Moving Tales – Racconti in movimento

Informazioni Evento

Luogo
COMPLESSO MONUMENTALE DI SAN FRANCESCO
via Santa Maria , Cuneo, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

lunedì: giorno di chiusura
martedì-sabato: 15.30-18.30
domenica e festivi: 15.30-18.30

Orari di prenotazioni per scuole e gruppi:
martedì - venerdì: 9.00 - 13.00 e 14.30 – 18-30
sabato: 9.00 - 12.30 e 15.30 - 18.30

Vernissage
23/06/2016

ore 18 su invito

Biglietti

ingresso libero

Artisti
Bill Viola, Mircea Cantor, Douglas Gordon, William Kentridge, Jonathan Horowitz, Marina Abramovic, Ion Grigorescu, Regina José Galindo, Rosemarie Trockel, Candice Breitz, Adrian Paci, Victor Alimpiev
Curatori
Eva Brioschi
Uffici stampa
PAOLA C. MANFREDI STUDIO
Generi
collettiva, video

L’esposizione raccoglie una selezione di film d’artista curata da Eva Brioschi, appositamente concepita per il Complesso Monumentale di San Francesco, nel cuore della città di Cuneo.

Comunicato stampa

La Collezione La Gaia, nata negli anni ‘70 dalla passione per l’arte di Bruna e Matteo Viglietta, presenta da venerdì 24 giugno a domenica 28 agosto la mostra “Moving Tales – Racconti in movimento. Opere video dalla Collezione La Gaia”.

L’esposizione raccoglie una selezione di film d’artista curata da Eva Brioschi, appositamente concepita per il Complesso Monumentale di San Francesco, nel cuore della città di Cuneo.

La collettiva occupa interamente gli spazi della Chiesa sconsacrata di San Francesco e illustra, attraverso il lavoro di 30 artisti italiani e stranieri di diverse generazioni e provenienti da differenti aree geografiche, la molteplicità di utilizzo del video come strumento narrativo per immagini.
Saranno presentati lavori realizzati da: Marina Abramovic, Bas Jan Ader, Victor Alimpiev, Pierre Bismuth, Candice Breitz, Mircea Cantor, Chen Chieh-jen, Rä Di Martino, Valie Export, Regina José Galindo, Ugo Giletta, Douglas Gordon, Ion Grigorescu, Gary Hill, María Teresa Hincapié, Jonathan Horowitz, Alfredo Jaar, Joan Jonas, William E. Jones, William Kentridge, Anna Maria Maiolino, Ana Mendieta, Marzia Migliora, Adrian Paci, Ene-Liis Semper, Santiago Sierra, Rosemarie Trockel, Bill Viola, Ryszard Wasko, Jordan Wolfson.

L’idea della mostra si ispira a due precise suggestioni che insieme hanno orientato la scelta delle opere e il loro particolare allestimento.
“The movie is the novel and art is poetry. Not a lot of people appreciate poetry, and it is the same with art” è una citazione del video maker e regista inglese Steve McQueen, che identifica la video-arte con la poesia, rispetto al cinema paragonato al romanzo. Molti apprezzano la narrazione filmica, mentre sono meno coloro che comprendono a pieno la video-arte, proprio come avviene per romanzo e poesia.
Questa selezione di opere vuole cercare di catturare l’attenzione anche di coloro che normalmente sono più scettici rispetto al video come forma d’arte della contemporaneità.
“For sale. Baby shoes. Never worn”, il racconto più breve della storia della letteratura. Erroneamente (pare) attribuito a Ernest Hemingway, che si dice abbia scommesso con alcuni amici di poter costruire una narrazione con il minimo dispendio di parole, per raccontare in estrema sintesi un dramma.
Nello stesso modo, a nostro avviso, un’opera video può funzionare come racconto sintetico per immagini.

Il progetto espositivo utilizza un allestimento distribuito lungo la grande navata centrale, le due navate e le 7 cappelle laterali, in un percorso che identifica il video come racconto in differenti declinazioni, tra proiezioni, installazioni e postazioni di visione dedicate, per permetterne la fruizione il più possibile diretta. Lo spazio prospiciente il portale maggiore diviene quinta scenica della mostra e incornicia la video installazione “The soul of Tammi Terrell” di Jonathan Horowitz. L’altare maggiore è la collocazione perfetta per l’opera “Babel Series” di Candice Breitz.
Immagine, movimento, tempo, suono, insieme contribuiscono alla descrizione di una storia che spesso si può condensare in pochissimi frames, ma può anche divenire un racconto circolare, senza soluzione di continuità, grazie all’utilizzo del loop.
Grazie a questa forma di narrazione artistica, lo spettatore subisce una fascinazione sensoriale quasi totale: osserva, partecipa e spesso viene chiamato in causa come elemento esterno per completare l’opera, bisognosa di un punto di vista terzo, capace di decifrare, accogliere o respingere tesi e stimoli dell’autore.

