Giuliano Mammoli – Spiegare tutto ogni volta

Informazioni Evento

Luogo
STUDIO ARTE FUORI CENTRO
Via Ercole Bombelli 22, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dal martedì al sabato dalle 17,00 alle 20,00.

Vernissage
28/05/2016

ore 18

Artisti
Giuliano Mammoli
Curatori
Gaetano Salerno
Generi
arte contemporanea, personale

L’evento è il secondo appuntamento di Osservazione 2016 ciclo di cinque mostre in cui gli artisti dall’Associazione culturale Fuori Centro, tracciano i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle esperienze legate alla sperimentazione.

Comunicato stampa

Sabato 28 maggio 2016, alle ore 18,00 a Roma, presso lo Studio Arte Fuori Centro, via Ercole Bombelli 22, si inaugura la mostra Spiegare tutto ogni volta di Giuliano Mammoli, a cura di Gaetano Salerno.
L’esposizione rimarrà aperta fino all’11 giugno, secondo il seguente orario: dal martedì al sabato dalle 17,00 alle 20,00.

L’evento è il secondo appuntamento di Osservazione 2016 ciclo di cinque mostre in cui gli artisti dall’Associazione culturale Fuori Centro, tracciano i percorsi e gli obiettivi che si vanno elaborando nei multiformi ambiti delle esperienze legate alla sperimentazione.

Un gioco di tasselli modulari (serigrafie su metallo, terrecotte, ready-made) come distinti elementi alfabetici di un componimento letterario frammentato la cui ricomposizione e definizione ultima, ottenuta attraverso un percorso sommativo - contemporaneamente ludico e catartico - conduce a epiloghi illuminanti, per quanto combinatori e casuali. Con l’elegante rigore formale e la ricercata levità che ne caratterizzano l’intera produzione artistica, Giuliano Mammoli ci conduce entro i labirinti della comunicazione, riscrivendo lo spazio espositivo di frasi interrotte, immagini spezzate, segni grafici e grafemi incompiuti da decrittare e riutilizzare per ricostruire il flusso di verità assiomatiche massmediali, prodotte meccanicamente da una società frenetica e disattenta, delle quali è stato smarrito il senso. Un monito, evidentemente, a riconsiderare e porre rimedio alla superficialità di analisi, al pressapochismo, alla disattenzione che inficiano la capacità di osservare e leggere il mondo. Un paradosso comunicativo in cui la rinuncia a un senso immediato induce, oltre la confusione del cortocircuito narrativo, alla formazione di nuovi sistemi di scrittura logografici, all’esplorazione di nuovi pensieri, alla catalogazione di nuove prospettive visuali. I forti contrasti che sorreggono i linguaggi espressivi dell’artista mettono in scena un complesso apparato di ossimori in cui gli estremi – leggerezza/gravità, gioia/tragedia, inganno/disinganno – coesistono e s’intrecciano, per spingerci a introspettive riflessioni e valutazioni oltre l’articolata struttura enunciativa alla quale ogni opera concorre, per spiegarci tutto, ogni volta e semplificare le difficoltà testuali apparenti con la disarmante ed efficace purezza di un bambino (mutuando le parole del Piccolo Principe di Antoine de Saint-Exupéry) che vuole essere ascoltato e compreso dagli adulti.