Il mondo così come appare

Informazioni Evento

Luogo
1/9 - UNOSUNOVE ARTE CONTEMPORANEA
Via Degli Specchi 20, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Tuesday – Friday from 11am to 7pm
Saturday from 3pm to 7pm (or by appointment)

Vernissage
21/05/2016

ore 11

Artisti
Cesare Ballardini, Marcello Galvani, Paola De Pietri, Vittore Fossati, Guido Guidi
Generi
fotografia, collettiva

La prima collettiva interamente dedicata alla fotografia italiana degli ultimi decenni, in particolare a quella corrente artistica per la quale Viaggio in Italia e la figura di Luigi Ghirri rappresentano lo spartiacque fra il “prima” e il “dopo”.

Comunicato stampa

1/9unosunove
è lieta di annunciare l'inaugurazione di

Il mondo così come appare

Una mostra in collaborazione con Andrea Simi

Guido Guidi (1941, Cesena)
Vittore Fossati (1954, Alessandria)
Cesare Ballardini (1954, Fusignano)
Paola De Pietri (1960, Reggio Emilia)
Marcello Galvani (1975, Massa Lombarda)

La prima collettiva interamente dedicata alla fotografia italiana degli ultimi decenni, in particolare a quella corrente artistica per la quale Viaggio in Italia e la figura di Luigi Ghirri rappresentano lo spartiacque fra il “prima” e il “dopo”. Ghirri che proprio con Fossati e Guidi condivise quell’avventura e che nel 1979 curò la prima mostra di Ballardini.
Cinque autori, una stessa visione della fotografia, un percorso comune fatto di affinità, vicinanza (anche geografica) e frequenti collaborazioni. Ad accomunarli è un modo di fotografare che è innanzi tutto esperienza umana, interazione continua con il mondo, con le cose, con l'iconografia personale, autobiografica e con quella collettiva, è osservazione dei fenomeni alla ricerca non della verità ma di un'ipotesi di realtà che affiori dal caos e dalla moltitudine. Un atteggiamento interrogativo, che non fornisce la consolazione del disvelamento, ma indica la necessità, l'etica e l'estetica di un gesto che è “artistico” nel senso più pieno del termine. Come suggerisce Vittore Fossati, è un tentativo di “intravedere” più che la speranza di vedere chiaramente.

Di quest’ultimo sarà proposta una serie di piccole fotografie intitolata Il Tanaro a Masio (2010-2012) che segna un nuovo capitolo nella sua vicenda artistica. Fermandosi brevemente ogni giorno nello stesso luogo lungo il corso del Tanaro, con l'eretico intento di dimostrare che la fotografia può anche trasformare (ad esempio piegando i rami degli alberi, giocandoci fino a farli toccare fra loro, intrecciarli con i propri riflessi sull'acqua), darà vita ad un trionfo di trompe-l'oeil “verissimi”. Accanto a queste ci sarà una selezione di sue foto storiche (1988-2001).

Di Guido Guidi sarà in mostra un'ampia selezione da Cinque paesaggi (1983-1993), una delle “ipotesi di serie” all'interno della sua produzione, con un titolo che fu scelto proprio perché quasi “blasfemo” per chi ha basato tutta la sua attività sulla ridefinizione del rapporto fra fotografo e ambiente, rendendo di fatto impossibile l'utilizzo del termine “paesaggio” a meno di non considerarlo essenzialmente “paesaggio umano”, in cui l'autore stesso sia compreso, appunto, fra gli umani e gli oggetti senza nessun distacco e nessuna gerarchia.

Di Cesare Ballardini saranno presentate tre serie: Dal Vero (selezione 1985-1989), Casa con ombrellone (2002) e Palindromo (2012). Tre testimonianze di un autore di culto soprattutto fra i suoi colleghi, che vive e fotografa negli stessi luoghi di Guidi e con il quale condivide le tematiche e l'approccio metodologico, declinati in un bianco e nero che parla direttamente ai grandi interpreti americani del New West.

Di Paola De Pietri una selezione da Questa Pianura (2004-2016), un lavoro che rappresenta quasi una ricerca “archeologica”: la scoperta dei resti di una civiltà contadina della pianura del Po la cui scomparsa ha lasciato sul terreno case coloniche abbandonate, in disfacimento e alberi isolati, monumenti alla trasformazione di un territorio; immagini, anch’esse monumentali, che interrogano ancora una volta sulla molteplicità del “vero”.

