Olivier Roller – Immagine di Potere
Prima retrospettiva in Italia di Olivier Roller, a cura di Guillaume Maitre e Paulo Pérez Mouriz e patrocinata dall’Ambasciata di Francia in Italia.
Comunicato stampa
Il Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps, da mercoledì 15 giugno a domenica 17 luglio, ospita la mostra Immagine di Potere, prima retrospettiva in Italia di Olivier Roller, a cura di Guillaume Maitre e Paulo Pérez Mouriz e patrocinata dall’Ambasciata di Francia in Italia.
L’esposizione si compone di 18 fotografie di Olivier Roller (Francia, 1971) di cui 6 realizzate partendo dalle sculture esposte in Palazzo Altemps e le rimanenti dalle più importanti collezioni museali europee, inserite nelle sale in modo da creare un dialogo con la collezione permanente del museo. Sottolineando un vero e proprio trait d’union tra arte antica e fotografia contemporanea, l’artista, grazie anche alla capacità di far risaltare il lato umano dei soggetti ritratti, dedotto dalla fisiognomica del volto, ce li presenta quasi alla maniera di Svetonio che raggiunse il medesimo risultato avvalendosi, però, della scrittura.
“Non cerco una luce che illumini ma che vesta, come se uscisse dalla pelle della persona piuttosto che posarsi su di lei”, questo l’intento degli scatti di Olivier Roller, la cui produzione balza agli occhi per l’estremo realismo e la crudità del suo obiettivo. Nato come ritrattista di personaggi di spicco del mondo della politica e dell’alta finanza, della moda e del cinema, ha poi dirottato il suo interesse verso la scultura romana di epoca imperiale, indagata attraverso un sapiente utilizzo di luci ed ombre. “Fare un ritratto -sostiene Roller- è come dare l’assedio a una fortezza e infine conquistarla.”
Le opere, nate dalla sua particolare sensibilità, costituiscono, in tal modo, un’analisi visiva dell’evoluzione dell’ immagine del potere, sviluppata senza soluzione di continuità, attraverso i secoli. Dalle sue foto emerge così, ieri come oggi, il lato più intimo dell’uomo di potere, coi propri dubbi, la propria fragilità e i timori tipici dell’umanità di ogni tempo…
La mostra è realizzata dalla galleria Spazio Nuovo.
Si ringraziano il Soprintendente, Architetto Francesco Prosperetti (Soprintendenza Speciale per il Colosseo e l’Area archeologica centrale di Roma) e la Direttrice del Museo, Alessandra Capodiferro, per aver accolto il progetto. Per il Museo il progetto è coordinato da Daniele Fortuna.
Per la stampa, l’esposizione sarà visitabile in anteprima mercoledì 15 giugno dalle 11 alle 13, in presenza dell’artista, i curatori della mostra e i curatori del Museo.
Olivier Roller
Olivier Roller (Francia, 1971) vive e lavora a Parigi. Invitato dal Louvre a fotografare le sculture più prestigiose della Roma antica, ha creato un modo nuovo e dal taglio decisamente contemporaneo di rivelarne l’importanza. La sua ricerca ha fatto sì che gli si aprissero le porte dei più importanti musei del mondo quali il Musée du Louvre, i Musei Capitolini – Centrale Montemartini, il Museo Archeologico di Napoli, il Museo Arquelógico de Sevilla ed ora il Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps. Divenuto ben presto uno dei fotografi più apprezzati del sofisticato contesto parigino, le sue opere arricchiscono svariate collezioni private e fanno parte delle collezioni permanenti del Museo d’Arte Contemporaneo della Ville de Lyon e della Maison Européenne de la Photographie.
Museo Nazionale Romano in Palazzo Altemps
Il palazzo, situato tra piazza Navona e il Tevere, occupa la parte settentrionale della zona che in età romana era denominata Campo Marzio e si trovava in prossimità del circo agonale di Domiziano. L’aspetto attuale del palazzo (che ha inglobato edifici preesistenti) e la sua denominazione si devono alla committenza del cardinale austriaco Marco Sittico Altemps che lo comprò nel 1568 e il cui stemma, raffigurante uno stambecco sormontato dalla berreta cardinalizia, ricorre con frequenza nelle decorazioni architettoniche. L’edificio, adibito alle destinazioni più svariate, tra cui quella di sede diplomatica, viene acquistato dal Ministero per i beni Culturali nel 1982 e, dopo un rigoroso ed accurato restauro, espone al pubblico le collezioni archeologiche, formate da reperti greci e romani, raccolte dalle più note famiglie romane tra Cinque e Seicento. Il nucleo più corposo è costituito dalla Collezione Boncompagni Ludovisi affiancata dalle collezioni Mattei, Del Drago, Pallavicini Rospigliosi e Altemps. Le sculture in esse contenute sono, per la maggior parte, provenienti da scavi locali in quanto, in antico, fungevano da ornamento degli “horti”, ovvero i famosi giardini utilizzati dai ricchi proprietari romani anche come luogo di meditazione. Degne di nota sono poi la sezione egizia che raggruppa testimonianze dei culti orientali introdotti a Roma e la nutrita collezione di Evan Gorga formatasi in epoca più recente con acquisizioni dal mercato antiquario.