Matilda di Canossa (1046-1115) la donna che mutò il corso della storia

Informazioni Evento

Luogo
CASA BUONARROTI
Via Ghibellina 70, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

orario: 10.00-17.00; chiuso il martedì
su prenotazione, aperture straordinarie fuori orario per gruppi

Vernissage
14/06/2016

ore 12 su invito

Biglietti

€ 6.50 intero € 4.50 gruppi e scuole secondarie di secondo grado € 3.00 scuole primarie e secondarie di primo grado

Curatori
Michèle K. Spike
Uffici stampa
SIGMA CSC
Generi
documentaria

La mostra si propone di illustrare, nell’occasione della ricorrenza del nono centenario della morte di Matilda di Canossa (1046-1115), gli eventi straordinari della lunga vita di questa straordinaria figura di donna.

Comunicato stampa

La mostra si propone di illustrare, nell'occasione della ricorrenza del nono centenario della morte di Matilda di Canossa (1046-1115), gli eventi straordinari della lunga vita di questa straordinaria figura di donna. Non a caso fa da sempre parte dell'immaginario collettivo la storica "Umiliazione di Canossa" (1077), quando l'imperatore Enrico IV restò in lunga attesa, inginocchiato e a piedi nudi nella neve sotto la residenza della "Grancontessa", per implorare il perdono del papa Gregorio VII, alleato di Matilda. Pannelli raffiguranti i paesaggi interessati aiuteranno a rintracciare le vie che condussero i tre protagonisti in cima a quella montagna, e riporteranno il visitatore ai decenni bellicosi che seguirono, fino alla vittoria della Contessa.

Si tratta dell'unica manifestazione espositiva dedicata a Matilda nell'occasione del suo nono centenario, ed è significativo che si svolga a Firenze, città a lei molto cara, dove abitò dagli otto ai ventidue anni e dove nel 1078 fece costruire la "cerchia antica" delle mura fiorentine di dantesca memoria. Continua a essere suggestiva l'ipotesi, accettata solo da parte della critica, che la Matelda inserita nella Divina Commedia come guida del Poeta sia proprio la Contessa, perché questo personaggio è anche simbolo dell'idea di libertà. Una preziosa copia trecentesca e l'edizione ottocentesca illustrata dal Doré del poema, presenti in mostra aperte alla pagina giusta, si riferiscono appunto a questa ipotesi.

La fama di Matilda dovette contagiare anche Michelangelo: lo dimostra l'incipit della Vita di Michelagnolo Buonarroti di Ascanio Condivi, presente in mostra nella sua edizione originale del 1553: "Michelagnolo Buonarroti, pittore e scultore singulare, ebbe l'origin sua da' conti da Canossa, nobile e illustre famiglia del territorio di Reggio sì per virtù propria e antichità, sì per aver fatto parentado col sangue imperiale. donde ne nacque la contessa Matilda, donna di rara et singular prudenza et religione". Questa discendenza è una leggenda, probabilmente familiare, alla quale Michelangelo volle sempre prestar fede, convincendo non pochi tra i suoi contemporanei, tra i quali non a caso il conte Alessandro di Canossa, che in una lettera a Michelangelo dell'ottobre 1520, proveniente dalla British Library di Londra e presente in mostra, poteva definire l'artista fin dall'indirizzo "parente honorando".

L'esposizione vuole anche dimostrare quanto Matilda sia ricordata ancor oggi, non solo negli amati luoghi canossiani, ma anche nelle città dove aveva donato fondi e terreni per la costruzione e il rinnovamento di quelle che sono passate alla storia come le "cento chiese", tra cui Lucca, Mantova, Pisa, Volterra e Modena, quest'ultima con le famose sculture di Wiligelmo (visibili in mostra).Teologi, giuristi, clerici e almeno un poeta - il monaco Donizone, suo biografo - frequentarono la corte di Matilda, certamente la più importante nel suo vasto territorio che si estese dal Tirreno all'Adriatico, dal Mantova a nord fino al Tarquinia a sud. A Canossa, Matilda creò un'officina di artigiani, scribi e miniatori. Lo testimoniano in mostra alcuni pregevoli esempi, tra i quali uno Psalterium Davidicum cum canticis, databile 1090-1100, e le Orationes sive meditationes di Anselmo d'Aosta, contenenti un ritratto della Contessa. La vitalità della corte matildica è dimostrata tra l'altro dalla splendida Croce astile in oro, cristalli e gemme proveniente dal Museo Civico di Modena. Si potranno dunque ammirare circa quaranta tra capolavori dell'arte medioevale e documenti originali prestati da musei e istituzioni italiani e stranieri; antiche miniature contenute in manoscritti dell'epoca, ma anche opere più vicine ai nostri tempi, come il bozzetto per la tomba della Contessa in San Pietro, una deliziosa statuetta del Bernini raffigurante la nostra protagonista.

La mostra, a cura di Michèle K. Spike, è accompagnata da un catalogo bilingue (italiano-inglese), con testi di Pina Ragionieri, Alessandro Cecchi, Aaron De Groft, Taylor Reveley, Michèle K. Spike, Thomas J. McSweeney, Paolo Golinelli, Davison Douglas. La mostra è stata organizzata in collaborazione con il Muscarelle Museum of Art of the College of William & Mary in Williamsburg, Virginia.