Infine, di Marcello Galvani una selezione di 15 fotografie degli anni fra il 2006 e il 2014. Nel suo lavoro l'approccio fenomenologico viene applicato ad un oggetto d'indagine preciso: la natura umana. Le sue opere vanno a comporre un mosaico di vicende umane minime, un succedersi di episodi irrilevanti accolti alla stregua di trionfi, che il suo intervento avvalora ma non investe di significati.

Si ringrazia l'ICCD, Roma

La mostra proseguirà fino a Sabato 30 Luglio 2016

La galleria 1/9unosunove osserverà i seguenti orari di apertura:
Martedì – Venerdì dalle 11.00 alle 19.00
Sabato dalle 15.00 alle 19.00 (o su appuntamento)
Per ulteriori informazioni contattare la galleria:
Tel. +39 06 9761 3696
[email protected]
www.unosunove.com

English version

Saturday, 21st May 2016 – 11am

1/9unosunove
is pleased to announce the opening of

The world as it appears

An exhibition in collaboration with Andrea Simi

Guido Guidi (1941, Cesena)
Vittore Fossati (1954, Alessandria)
Cesare Ballardini (1954, Fusignano)
Paola De Pietri (1960, Reggio Emilia)
Marcello Galvani (1975, Massa Lombarda)

The first group exhibition entirely dedicated to the Italian photography through the last decades, in particular reffered to the art movement for which Viaggio in Italia and the figure of Luigi Ghirri represent the divide between "before" and "after". Ghirri was he who shared this adventure with Fossati and Guidi and in 1979 curated the first exhibition of Ballardini.

Five authors, one same way of intending photography, a common pathway made with resemblance, proximity (even geographical) and frequent collaborations. What unites them is a way to photograph, which is mainly human experience, continued interaction with the world, with things, with their personal and autobiographical, yet collective too, iconography; it is the watching of phenomenons seeking not the truth but a supposition of the reality emerging from chaos and multitude. A questioning attitude, which does not provide the consolation from the unveiling, but points to the necessity, ethics, and aesthetics of a gesture, which is meaningfully “artistic”. This is rather an attempt to ‘glimpse’ than a hope to behold clearly, Vittore Fossati suggests.

A series of small photographs by the latter, titled Il Tanaro a Masio (Tanaro in Masio, 2010-2012), shall show to sign a new chapter of his artistic livelihood. Every day briefly dwelling by the same place along the course of the Tanaro river, with the heretic intent to demonstrate that photography may even transform, for example by bending tree branches, playing them up until tad one another, interweaving them with their own reflex on the water, shall generate a triumph of ‘undeniably true’ trompe-l’oeil. Beside, a selection of momentous pictures are to be exposed.

By Guido Guidi, a wide selection from Cinque paesaggi (Five landscapes, 1983-1993), one of the “series suppositions” within his production, shall be shown. He chose such title right because almost ‘blasphemous’ for someone who has founded all his work on the redefinition of the relationship between the photographer and the environment, effectively making it impossible to use the term ‘landscape’ unless considered as a ‘human landscape’, where the author himself is comprised, indeed, among humans and objects with no separation or hierarchy.

By Cesare Ballardini, three series are to be proposed: Dal Vero (From The True, selection, 1985-1989), Casa con ombrellone (House with an Umbrella, 2002) and Palindromo (Palindrome, 2012). Three witnesses of an author worshipped among its peers living and photographing the same places as Guidi, and with whom he shares a few topics and the methodological approach, declined in black and white and that directly refers to the major New West american exponents.

By Paola De Pietri, a selection from Questa Pianura (This Lowland, 2004-2016), a work quite representing an ‘archaeological’ quest: the discovery of the remains of a peasant civilisation in the lowland of the Po River which passing left abandoned and decaying colonic houses on the ground, and isolated trees, monuments of the land’s makeover, which interrogate, once again, about the multiplicity of “truth”.

Eventually, a selection of 15 photographs between 2006 and 2014 by Marcello Galvani. In his work, the phenomenological approach applies to a defined subject of investigation: the human nature. His works compose a mosaic of minimal human happenings, a succession of irrelevant occurrences perceived as if prosperous, which his intervention validates although does not equip with a meaning.

Thanks to ICCD, Rome