Umberto Vittorini nelle collezioni private
Tradizione e modernità nella pittura di un maestro del Novecento.
Comunicato stampa
Paesaggi toscani e lombardi del Novecento ancora tutti da scoprire, intrisi di poesia, luce, colore. Dal 16 luglio al 27 agosto la Fondazione Ricci Onlus organizza nella propria sede a Barga, a cura della presidente Cristiana Ricci, la mostra a ingresso libero dedicata alle opere di Umberto Vittorini, artista barghigiano scomparso trentasette anni fa.
Vittorini trasse ispirazione dal particolare clima culturale della Valle del Serchio e, dopo l'iniziale attenzione verso la pittura macchiaiola e la sintesi cezanniana, raggiunse una personale cifra pittorica. La mostra si inserisce nel filone di studi, approfondimenti ed esposizioni che la Fondazione Ricci dedica da anni agli artisti legati alla Valle del Serchio (tra questi Pascoli, Magri, Balduini, Santini, Maccari, Meschi) che abbiano lasciato un segno nella memoria e nella storia del territorio.
Grazie al patrocinio del Comune di Barga e al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, saranno esposte oltre 80 opere provenienti da archivi privati, la maggior parte delle quali inedite e quindi sconosciute a pubblico e critica.
Opere, quelle di Vittorini, che segnano la sua lunga attività di artista raccontando luoghi e personaggi, ma anche le tragiche esperienze vissute in prima persona nell’arco del XX secolo, incrociando con la sua esistenza entrambe le guerre mondiali, la prima delle quali combattuta a fianco del collega e amico Lorenzo Viani.
Umberto Vittorini. Nato a Barga nel 1890 e dotato di una straordinaria sensibilità espressiva, l’artista fu influenzato inizialmente dalla pittura dei macchiaioli, volgendosi in seguito verso un’interpretazione del paesaggio di impronta neo-cezanniana. La poetica di Giovanni Pascoli esercitò una profonda ascendente sulla sua ispirazione (lo si vede in particolare nei paesaggi di Barga) e, come scrive Gioela Massagli nel testo che accompagna l’esposizione favorì lo sviluppo, di “una raffinata civiltà artistica, in cui i nomi di Alberto Magri, Adolfo Balduini, Bruno Cordati, Giovan Battista Santini costituiscono un ideale Pantheon”. Si stabilì giovanissimo a Pisa dove fu allievo di Eduardo Gordigiani.
Vittorini si trasferì in seguito definitivamente a Milano dove ottenne la cattedra di pittura all’Accademia delle Belle Arti. Durante la sua carriera partecipò a numerosissime esposizioni nazionali e internazionali ottenendo numerosi premi e riconoscimenti.