MAXXI di Roma, Linden Museum di Stoccarda, Pinacoteca Nazionale di Bologna (2015), MoMA PS1 e Middle East Institute at Columbia University di New York (2014), Neuer Berliner Kunstverein di Berlino, Museo del Cinema di Torino, Dubai Film Festival, Villa Romana di Firenze e MAK di Vienna (2013); SALT Beyoglu di Istanbul e National Center for Contemporary Art di San Pietroburgo (2011); Biennale di Taipei, Contemporary Art Center di New Orleans e Van Abbemuseum di Eindhoven (2008); Biennale di Göteborg, Tate Modern di Londra e San Francisco Art Institute (2007); Biennale di Istanbul (2005) e Biennale di Sydney (2004). Nel 2005 Rizzi ha vinto il Best Artist Prize alla Biennale di Sharjah; nel 2004 il Mulliqi Best Artist Prize. I suoi lavori sono in collezioni pubbliche, tra cui il MoMA di New York.