Giuseppe Rivieri / Carmo – Bocconi d’Arte

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MUSSIARTE
Via Nardini 14 , Casale Marittimo , Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

dalle 18 alle 24

Vernissage
20/07/2016

ore 19

Artisti
Giuseppe Rivieri, Carmo
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Alla Galleria MussiArte, presso Fattoria Gioiosa, a Casale Marittimo, sarà allestita la mostra Bocconi d’Arte, Olii e Disegni di Giuseppe Rivieri e Carmo.

Comunicato stampa

Festival del pensare: Pensare serve ancora?
II EDIZIONE
Cucinare con le mani della mente

BOCCONI D’ARTE
Olii e Disegni
di Giuseppe Rivieri e Carmo
Inaugurazione: mercoledì 20 luglio alle ore 19.00

dal 20 al 30 luglio, orario di apertura: dalle 18 alle 24
Galleria MussiArte, presso Fattoria Gioiosa, Via Nardini 14, Casale Marittimo (Pi).

Presentazione a cura di
Marco Francesconi e Goriano Rugi
Suggestioni food a cura dello chef Luciano Zazzeri

All’interno del calendario degli eventi della seconda edizione del Festival del pensare: Pensare serve ancora? dal titolo Cucinare con le mani della mente in programma dal 20 al 23 luglio nei comuni di Casale Marittimo, Guardistallo e Montescudaio in provincia di Pisa, alla Galleria MussiArte, presso Fattoria Gioiosa, a Casale Marittimo, dal 20 al 30 luglio sarà allestita la mostra Bocconi d’Arte, Olii e Disegni di Giuseppe Rivieri e Carmo.

La vernice, con inizio alle ore 19, sarà aperta da uno degli organizzatori dell’evento, lo psicoanalista Marco Francesconi, con la presentazione del Festival e dei lavori esposti; accanto a lui, un altro psicoanalista, Goriano Rugi, che nei suoi scritti si è occupato di alcuni grandi artisti, in particolare di Munch e di Francis Bacon, che entrerà più nello specifico delle caratteristiche emotive della mostra d’arte.

Inoltre, ad arricchire un piatto già goloso, lo Chef stellato Luciano Zazzeri, patron del ristorante di Marina di Bibbona (LI) La Pineta (una stella Michelin) che preparerà per l’occasione due “finger food” tratti da antiche ricette descritte nel suo libro Taste Archaelogy (Pacini editore): “Cicer aretinum” (ceci fritti) e “Ova Sphongia ex Lacte” (frittata al latte). I finger food saranno accompagnati dai Vini dell’azienda agricola Pagani de Marchi, la cui titolare è fra gli ideatori e organizzatori del Festival “Pensare serve ancora?”

Due stili e due approcci all’immagine apparentemente antitetici. In realtà, però, a soffermarsi un attimo e a ben vedere, due modi di accostarsi all’oggetto che hanno molto in comune: il colore è in entrambi caldo, pastoso; l’atmosfera è vibrante; la luce dà anima alla cosa - mela, pagnotta, brocca - che diviene viva di vita propria. Nelle opere di entrambi, l’atmosfera è seicentesca, fiamminga, rinascimentale e la sicurezza tecnica è ‘antica’, superba. Le opere di entrambi raccolgono l’invito del Festival del pensare: Pensare serve ancora? e rispondono ‘sì, pensare serve sempre’, e tratteggiano il sapore del pensiero offrendo bocconi di un’arte che pensa. Giuseppe Rivieri e Carmo credono nell’opportunità di raccogliere le insostenibili leggerezze e grevità della natura e, di conseguenza, della vita. É, quella di entrambi, un’indagine realista, senza compromessi, che in Carmo si interroga poi esplicitamente e senza mezzi termini sulle sorgenti della fame, dell’avidità, del bisogno. Due autori impegnati a esplorare la bellezza del pensare, il tragico e il magico della vita quotidiana, la realtà del vero, dove il vero può essere anche, a tratti, l’orrore. É in ognuna delle opere indagato un tema biblico per eccellenza, quello della vanitas vanitatum, che significa l’inutilità dell’affannarsi. Un affannarsi che in particolare caratterizza la vita dei nostri giorni, dai due autori raccordato alla necessità dell’analisi interiore, nel silenzio che invita a sospendere la corsa, a fermarsi e a pensare.

