Qualsiasità
Presso lo storico Palazzo Malaspina di Ascoli Piceno apre al pubblico la mostra Qualsiasità curata da Alessandro Dandini de Sylva e prima esposizione della Fondazione Malaspina, nuova piattaforma sperimentale per la ricerca sulla fotografia contemporanea.
Comunicato stampa
Venerdì 24 giugno 2016 presso lo storico Palazzo Malaspina di Ascoli Piceno apre al pubblico la mostra Qualsiasità curata da Alessandro Dandini de Sylva e prima esposizione della Fondazione Malaspina, nuova piattaforma sperimentale per la ricerca sulla fotografia contemporanea.
La Fondazione Malaspina ha scelto di inaugurare la sua attività culturale con un progetto espositivo in due capitoli dedicato alla ricerca fotografica di Guido Guidi e a una nuova generazione di artisti testimoni della sua particolare attitudine all’esplorazione del paesaggio.
Il primo capitolo, Qualsiasità, mette a confronto diverse indagini compiute sul territorio della Romagna dal 1984 a oggi, attraverso lo sguardo di sette fotografi – Cesare Ballardini, Cesare Fabbri, Jonathan Frantini, Marcello Galvani, Guido Guidi, Francesco Neri e Luca Nostri – che con più di ottanta fotografie raccontano la provincia italiana tra Cesena e Ravenna passando per Faenza, Fusignano, Lugo e Massa Lombarda.
Il titolo scelto per questa prima mostra è liberamente ispirato a una citazione di Cesare Zavattini, figura poliedrica e voce del Neorealismo italiano. La “qualsiasità” dello sguardo - spiega il curatore della mostra Alessandro Dandini de Sylva - si traduce in una fotografia del quotidiano, attenta agli aspetti minori del territorio e rivolta al paesaggio immediatamente vicino, vissuto come luogo primo dell’osservazione. Le fotografie in mostra, in virtù del loro stile documentario, forniscono una descrizione non retorica di luoghi considerati marginali dall’iconografia ufficiale. Una geografia italiana che anche a distanza di pochi anni assume già un inestimabile valore storico a fronte delle rapidissime trasformazioni subite dal paesaggio.
Il secondo capitolo del progetto della Fondazione Malaspina è la mostra Per una fenomenologia dei paesaggi ordinari delle Marche che inaugurerà a novembre e illustrerà il risultato di una recente campagna fotografica realizzata da Guido Guidi insieme a Mariano Andreani, Andrea Pertoldeo e Luisa Siotto per monitorare le trasformazioni in corso nel territorio delle Marche.
Obiettivo della Fondazione Malaspina (presieduta dalla Marchesa Laura Federica Peslauser Malaspina e diretta da Alessandro Dandini de Sylva) è di promuovere la fotografia contemporanea e contribuire allo sviluppo culturale della Regione in ambito nazionale e internazionale, spiega il vice-presidente Carlo Luigi Fontana Giusti.
Tra le altre attività della Fondazione sono in programma residenze d’artista, incontri, pubblicazioni e la creazione di una collezione permanente e di una biblioteca di fotografia aperta al pubblico.
La nuova Fondazione permetterà altresì di riaprire al pubblico gli spazi di Palazzo Malaspina, Dimora Storica Italiana della seconda metà del Cinquecento e sede regionale del FAI, tra i più importanti palazzi privati della Città.
La mostra è stata realizzata anche grazie al supporto dell’ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione).