L’Appia ritrovata
La mostra fotografica, documentaria e multimediale dal titolo “L’Appia ritrovata. In cammino da Roma a Brindisi” sancisce la riscoperta e la restituzione al Paese dell’intero percorso della prima grande via europea, da Roma a Brindisi, percorsa a piedi nell’estate 2015, a 2327 anni dall’inizio della sua costruzione da Paolo Rumiz, Riccardo Carnovalini, Alessandro Scillitani e Irene Zambon.
Comunicato stampa
L'APPIA RITROVATA. IN CAMMINO DA ROMA A BRINDISI
di Paolo Rumiz e compagni
MOSTRA FOTOGRAFICA DOCUMENTARIA MULTIMEDIALE
AuditoriumExpo- Auditorium Parco della Musica
Viale Pietro de Coubertin - 00196 Roma
Inaugurazione : giovedì 9 giugno 2016, ore 18.00
In concomitanza con l’edizione romana de La Repubblica delle Idee.
Nell’occasione sarà presentato al pubblico anche il libro “Appia” di Paolo Rumiz edito da Giangiacomo Feltrinelli Editore e sarà disponibile il DVD in versione cinematografica di Alessandro Scillitani “Il Cammino dell'Appia Antica” prodotto da Artemide Film
La mostra resterà aperta fino al 18 settembre 2016, tutti i giorni dalle 12.30 alle 20.30 (ad eccezione del periodo di chiusura estiva dell’Auditorium dal 1 al 28 agosto)
La mostra fotografica, documentaria e multimediale dal titolo “L’Appia ritrovata. In cammino da Roma a Brindisi” sancisce la riscoperta e la restituzione al Paese dell'intero percorso della prima grande via europea, da Roma a Brindisi, percorsa a piedi nell'estate 2015, a 2327 anni dall'inizio della sua costruzione da Paolo Rumiz, Riccardo Carnovalini, Alessandro Scillitani e Irene Zambon. Il loro itinerario - conclusosi il 13 giugno 2015 dopo 611 chilometri, 29 giorni di cammino e circa un milione di passi - ha consentito di tracciare finalmente il percorso integrale della madre di tutte le vie, dimenticata in secoli di dilapidazione, incuria e ignoranza. L’Appia.
Ora sono essi stessi a raccontare un’avventura che potremmo definire magnifica e terribile, terrena e visionaria, vissuta attraverso meraviglie ma anche devastazioni, sbattendo talvolta il naso contro l’indifferenza di un Paese cinico e prono ai poteri forti, ma capace di grandi slanci ospitali e di straordinari atti di resistenza “partigiana” contro lo sfacelo.
Essi si augurano che un esercito di viaggiatori venga a prendere in mano il filo d’Arianna steso sulla mappa dello Stivale. È compito di ciascuno di noi, come cittadini, restituire alla Res Publica questo bene scandalosamente abbandonato, ma ancora capace - dopo ventitré secoli - di riconnettere il Sud al resto del Paese e di indicare all’Italia il suo ruolo mediterraneo. Appia è anche un marchio, un “brand” di formidabile richiamo internazionale. Un portale di meraviglie nascoste decisamente più vario e di gran lunga più antico del Cammino di Santiago.
La mostra ci accompagna sui Colli Albani, sotto i Monti Lepini con le fortezze preromane sugli strapiombi, lungo i boscosi Ausoni che hanno dato all'Italia il nome antico e ai piedi dei cavernosi Aurunci dalle spettacolari fioriture a picco sul mare. Ci guida nella Campania Felix, sui monti del Lupo e del Picchio e gli altri della costellazione sannitica, nell'Italia dimenticata degli Osci, degli Enotri e degli Japigi fino all'Apulia della grande sete. In questo itinerario, Paolo Rumiz e compagni non sono stati soli, ma hanno avuto altri compagni d'avventura, da citare in ordine di chilometri percorsi:Marco Ciriello, Sandra Lo Pilato, Michaela Molinari, Mari Moratti, Barsanofio Chiedi, Settimo Cecconi, Giulio e Giuseppe Cederna, Giovanni Iudicone, Franco Perrozzi, Cataldo Popolla, Andrea Goltara e Giuseppe Dodaro,con la partecipazione straordinaria di Vinicio Capossela.
I quattro camminatori hanno voluto svolgere il viaggio sui muri della mostra come un rotolo di pergamena, capace di farci avanzare nel tempo e nello spazio allo stesso modo dei soldati di pietra sulla colonna traiana. Non si tratta dunque di un portale per lettori frettolosi, ma di un atto fisico di attraversamento, dove l'Incipit, più che libro, è corridoio, vestibolo d'ingresso, varco semibuio che porta a una caverna rilucente di tesori.
La mostra consente di rivivere questa affascinante riscoperta attraverso le fotografie di Riccardo Carnovalini integrate da un reportage di Antonio Politano e da istantanee estratte dai filmati “on the road” di Alessandro Scillitani. Nel percorso espositivo, curato da Irene Zambon con testi e didascalie di Paolo Rumiz, anche alcune immagini dei viaggi di Luigi Ottani sui confini dei migranti e dei sopralluoghi di Sante Cutecchia sulla Regina Viarum, oltre ai filmati di Alessandro Scillitani e le musiche e le installazioni audio di Alfredo Lacosegliaz. Completano il percorso un apparato cartografico curato da Riccardo Carnovalini e Cesare Tarabocchia e il materiale documentario conservato negli Archivi della Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l'Area Archeologica di Roma - Capo di Bovee della Società Geografica Italiana, come fotografie, cartoline d’epoca, mappe antiche e moderne.
Eventi connessi : nell’ambito della mostra si tiene il Laboratorio di Scrittura e Fotografia in Viaggio a cura di Antonio Politano, fotografo e giornalista, direttore artistico del Festival della Letteratura di Viaggio (17 giugno 2016 dalle 18.00 alle 21.00 presso AuditoriumExpo e 18 giugno 2016 dalle 09.00 alle 13.00 sulla Via Appia); il film di Alessandro Scillitani “Il Cammino dell'Appia Antica”, disponibile anche in versione sottotitolata in inglese, è presentato in anteprima nazionale l'11 giugno 2016 alle ore 21.00, nell'ambito de La Repubblica delle Idee (ulteriori proiezionisono previste successivamente presso lo spazio AuditoriumExpo).