Roberto Pietrosanti / Giovanni Lindo Ferretti – Non avere timore

Informazioni Evento

Luogo
CENTRO D'ARTE CONTEMPORANEA - CASTELLO DI RIVARA
Piazza Casimiro Sillano 2, Rivara, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

sabato e domenica 10.00 -13.00 | 14.00 – 19.00 o su appuntamento

Vernissage
29/05/2016

ore 11

Artisti
Roberto Pietrosanti, Giovanni Lindo Ferretti
Generi
arte contemporanea

Il Castello di Rivara Museo d’Arte Contemporanea presenta la mostra Non avere timore, nata da un’idea di Roberto Pietrosanti e cresciuta in un conversare con Giovanni Lindo Ferretti.

Comunicato stampa

Domenica 29 Maggio 2016 alle ore 11.00 il Castello di Rivara Museo d’Arte Contemporanea presenta la mostra Non avere timore, nata da un’idea di Roberto Pietrosanti e cresciuta in un conversare con Giovanni Lindo Ferretti.
A corredo dei nove mesi di lavoro, le immagini di Leonardo Aquilino colgono il colloquio muto di uomini e animali, il palpitare della natura: ritratti, azioni, relazioni, paesaggi.

“A fine anni ‘90 ho iniziato un ciclo di opere dedicate all’idea di “voce”, della quale cercavo di cogliere una sorta di anatomia.
La voce è un tema complesso da rappresentare visivamente. L’arte è più una silenziosa generatrice di dialoghi interiori.
Uno spolvero di Francis Bacon è stato per me un’illuminazione: nella traccia su tela per una delle sue figure urlanti c’era già tutto quello che volevo ottenere dai nuovi lavori in cantiere, una potenza misteriosa...
In precedenza mi avevano suggestionato altre opere: il movimento di torsione nel David di Bernini - si ha quasi l’impressione di “udire” lo sforzo muscolare in atto -, il movimento di ritrazione nel Ragazzo morso da un ramarro del Caravaggio, che genera un urlo smorzato, o il rantolo del potere nel Ritratto di Papa Innocenzo X di Velázquez…
La storia dell’arte in tal senso è ricca di fascinazioni, anche molto efficaci; pian piano sono risalito alle origini iconografiche della voce, giungendo a uno dei temi prediletti dell’arte di tutti i tempi: l’Annunciazione.”

È possibile una rappresentazione estranea all'immaginario che ha nutrito la cristianità negli ultimi due millenni? Siamo all'origine del mistero dell’Incarnazione, un attimo eterno, appena prima che l'Angelo pronunci: - non avere timore -
Cosa è il timore? Come figurarlo ai nostri occhi? Ecco comporsi l'idea di una iconostasi materica a separare gli spazi dell'esposizione.
Pietrosanti e Ferretti si sono interrogati su quell'attimo eterno in cui una voce cambia il destino dell’umanità: una sospensione, una brezza leggera. Niente sarà più come prima.
Tra i due è un viavai di "pizzini" - pubblicati nel libro d’arte in edizione limitata che accompagna la mostra -, foglietti scritti a mano, passati con sospetto e pudore, a dare senso al fare o a interpretare ciò che è in potenza e chiede di essere atto.
Ci vorranno nove mesi di lavoro per definirla e farne un’opera in cui bellezza e paura si fondono: arabeschi di armi che traforano lastre di acciaio sagomate come trittici trecenteschi.
Nel cuore dell’Appennino tosco-emiliano, a Cerreto d’Alpi, in una stanzetta di legno odorosa di resine e avvolta in spirali d’incenso come muta orazione - cella di un operoso monastero senza Abate a governarlo - decine di migliaia di capocchie di spilli vanno a comporre un segno vorticoso. Lucenti tracce di oreficerie granulari nate e morte con le mitologie dei popoli in cammino nelle steppe d'Asia, al seguito del sole, verso occidente. Opache mappe criptate per navigatori astrali di là da venire ma già allertati.
Nel retro delle tele, nascosti allo sguardo ma incombenti, interminabili sequenze acuminate, legioni di spilli, in attesa del soffio che, facendoli vibrare, li metta in risonanza. Un suono latente che possiede capacità di distruzione, per implosione. Un suono soave che si fa parola rassicurante: non avere timore.
Poi ciò che deve accadere, accade.

Inaugurazione alla presenza degli artisti.
È previsto un’intervento di Giovanni Lindo Ferretti.

Castello di Rivara
Museo d’Arte Contemporanea

presenta
il nuovo Bookshop
29.05.2016

Domenica 29 Maggio 2016 dalle ore 11:00 il Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivara presenta al pubblico il nuovo Bookshop, un nuovo spazio destinato all’editoria d’Arte, sito all’interno del complesso ottocentesco, dedicandone l’apertura all’ Editore Giampaolo Prearo, in virtù di una storica collaborazione.
L’iniziativa nasce a ricordo dell’esperienza dell’Ufficio del Libro, realizzato dalla Galleria LP220 Franz Paludetto di Via Mazzini nel 1976, accolta allora con grande consenso e che ospitò, tra le altre, la presentazione del volume Europa/America di Achille Bonito Oliva.
Il Castello di Rivara ripropone oggi un nuovo bookshop provvisto di una vasta selezione di cataloghi d’arte, monografie, saggi e riviste di settore nazionali e internazionali, con l’obiettivo di dedicare di volta in volta delle giornate della stagione espositiva 2016 a un editore d’arte differente.
Questo si affiancherà allo storico Centro di Documentazione del Castello di Rivara, aperto al pubblico su prenotazione, il cui patrimonio è composto da una biblioteca di circa 10.000 volumi tra cataloghi, libri e saggi, da un archivio fotografico in fase di digitalizzazione, da una videoteca e da materiale di archivio relativo alla scena dell’Arte Contemporanea internazionale degli ultimi quarant’anni e alle attività espositive di Franz Paludetto. Il Castello dispone inoltre di una sala dedicata al Caffè Letterario e dunque agli incontri con gli autori.

Il nuovo bookshop sarà presentato in occasione dell’inaugurazione della mostra Non avere timore di Roberto Pietrosanti e Giovanni Lindo Ferretti, con le immagini di Leonardo Aquilino.

La giornata del 29 Maggio vedrà inoltre la presentazione delle opere Anima di Alessandro Giorgi, Senza Titolo Z499 (Un quadro nero) di Tino Stefanoni e Casbah di Aldo Mondino, facenti parti della sezione della stagione espositiva 2016 dal titolo “Vacanze a Rivara”, che settimanalmente propone singole opere di artisti differenti al fianco delle grandi mostre temporanee come UTOPIA&BEYOND, mostra collettiva di artisti cinesi visitabile fino al 18 giugno 2016. Quest’ultima, inaugurata il 24 Aprile, presenta le opere di 15 artisti tra loro molto differenti, con il fine di illustrare i risultati delle ricerche delle nuove generazioni per fornire al pubblico delle prospettive artistiche e dei punti di vista unici sul panorama della Cina contemporanea.