Sadamasa Motonaga – The energy of infancy
Mostra personale di Sadamasa Motonaga, artista giapponese tra i principali protagonisti del Gruppo Gutai.
Comunicato stampa
La Repetto Gallery di Londra è lieta di annunciare l’apertura del nuovo spazio espositivo con una mostra personale dedicata all’artista giapponese Sadamasa Motonaga. In mostra circa 40 opere tra cui acrilici su tela, opere su carta e sculture realizzate tra il 1966 e il 2009. Tutti i lavori saranno illustrati nel catalogo della mostra e accompagnati da un testo di Paolo Repetto e un intervento di Takesada Matsutani.
Tra i maggiori protagonisti del festoso e irrequieto gruppo Gutai, Sadamasa Motonaga (Mie 1922- Kobe 2011) è sempre stato pervaso dalla magia dell’infanzia. Come tutti i componenti di quel famoso gruppo, ha sempre cercato cose nuove, forme inedite, libere e allegre sperimentazioni. Quando nel 1966 Motonaga arrivò a New York, sostenuto da Martha Jackson, riprese a dipingere in maniera «tradizionale», scoprendo i colori ad acrilico e l’aerografo. Così tornò a concepire delle forme: le forme che vengono prima dei colori: le forme che sanno contenere il rosso ed il verde, i suoi toni preferiti. Sempre decisiva l’energia dell’infanzia, in variegate sagome pittoriche in cui l’organico si trasforma in minerale ed il minerale si scioglie nel vegetale; sempre centrale un’estrema fantasia, in cui la visione della metamorfosi si fissa in forme e presenze reali ed impossibili. In una vasta e rutilante giostra di segni, colori, personaggi, immagini; dove antiche memorie di pittura informale in cromatiche colature, dialogano con forme geometrizzanti. Un’ininterrotta metamorfosi, tra vivide fosforescenze e timbriche colate; un fitto scambio tra forme probabili e impossibili; un intimo dialogo tra il sogno e la geometria, l’inconscio e la definizione, il gioco e la ragione. Poiché «L’universo non smette un istante di cambiare e noi lo viviamo. La trasformazione non è altro che rinnovamento, quindi è solo naturale dover cercare di creare nuovi fenomeni e scoprirli con stupore.» (Motonaga)
Testo di Paolo Repetto