Palmiro Meacci: una stagione con il Maestro

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO PIETRO ANNIGONI - VILLA BARDINI
Costa San Giorgio 2, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Orario 10/19 (ultimo ingresso ore 18) da martedì a domenica. lunedì chiuso. Biglietto intero 8 (comprende anche la visita al giardino)

Vernissage
07/07/2016

no

Biglietti

ridotto 6 e ridotto 4 speciale scuole tutti comprendono la visita al Museo Annigoni, al Museo Capucci e alle mostre temporanee in corso.

Generi
arte moderna

Un gruppo di 40 opere di Annigoni appartenute a Palmiro Meacci (1928-2014) nella mostra Palmiro Meacci: una stagione con il Maestro. La collezione privata del segretario di Annigoni.

Comunicato stampa

Il Museo Pietro Annigoni di Villa Bardini a Firenze (Costa San Giorgio 2 – Tel. 055 20066206) si rinnova ospitando, da domani e per un anno, un gruppo di 40 opere di Annigoni appartenute a Palmiro Meacci (1928-2014) nella mostra Palmiro Meacci: una stagione con il Maestro. La collezione privata del segretario di Annigoni promossa dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con la Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron.

Meacci fu il segretario personale del pittore per quasi vent’anni, dal 1969 alla morte del Maestro avvenuta nel 1988. Di umili origini, era tuttavia dotato di notevoli capacità gestionali e imprenditoriali contribuendo notevolmente ad amplificare la fama del pittore e il suo giro di collezionisti in ogni parte del mondo. Il rapporto di contiguità con l’artista aveva favorito il costituirsi di un fondo di opere presso il suo segretario, in parte acquistate e in parte frutto di donazioni dello stesso Annigoni che, in questa maniera, voleva manifestare la propria riconoscenza per l’operato del suo principale collaboratore.

Tale raccolta è costituita da una cinquantina tra dipinti, disegni, incisioni e sanguigne, oltre ad una scultura e ad un piccolo affresco su embrice. La sua singolarità è rappresentata dall’essere esemplificativa dell’intero percorso creativo di Annigoni, dai primordi negli anni ’30 alle ultime vedute estemporanee eseguite nel 1988 poco prima della morte. Il visitatore ha dunque la condizione privilegiata di saggiare l’evoluzione artistica e stilistica del Maestro che, contrariamente ad altri colleghi suoi contemporanei più o meno famosi, rimane tuttavia sempre coerente con se stesso e sostanzialmente fedele al genere figurativo anche se, specie nell’ultima parte della carriera, appare più mosso e meno formale, soprattutto nella realizzazione di paesaggi ‘en plein air’. La presenza a Villa Bardini della Collezione, resa possibile grazie alla disponibilità degli eredi Meacci, ai quali va la gratitudine dell’Ente Cassa, permette un utile confronto anche con le altre opere già in dotazione al Museo consentendo di approfondire la conoscenza di Annigoni nella sua multiforme attività di paesaggista, disegnatore e di geniale artefice di composizioni sacre e profane.

Da oggi è entrata a far parte della Collezione d’Arte dell’Ente Cassa, in maniera ufficiale, anche il grande ritratto della nobildonna Stefania von Kories. La tela fu eseguita a Firenze da Annigoni tra il 1958 ed il 1959 e, dopo aver accompagnato in giro per il mondo la baronessa, ha trovato ora, grazie alla donazione dei Lei stessa voluta, la definitiva collocazione nel Museo Annigoni di Villa Bardini. L’ imponente dipinto raffigura la nobildonna inglese di origine tedesca nota in gioventù alle cronache mondane per l’avvenenza e gli straordinari gioielli che indossava. Nata negli Stati Uniti nel 1938 e scomparsa nel 2013, la von Kories risiedeva abitualmente a Londra dove si era particolarmente distinta per il suo impegno civile e di filantropia a favore dei più sfortunati. Il maestro fu molto colpito da questa personalità vulcanica e di radiante bellezza al punto da farle un ritratto a figura intera di notevoli dimensioni (3 metri per 2), derogando ai suoi abituali standard.