Hopperiana a Noto
Hopperiana che inaugura a Noto, segue la prima edizione della mostra di Milano aperta a Photology nell’aprile del 2014 e vede oggi 4 tra i più importanti protagonisti dell’arte fotografica internazionale
Comunicato stampa
Hopperiana che inaugura a Noto il 3 settembre, segue la prima edizione della mostra di Milano aperta a Photology nell'aprile del 2014 e vede oggi 4 tra i più importanti protagonisti dell'arte fotografica internazionale: Luca Campigotto, Gregory Crewdson, Franco Fontana e Richard Tuschman. I fotoartisti selezionati rappresentano il riferimento visivo più contemporaneo all’opera di Edward Hopper, morto nel 1967 e che lascia già nella fotografia di quegli anni segni preziosi nelle immagini di Robert Adams e Stephen Shore. Una magica unione di non-luoghi, tipici della città americana o più in generale della metropoli universale. Angoli di strade, ristoranti, teatri, uffici, distributori di benzina e interni semideserti. Vi è un'esigua presenza di figure, perlopiù femminili, in atteggiamenti riflessivi e meditabondi, quasi lontani dalla realtà in cui si trovano. Come l’artista realizza dipinti dalle atmosfere solitarie e pacate, che suggeriscono immobilità e rassegnazione, i fotografi creano propri set atti a creare lo stesso pathos. Sia nelle scene fotografiche urbane di Hopperiana che nei dipinti d’interni di Hopper, la luce chiara, quasi aurorale, assume un ruolo importante: un alone di sospensione che esaspera il sentore di alienazione che spesso traspare; la malinconia e la solitudine di un’intera società, quella americana degli anni ’50, che mai risulta più attuale. Una civiltà globale, quella contemporanea, in cui la noia, il rimpianto e il silenzio regnano nell’animo umano, come già anticipava quel grande artista che fu Edward Hopper.