La mostra è accompagnata da un catalogo con testi critici a cura di Eva Brioschi e Lorand Hegyi e da una raccolta di schede esplicative delle opere realizzate dalla curatrice e da Manuela Galliano.

Elenco degli artisti e delle opere

Marina Abramovic, Stromboli, 2002
Bas Jan Ader, I’m too sad to tell you, 1971
Victor Alimpiev, Wetterleuchten [Summer Lightning], 2004
Pierre Bismuth, Following the Right Hand of Sigmund Freud (in conversation with Emanuel Loewy), 2009
Candice Breitz, Babel Series, 1999
Mircea Cantor, Vertical Attempt, 2009
Chen Chieh-jen, Factory, 2003
Rä Di Martino, Between, 2001
Valie Export, Body Tape, 1970
Regina José Galindo, Quien puede borrar las huellas?, 2003
Ugo Giletta, Tracce, 2000
Douglas Gordon, Scratch Hither, 2001
Ion Grigorescu, Boxing, 1977
Gary Hill, Up against down, 2008
María Teresa Hincapié, Vitrina 1989
Jonathan Horowitz, The Soul of Tammi Terrell, 2001
Alfredo Jaar, Opus 1981/ Andante desesperato, 1981
Joan Jonas, My new theatre III: In the Shadows a Shadow, 1999
William E. Jones, Aggressive Child, 2010
William Kentridge, Zeno Writing, 2002
Anna Maria Maiolino, Ad Hoc (For This Case), 1982/2000
Ana Mendieta, Untitled (Ocean Bird Wash Up), 1974
Marzia Migliora, Ad occhi aperti, 2001
Adrian Paci, Turn on, 2004
Ene-Liis Semper, Oasis, 1999
Santiago Sierra, El pasillo de la casa del pueblo, 2005
Rosemarie Trockel, Continental Divide, 1994
Bill Viola, Remembrance, 2002
Ryszard Wasko, 30 sound situations, 1975
Jordan Wolfson, Infinite Melancholy, 2003

Complesso Monumentale di San Francesco

Il Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo comprende l’ex convento e l’omonima Chiesa sconsacrata. Monumento nazionale e rara testimonianza architettonica di epoca medievale, oggi è un polo espositivo e di produzione culturale.
La ex Chiesa, il cui nucleo originario data alla fine del XIII secolo, ha conosciuto un periodo di grande sviluppo nel XV secolo. Da dicembre 2011, a seguito di un restauro iniziato nel 2009 per volere del Comune di Cuneo e interamente finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, il complesso è tornato a essere cuore pulsante del centro storico e della vita culturale cittadina e oggi accoglie numerose esposizioni temporanee ed eventi.
Dal 1980 l’ex convento del Complesso ospita invece il Museo Civico, che documenta la storia del territorio cuneese attraverso l’esposizione di reperti, documenti materiali, opere d’arte che spaziano dalla Preistoria all’età contemporanea.

La Collezione La Gaia

La Collezione La Gaia nasce negli anni ‘70 dalla passione per l’arte di Bruna e Matteo Viglietta. In punta di piedi e con tanta voglia di conoscere cominciano a girare per gallerie, fiere, mostre in Italia e all’estero, non disdegnando le biblioteche dei musei quando il desiderio di approfondire non trova risposta sufficiente nei luoghi di esposizione.
Partendo dall’arte moderna passo dopo passo si avvicinano all’arte contemporanea imparando a capirla ed apprezzarla, fino a farne l’oggetto esclusivo della loro ricerca.
Attualmente la Collezione La Gaia conta più di 2000 opere, con un nucleo che fa riferimento all’arte dai primi del ‘900 agli anni ’50, per proseguire con un più cospicuo gruppo di lavori dagli anni ’60 fino ai nostri giorni.
Opere raccolte senza un criterio o un ordine prestabilito, senza privilegiare una corrente artistica, un approccio creativo, un medium espressivo o una generazione, ma seguendo soltanto il gusto personale. Il filo conduttore, se esiste, è il coraggio, quello messo nel credere in opere di cui solo il futuro potrà dare conferma e quello insito nei numerosi lavori capaci di trattare tematiche difficili, di mettere in crisi certezze e consuetudini del nostro tempo.
Per ospitare il frutto di questo percorso appassionato nasce uno spazio espositivo nelle colline di Busca. Una casa dell’arte che testimonia questo viaggio ancora in corso, con le sue scoperte e i suoi avvistamenti, un luogo di incontro e confronto con altri amanti dell’arte contemporanea, dove ogni anno passano scolaresche, studiosi, artisti, curatori, patrons e direttori dei grandi musei internazionali e delle più importanti manifestazioni artistiche presenti nei cinque continenti.