Giuseppe Rivieri
Nasce a Massa il 20 Agosto 1953. Dopo la maturità artistica frequenta l’Accademia di Belle Arti di Carrara. La sua prima formazione guarda ai maestri italiani del ‘900 come Casorati, De Chirico, Morandi, ed insieme all’amicizia col pittore e scultore Vito Tongiani matura in lui una pittura figurativa permeata da un profondo senso metafisico. Ha collaborato con la galleria “Cardelli & Fontana”, esponendo a “L’Internazionale Arte” presso la Fortezza da Basso in Firenze, “Artefiera” di Palermo, “Expo Arte” di Bari, “Arte a Pordenone” di Pordenone, Biaf di Barcellona, “Lineart, International Art Fair” di Gent (Belgio), “Istambul Sanatfuari” di Istambul, “St’Art” di Strasburgo. Ha realizzato su commissione grandi tele d’après di maestri del passato, ed ha eseguito restauri pittorici in dimore nobili della Liguria. Dal ‘94, periodicamente espone alla galleria “Il Capricorno” di Vigevano. Fino al 2009 ha collaborato con la galleria “Della Pina Arte Contemporanea”, esponendo anche presso la “Galérie Paltenghi” a Chateaux D’Oeux in Svizzera, ed in luoghi pubblici quali il Chiostro di S. Agostino in Pietrasanta, il Palazzo Pretorio in Chiavenna per la prima esposizione “Il Vuoto e le Forme” curata da Caterina Bellati. Nel 2005, tramite la galleria “Susanna Orlando” di Forte dei Marmi, ha realizzato quattro grandi tele e vari disegni per l’arredo dell’Hotel da la Ville in Firenze. Nel 2006, per la collettiva dedicata al poeta Mario Luzi, espone nel “Salone de’ Cinquecento” di Palazzo Vecchio in Firenze. Nel 2009 tiene una grande personale presso il Palazzo Mediceo in Seravezza. Dal 2009 espone con l’associazione culturale “Mussi Arte”, e a fine 2013 tiene una personale a Palazzo Binelli a Carrara, sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara. Nel Luglio 2014 tiene una personale antologica a Palazzo Ducale di Massa, sede della Provincia di Massa-Carrara, a Settembre dello stesso anno una personale presso la Galleria Misuraca in Mussomeli (CL), Sicilia. Della sua pittura si sono interessati: Ferruccio Battolini, Giovanna Riu, Nicola Miceli, Claudio Ambrogetti, Giuseppe Cordoni, Calogero Barba, Claudio Giumelli, Massimo Bertozzi.kfàkkfsaàkfàlasksàlkàlkkasàkflkadslfksadlòfkaàòfkaòlkòàlkàakfakafkakafkàòafka

Carmo
Il 1°dicembre 1962, nasce a São Paulo, dove all’età di tredici anni si forma nella scuola più prestigiosa della capitale, l’“Escola Panamericana de artes”. Grazie all’artista Silvio Alves conosce il pittore Jorge Mori, che diventerà il suo maestro. Rapito dalla tecnica degli antichi pittori fiamminghi e olandesi del XVI secolo e dai disegni grotteschi di Leonardo Da Vinci, inizia un profondo studio della tecnica per costruire un ponte tra il Barocco e il Moderno. Viene insignito di diversi premi ed espone in due musei dello stato di S. Paolo. Nel 1994, il suo interesse per il Caravaggio lo porta a Roma. Qui studia le opere del maestro e frequenta l’Accademia delle Belle Arti. Nel 1996, la sua ricerca nel passato prosegue, con l’amico pittore surrealista Octavio Araùjo, alla volta dei musei Europei, nei quali trova la sua piena consacrazione di fronte ai dipinti di Rembrandt. Utilizzando la tecnica base della velatura e degli olii speciali per esprimere i temi profondi della natura umana, crea il suo stile pittorico. Nel 2008 tiene una mostra presso la Biblioteca Vallicelliana a Roma, organizzata dal Ministero dei Beni Culturali e presentata da Claudio Strinati. Il suo lavoro da sempre si divide tra i quadri su commissione - nature morte, paesaggi e i ritratti che predilige - e la preparazione di esposizioni tra il Brasile, l’Italia e la Svizzera, dove vive dal 2012.

TEMA edizione 2016 del Festival del pensare: pensare server ancora?
Il titolo intende puntare i riflettori sul fatto che la nutrizione è strettamente connessa al pensiero, innanzi tutto perché sia le operazioni destinate a procurare il cibo (la cultura più arcaica della caccia, quella del nomadismo legato alle origini all’allevamento degli animali, l’agricoltura), sia quelle rivolte alla elaborazione del cibo stesso nelle sue forme ‘cotte’- il passaggio dalla cultura del crudo a quella del cotto (Levi Strauss) – sono tutte il risultato del lavoro della mente.

CHI SOSTIENE IL FESTIVAL
Il Festival si realizza grazie al sostegno dei tre Comuni di Casale Marittimo, Guardistallo, Montescudaio, della Fondazione Enrico Pagani Charity ltd e della Azienda Agricola Pagani de Marchi.